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Mutui, crescono importi e piani di rimborso

27/10/2017
Mutui, crescono importi e piani di rimborso

La flessione delle surroghe, già anticipata nella news "Mutui, a luglio si impennano gli importi erogati", continua a influenzare l’andamento generale del mercato dei mutui.

Nel mese di settembre le interrogazioni sul Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF (Centrale Rischi Finanziari) evidenziano una contrazione dei finanziamenti per la casa del 13,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, riconducibile proprio alla progressiva perdita di interesse degli utenti verso la rottamazione dei vecchi mutui. Questo risultato influisce negativamente sull’aggregato della domanda dei primi nove mesi del 2017, la cui flessione si attesta all’8,2%.

“Alla forte diminuzione del fenomeno delle surroghe”, spiega Simone Capecchi, executive director di CRIF, “registrato negli ultimi mesi, si sta però contrapponendo il consolidamento della ripresa dei nuovi mutui richiesti a sostegno delle maggiori compravendite che stanno caratterizzando il mercato immobiliare. Un’offerta a condizioni ancora estremamente appetibile continuerà a sostenere il comparto del credito immobiliare anche se gli operatori di settore si trovano a fare i conti con pressioni normative che, ad esempio, pongono sempre di più l’accento sulle garanzie reali sottostanti il finanziamento, con un focus particolare sull’accuratezza delle valutazioni degli immobili”.

Per quanto riguarda la performance degli importi domandati, si nota che a settembre viaggiano su una media di 123.567 euro, facendo segnare una crescita rispetto a un anno fa dello 0,5%. Tuttavia tra agosto e settembre si è assistito a un calo del valore medio, che però ha poco influito sul risultato finale del terzo trimestre (125.449 euro). Relativamente alle fasce di importo, nei primi 9 mesi del 2017 la classe compresa tra i 100 e i 150.000 euro si conferma la preferita dai futuri mutuatari, con il 29,4% del totale. L’indagine evidenzia anche il maggior peso del range con ammontare più consistente, superiore ai 150 mila euro, che guadagna l’1,1%.

Analizzando l’età dei richiedenti, risultano ancora una volta più attivi quelli tra i 35 e i 44 anni che – seppur in calo dello 0,8% sul 2016 – mantengono la leadership con una quota che si attesta al 35,2%.

A differenza dello scorso anno, la distribuzione delle richieste in base alla durata vede una crescita complessiva dei mutui con piani di rimborso più lunghi. I prestiti superiori ai 15 anni salgono infatti del 3,0% e in particolare il periodo compreso tra i 16 e i 20 anni ottiene il 24,4%, seguito dalla categoria 26-30 anni, con il 22,0% e 21-25 anni, con il 21,5%.

Ricordiamo che il piano di restituzione di un finanziamento è uno degli elementi più importanti per valutarne la convenienza. Nell’articolo "Mutui, come scegliere il piano di ammortamento?" abbiamo specificato che la propensione per un intervallo maggiore del periodo di rimborso renderà più alti gli interessi richiesti dall’istituto di credito, che dovrà tener conto di un maggiore rischio di insolvenza del cliente. Viceversa, un piano di restituzione troppo breve fa gravare maggiormente sul risparmiatore la quota mensile, anche se lo spread applicato sul prestito dalla banca è minore.

L’Osservatorio di MutuiOnline.it conferma i dati sull’ammortamento del CRIF, con i prestiti a 20 anni (28,9% delle richieste) e 25 anni (19,5%) che risultano essere i più domandati dai clienti. Il trend si ripete anche dal lato delle erogazioni (rispettivamente 29,7% e 17,9%), con i mutui a 15 anni che pareggiano la percentuale di quelli a 25.

Ricordiamo che i mutui più convenienti si individuano grazie al confronto delle offerte tramite il portale MutuiOnline.it. Considerando al 19 di ottobre l’ipotesi di prestito per un cliente generico (35enne di Roma, richiesta di 135.000 euro, ammortamento a 25 anni e valore della prima casa di 180.000 euro), risulta quale soluzione a tasso fisso più economica Mutuo Promo-Tasso Fisso del Gruppo Banco BPM. La rata da corrispondere è di 574,18 euro al Tan del 2,03% e Taeg 2,20%. Le spese da sostenere sono quelle di istruttoria di 600 euro e perizia per 320 euro. L’Istituto finanzia fino all’80% del minore tra il valore commerciale (come certificato dalla perizia) e quanto dichiarato nel compromesso di vendita o nella proposta di acquisto.

Qualora la scelta ricada sul variabile, si distingue Deutsche Bank che con Mutuo Pratico a Tasso Variabile permette di versare 506,34 euro (Tan 0,96% e Taeg 1,07%): costi di perizia e istruttoria sono più alti, rispettivamente 950 e 390 euro. La banca offre come promozione uno sconto del 10% sulla tariffa di luce e gas attivata con il gestore E.ON, in più l’assicurazione obbligatoria sull’immobile è gratuita.

A cura di: Paola Campanelli

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