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Mutui più convenienti con l’euro forte

Pubblicato il 09/10/2017

Aggiornato il 11/10/2017

Mutui più convenienti con l’euro forte

La stagione dei mutui convenienti non è ancora finita. Le notizie degli ultimi giorni davano per certo un aumento del costo del denaro da parte della BCE (Banca Centrale Europea), una mossa  che avrebbe impattato negativamente sui prestiti per la casa. La manovra prevista dalla Banca Centrale è stata momentaneamente messa da parte a causa dell’apprezzamento dell’euro sul dollaro, situazione che potrebbe rallentare gli obiettivi dell’Europa relativi alla crescita dell’inflazione.

“Negli Stati Uniti erano attesi nuovi rialzi dei tassi da parte della Fed”, spiega Roberto Anedda, direttore marketing di MutuiOnline, “con conseguente rafforzamento del dollaro ma questo non è avvenuto. L’euro si è così rivalutato, creando un’incognita in più nelle decisioni di Draghi. La forza della moneta unica può infatti rappresentare un ostacolo per la ripresa economica del Vecchio Continente, senza contare che l’inflazione è lontana dal target del 2% fissato dalla Bce e un euro forte importa deflazione. Tutto ciò spiega la calma piatta che vediamo sul fronte delle offerte di mutui con l’Euribor, tasso di riferimento per quelli a tasso variabile, ai minimi di sempre, e l’IRS, quello per i fissi, sostanzialmente fermo”.

Dunque uno scenario non del tutto positivo per l’economia italiana, ma che porta benefici sul costo dei mutui, ancora più economici grazie anche ai bassi livelli di spread applicati dalle banche. Come anticipato nella news "Mercato immobiliare, si acquista soprattutto tramite mutuo" si registra una quota sempre maggiore di acquisti immobiliari finanziati da prestiti, circa l'80% delle compravendite che coprono il 70% del valore dell'immobile.

Il tasso fisso è ad oggi la soluzione più richiesta dai mutuatari, una preferenza dovuta al fatto che il variabile non porta più grandi risparmi sulla rata e il differenziale tra le due tipologie è all’incirca di un punto percentuale. A fronte di un modesto sovrapprezzo si acquisisce la tranquillità di una rata costante che può essere considerata comunque bassa e che si mantiene inalterata per tutta la vita del finanziamento. Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio di MutuiOnline.it, nel terzo trimestre i prestiti a rata fissa sono stati il 70,2% di quelli erogati, una percentuale nettamente maggiore rispetto al 26,5% del tasso variabile, che è comunque in aumento del 3,4% sui tre mesi precedenti – un trend riportato nell’articolo "Mutui, riprende quota il tasso variabile".

Questa risalita è dovuta soprattutto a coloro che scelgono importi del mutuo più contenuti (dai 50 agli 80 mila euro) e piani di ammortamento più brevi. In questo caso i clienti sono soggetti a un rischio minore dell’aumento dei tassi, visto che il finanziamento sarà estinto già in pochi anni. La richiesta di una somma minore e un loan-to-value non superiore al 50% presenta anche altri due vantaggi: in genere le banche applicano spread più bassi e non sono previste penali per l’estinzione del finanziamento.

I nuovi prestiti per la casa sono per la prima volta dopo oltre due anni superiori alle surroghe, con una situazione che si è ribaltata rispetto al periodo aprile-giugno, quando la portabilità era al 49,7% e gli acquisti al 41,3%. Tra luglio e settembre le erogazioni per surroghe e sostituzioni sono state il 43,3% del totale, mentre quelle per l’effettivo acquisto di un immobile sono salite al 45,9%. Le percentuali evidenziano comunque un’ottima tenuta per il trasferimento del prestito, un successo che secondo gli analisti tenderà a esaurirsi a partire dal 2018.

L’aumento dei nuovi mutui e le condizioni particolarmente favorevoli non escludono alcune problematiche ancora presenti. L’accessibilità alla stipula resta ancora preclusa a chi ha un reddito basso: solo il 3,1% dei finanziamenti totali viene concesso a soggetti che guadagnano meno di 1.000 euro al mese. Inoltre quasi l’88% dei contratti conclusi riguardano clienti che vantano un contratto di lavoro a tempo indeterminato, mentre l’1% è rivolto ai lavoratori atipici, percentuali che dimostrano come soprattutto i giovani abbiano poco accesso al mercato dei mutui.

Ricordiamo che il prestito per l’abitazione più conveniente si trova su MutuiOnline.it, il comparatore leader in Italia in questo settore. Per un mutuo variabile a 20 anni (importo di 100.000 euro da rimborsare in 20 anni e valore dell’immobile situato a Milano di 200.000 euro) il portale individua come  migliore proposta quella del Monte dei Paschi di Siena, a un tasso dello 0,60% – un valore che tenendo conto di tutte le spese accessorie sale allo 0,80% (Taeg) – e con una rata mensile che si ferma a 442,27 euro. L’unico costo da sostenere è quello della perizia, 300 euro, mentre l’istruttoria è offerta dall’Istituto.

Se si passa al tasso fisso, le offerte migliori partono da un interesse dell’1,60% proposto da Veneto Banca: in questo caso l’indice sintetico di costo (Taeg) è dell’1,82%. La rata mensile si attesta sui 487,16 euro, con l’istruttoria che sale a 550 euro e la perizia che scende a 128 euro. Una valida alterativa all’indicizzato può essere il tasso variabile con CAP che impedisce alla rata di superare un certo ammontare qualora l’Euribor dovesse aumentare sensibilmente. In quest’ultimo caso la soluzione più economica è quella di Cariparma-Crédit Agricole che prevede un tasso all’1,05% e un Taeg dell’1,28%. Il versamento mensile è di 462 euro, le spese di istruttoria e perizia ammontano rispettivamente a 500 e 300 euro.

A cura di: Paola Campanelli

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