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Seconda casa: perché acquistarla e metterla a rendita

08/06/2018
Seconda casa: perché acquistarla e metterla a rendita

Investire sul mattone, soprattutto acquistando una seconda casa, rappresenta ancora per molti proprietari una sorta di “salvadanaio di cemento”. Da sempre risparmiatori prudenti, gli italiani scelgono frequentemente di impiegare liquidità nell’acquisto di un immobile, magari in aree turistiche, da sfruttare come seconda casa o da mettere a rendita.

Più volte abbiamo affrontato questo tema sul nostro sito, illustrando i trend e anche le possibilità di finanziamento offerte dai mutui con finalità acquisto seconda casa.

Nella news "Affitti, il trend del 2017", vi avevamo illustrato le risultanze del report di fine 2017 realizzato da Solo Affitti, in collaborazione con Nomisma. 

Stando alle analisi, lo scorso anno è quasi triplicata la quota di affitti brevi, passando dallo 0,8% al 2,1%. Tra le principali motivazioni troviamo, accanto al turismo, anche le trasferte occasionali o l’assistenza a famigliari ricoverati in ospedali di città diverse da quelle di residenza.

Le ragioni per acquistare una casa da mettere a rendita

Abbiamo visto che investire in una seconda casa da mettere a reddito può rivelarsi una soluzione molto allettante. Tuttavia, perché questa scelta non si trasformi in un boomerang, è necessario valutare attentamente vantaggi e rischi.

Partiamo dai motivi per cui può valer la pena acquistare un immobile da mettere a reddito. Gestire una seconda casa comporta dei costi di gestione non banali, tra spese condominiali e tassi (in particolare Imu, Tasi e Tari). Affittare un immobile significa coprire queste spese e, nella maggior parte dei casi, generare profitto.

Questa reddittività è particolarmente interessante nelle aree che sono state colpite dalla svalutazione dei prezzi; in linea di massima, a fronte del crollo dei prezzi delle case, gli affitti si sono mantenuti più o meno stabili.

Va ricordato, anche se è assolutamente intuitivo, che i prezzi degli affitti seguono la legge della domanda e dell’offerta, per cui la reddittività di un immobile dipende dalla location e dal suo stato.

Uno dei principali vantaggi degli affitti è la cedolare secca, un regime fiscale che consente di separare il reddito derivante dall’affitto dal proprio reddito personale, inoltre il reddito derivante dall’affitto sarà tassato al 20%. In questo modo si paga un’imposta sostitutiva rispetto all’Irpef, esente dal pagamento dell’imposta di registro e dell’imposta di bollo.

Un ultimo vantaggio da considerare è che, come accennato più sopra, la redditività di un affitto subisce meno oscillazioni in un ampio arco temporale, cosa che non sempre accade con la vendita, spesso influenzata dagli andamenti dei mercati finanziari e dalle relative ripercussioni sull’economia reale. 

Quali sono i possibili rischi dell’acquisto di una seconda casa

Il tema cruciale resta, a questo punto, capire quali sono le principali accise sulla seconda casa che comportano un esborso economico non indifferente. E’ un argomento che avevamo già affrontato nella nostra news "Mutuo prima e seconda casa: le principali caratteristiche e differenze" e che qui riprendiamo.

La prima tassa, la più nota, sulle seconde case è l’Imu. Forse non tutti sanno che, a partire dall'anno scorso, il legislatore, ha riconosciuto una riduzione pari al 50% dell’imposizione fiscale per il comodato uso gratuito genitori-figli. Ciò significa che, se la casa acquistata viene destinata ai figli, si paga un’imposta ridotta. L’Imu viene ridotta al 75% nel caso degli affitti con patti concordati o in deroga.

In parallelo alle tasse, va considerato un ulteriore aspetto: se non si opta per la cedolare secca, una seconda casa che produce reddito può comportare un cambio di scaglione Irpef, con un aumento dell’imposizione fiscale.

Vanno poi considerate le spese ordinarie e le eventuali ristrutturazioni da effettuare nel tempo, che andranno a incidere sul budget finale.

Scegliere il mutuo per una seconda casa con MutuiOnline.it

Se avete ponderato adeguatamente pro e contro e siete decisi ad investire in un immobile da mettere a reddito, il nostro consiglio è di valutare attentamente quanto questo sia realmente affittabile, soppesando fattori rilevanti come la zona e l’accesso ai trasporti pubblici, le effettive condizioni della casa, la vicinanza di servizi.

A questo punto, siete pronti per acquistare: se siete alla ricerca del finanziamento più adatto alle vostre esigenze, potete trovare un valido alleato in MutuiOnline.it, il comparatore leader di mercato che, in pochi click, fornisce preventivi gratuiti selezionati tra 46 istituti di credito convenzionati.

Solo per fare un esempio, al 5 giugno, ipotizziamo di voler acquistare un bilocale a Cortina D'Ampezzo, in provincia di Belluno, ipotizzando di richiedere un mutuo di 80.000 euro per un valore dell'immobile pari a 200.000 euro. Il mutuo sarà a tasso variabile, con una durata pari a 15 anni.

In questo caso, la soluzione più conveniente è il mutuo proposto da Unicredit, con rata mensile pari a 460,55 euro e Taeg 0,94%. Le spese iniziali ammontano a 500 euro per l'istruttoria e 211,06 euro per la perizia.

A cura di: Alessia De Falco

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