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Casa: occorrono circa sei anni di stipendio per acquistarla

15/05/2018
Casa: occorrono circa sei anni di stipendio per acquistarla

Comprare casa resta uno degli obiettivi principali delle famiglie italiane, che però devono fare i conti con possibilità economiche più limitate rispetto al periodo precrisi. Tuttavia, l’acquisto è diventato più abbordabile, visto che in Italia per acquistare sono necessarie solo 6,2 annualità di stipendio, contro le quasi 10 registrate nel 2007.

Il dato emerge dall’indagine dell’ufficio studi del Gruppo Tecnocasa, che ha stabilito come il valore è in linea con il dato del 2017.

Nella Capitale il numero più alto di annualità

A livello locale, si sono invece registrate alcune novità. In città come Bologna, Firenze, Milano e Verona si è verificato un aumento delle annualità necessarie, dovuto a una leggera ripresa dei prezzi. La classifica delle province dove servono più stipendi per l’acquisto vede al primo posto Roma, con 9,8 annualità, seguita da Milano, con 9,2 annualità, ed infine Firenze, con 8,6. Al contrario, Palermo e Genova si distinguono per essere i comuni dove le annualità sono minori, solo3,8 per entrambe.

Confrontando i dati con quelli di dieci anni fa, si nota che Roma e Milano hanno avuto le variazioni più consistenti, rispettivamente con 5 e 4,9 annualità in meno.

Il punto sui prezzi delle case

A livello nazionale, l’ultimo Rapporto della Banca d’Italia sottolinea come i valori delle case siano scesi anche nel 2017, nonostante l’aumento delle compravendite e la graduale riduzione dello stock di immobili residenziali invenduti. Le previsioni per il 2018 non sono molto positive, visto che secondo la ricerca l’eventuale rafforzamento della domanda potrà portare solo a una debole ripresa dei prezzi.

Nella news “Il mercato immobiliare italiano e l’inspiegabile discesa dei prezzi” abbiamo riportato che gli immobili hanno perso circa un quarto del loro valore dal 2007, anno che si fa coincidere con l’inizio della crisi. Secondo Confedilizia, le cause sarebbero da attribuire al peso della fiscalità, che graverebbe ogni anno sui proprietari delle case per 50 miliardi di euro e in particolare a quella tassazione slegata da qualsiasi capacità reddituale, vale a dire l’IMU (Imposta Municipale Unica) e da qualche anno la TASI (Tassa sui Servizi Indivisibili).

Il finanziamento agevola l’acquisto

Più volte abbiamo evidenziato che i prezzi hanno dato un grosso aiuto a far ripartire il mercato immobiliare. Chi compra una casa ha dalla sua parte anche i tassi sui mutui che continuano a diminuire. Come segnala l’Osservatorio di Mutuionline.it, il portale online che compare le offerte dei più grandi gruppi bancari italiani, un prestito a tasso fisso è stato erogato in media lo scorso marzo all’1,92%, mentre per il variabile il tasso di interesse si è attestato allo 0,85%. All’inizio del 2007, l’anno di riferimento prima della crisi, un mutuo a rata fissa veniva concesso a tassi superiori al 5%.

Dunque, indebitarsi per un prestito è meno oneroso rispetto al passato. A oggi, l’Euribor a 1 anno (l’indice a cui si agganciano i tassi applicati sulla gran parte dei mutui variabili) è fermo ancora a -0,371%, mentre l’Eurirs a 20 anni (l’indice di riferimento della rata fissa) è all’1,49%, due percentuali che rendendo entrambi i prestiti collegati particolarmente convenienti. 

Tuttavia, oltre il 75% dei nuovi finanziamenti concessi nel 2018 sono ancora a tasso fisso, una scelta fatta soprattutto da chi si indirizza verso piani di ammortamento superiori ai 20 anni e dai mutuatari che decidono di surrogare il vecchio mutuo.

Dove trovare il mutuo più leggero?

Su MutuiOnline.it è possibile individuare il finanziamento con la rata più bassa sul mercato e che meglio si addice alla situazione economica dell’utente. Qui di seguito riportiamo una simulazione, aggiornata all’11 di maggio, per un generico utente di Roma (40enne che richiede 105 mila euro da restituire in 20 anni, valore della prima casa di 200 mila euro).

La scelta del tasso fisso vede come offerta migliore quella di Unicredit. Mutuo Unicredit Tasso Finito garantisce una rata mensile pari a 501,86 euro al Tasso fisso dell’1,4% e Taeg 1,57%. Le spese sono quelle di istruttoria per 500 euro e di perizia pari a 211,06 euro. Il finanziamento viene concesso per un massimo dell’80% del valore dell'immobile offerto in garanzia, in più include i servizi denominati Taglia Rata (per sospendere il pagamento della quota capitale fino ad un massimo di 12 mesi), Riduci Rata (per allungare il piano dei pagamenti fino ad un massimo di 48 mesi) e Sposta Rata (per slittare in avanti il piano dei pagamenti fino a un massimo di tre mesi).

Il miglior mutuo indicizzato permette un risparmio medio sulla quota mensile di circa 35 euro. Si tratta di Mutuo a Tasso Variabile della Banca Sella, che prevede una rata di 466,21 euro al tasso dello 0,64% e Taeg dello 0,78%. Le spese di istruttoria sono gratuite, quelle di perizia solo a 200 euro. La soluzione è destinata ai privati che alla scadenza del mutuo non superino i 75 anni, mentre il tasso applicato può variare in diminuzione (a seguito di variazioni del parametro) fino al raggiungimento del tasso minimo, detto anche "floor", fissato alla stipula del mutuo.

A cura di: Paola Campanelli

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