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Immobiliare, ritmi più bassi per la crescita del mercato

Pubblicato il 27/12/2017

Aggiornato il 01/01/2018

Immobiliare, ritmi più bassi per la crescita del mercato

Il mercato italiano della casa continua a crescere anche nel terzo trimestre del 2017, ma con una percentuale che si attesta al livello più basso degli ultimi tre anni.

Il comparto delle transazioni immobiliari fa infatti registrare un modesto +1,5% sullo stesso periodo del 2016, un valore nettamente inferiore rispetto al rialzo del 3,8% del secondo trimestre e al +8,6% del periodo gennaio-marzo (dati Agenzia delle Entrate).

Tra luglio e settembre sono passate di mano 122.378 case. Dall'analisi di tutto il territorio si deduce che le compravendite di abitazioni nei capoluoghi sono salite dell'1,2%, nei non capoluoghi la percentuale sale al +1,7%. Tra le varie aree il rialzo maggiore si registra al Sud, +4,4%, con i comuni minori che si attestano al +5,1% e i capoluoghi al +2,4%. Il Nord-Est è invece la zona dell’Italia in cui i volumi sono più contenuti, con una diminuzione delle transazioni dello 0,9% (23.537 unità).

Le città di Palermo e Bologna si distinguono rispettivamente per la migliore e la peggiore performance. Male anche Genova, dove gli scambi risultano in calo del 7,4%, mentre raggiungono buoni incrementi Milano (+6,7%) e Napoli (+7,2%), stabile invece il mercato di Roma che con poco più di 6.900 abitazioni compravendute eguaglia i numeri di un anno fa. 

Guardando la superficie delle abitazioni scambiate si nota che il dato nelle grandi città sfiora i 2 milioni di metri quadri, una cifra in leggero aumento sui terzi tre mesi del 2016. La diminuzione delle superfici ha interessato i mercati di Torino e della Capitale, una variazione che non supera il -1%: la grandezza media della casa si conferma più bassa a Milano, meno di 89 metri quadri, mentre il valore massimo se lo aggiudica Palermo, con circa 109 metri quadrati.

Nella news "Un anno di mercato immobiliare" abbiamo evidenziato che le previsioni di chiusura del mercato per questo 2017 sono di un +5%, con un volume delle transazioni che si avvicinerà alle 545 mila unità – il 36,6% in meno rispetto al 2006, anno del boom prima della crisi. Il merito della percentuale positiva è soprattutto del comparto residenziale, +5,5%, meno bene invece il settore del commercio e del terziario, che dovrebbe guadagnare solo il 2,2%.

Per quanto riguarda i prezzi, sarebbe diminuita la pressione verso il ribasso. La conferma arriva dal sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni realizzato da Banca d’Italia, Tecnoborsa e Agenzia delle Entrate, anche questo riferito al terzo trimestre. L’indagine parla di una percentuale  minore di operatori che segnala ulteriori tendenze al ribasso delle quotazioni, inoltre gli indicatori segnalano una risalita del numero di potenziali acquirenti, nonché dei margini di sconto sul prezzo inizialmente richiesto dal venditore.

L’analisi coinvolge anche i mutui ipotecari, che hanno continuato a finanziare una quota assai ampia delle compravendite (intorno all'80%). Alto il rapporto fra prestito e valore dell'immobile, che è rimasto su valori superiori al 70%.

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A cura di: Paola Campanelli

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