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Ristrutturazioni: ancora poco tempo per risparmiare con i bonus

Pubblicato il 01/09/2017

Aggiornato il 20/12/2019

Ristrutturazioni: ancora poco tempo per risparmiare con i bonus

Se state pensando di ristrutturare casa, sappiate che avete ancora poco tempo per risparmiare e usufruire delle ben note agevolazioni fiscali confermate dalla Legge di Stabilità 2017.

Ristrutturare casa non vuol dire solo garantirsi una qualità di vita migliore e il più delle volte un risparmio in termini economici, ma anche una riqualificazione dell’immobile in termini di valore. Ne abbiamo parlato in "Casa: ristrutturata vale di più", dove riportavamo uno studio svolto da ProntoPro.it e Immobiliare.it secondo cui la ristrutturazione di una casa, prima di metterla sul mercato, permette di aumentarne il prezzo di vendita fino al 19% e il canone di locazione fino al 22%,  riducendo anche i tempi della trattativa. 

Fondamentali e di incentivo per i proprietari sono state le agevolazioni fiscali introdotte dal Governo in tema di ristrutturazione edilizia. La legge di bilancio 2017 (legge n. 232 dell’11 dicembre 2016) ha prorogato al 31 dicembre 2017 la possibilità di usufruire di una detrazione Irpef del 50% delle spese sostenute e documentate dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2017, al posto di quella prevista in passato del 36%. Ma attenzione perché dall’1 gennaio 2018 la detrazione potrebbe tornare nella misura ordinaria, con le vecchie aliquote e un limite massimo di spesa previsto di 48.000 euro per unità immobiliare al posto degli attuali 96.000 euro.

In particolare, il bonus fiscale è concesso su determinati tipi di lavori, che possono riguardare le singole unità immobiliari o le parti comuni degli edifici residenziali. Nello specifico, si tratta di interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia effettuati su tutte le parti comuni degli edifici residenziali. Oppure, nel caso di singole unità immobiliari residenziali, di interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia, qualsiasi sia la categoria catastale dell’immobile, anche rurale, e sue pertinenze.

Lo sconto fiscale del 50% è concesso anche per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (salvo per la categoria forni elettrici che possono essere di classe A), finalizzati all’arredo di immobili oggetto di ristrutturazione. Dal 2017, tuttavia, la detrazione è consentita solo se l’intervento di ristrutturazione edilizia è iniziato in data non precedente all’1 gennaio 2016.

Ma non è tutto, perché la stessa legge del 2017 prevede una consistente detrazione fiscale anche per le spese sostenute per interventi di adozione di misure antisismiche, con specifiche e variazioni a seconda del risultato ottenuto con l’esecuzione dei lavori, della zona in cui si trova l’immobile (la norma più recente include anche la zona 3, a minor rischio sismico rispetto alla 1 e 2), e della tipologia di edificio. Se gli interventi di ristrutturazione hanno come conseguenza una riduzione del rischio sismico che determini il passaggio a una classe di rischio inferiore o se gli interventi riguardano le parti comuni degli edifici condominiali, si può arrivare a una detrazione dell’80% nel primo caso e a uno sconto extra di un altro 5% nel secondo caso. L’agevolazione fiscale riguarda non solo gli immobili destinati ad abitazione principale, ma anche le seconde case e gli immobili utilizzati per attività produttive. Tra le spese detraibili previste, anche quelle sostenute per la classificazione e la verifica sismica degli immobili.

Infine, comunque di importanza fondamentale, ricordiamo che la stessa legge ha prolungato il famoso Ecobonus concesso per gli interventi di risparmio energetico sulle singole unità immobiliari, con detrazione che attualmente è pari al 65% e riguarda ad esempio l’installazione dei pannelli solari per l'acqua calda, la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale, la sostituzione delle finestre, gli interventi di domotica. Dal 1° gennaio 2018 scende al 36 per cento.

In "Ristrutturazioni: ecco i finanziamenti più convenienti" abbiamo visto come procedere con la detrazione degli importi nella Dichiarazione dei Redditi da presentare all’Agenzia delle Entrate, che ha aggiornato con le ultime novità la Guida apposita, scaricabile come ogni anno dal sito web.

Per sostenere le spese di una ristrutturazione conviene spesso ricorrere a un mutuo. Su MutuiOnline.it è possibile trovare una sezione dedicata al mutuo ristrutturazione, oltre a tutte le offerte più convenienti proposte dagli istituti di credito con questa specifica finalità. A titolo di esempio, un mutuo a tasso fisso della durata di 15 anni destinato a un impiegato milanese di 35 anni che necessita di una somma di 80.000 euro per un valore dell’immobile di 150.000 euro, avrà come soluzione migliore quella proposta da Cariparma – Crédit agricole. Mutuo Credit Agricole prevede una rata di 511,50 euro al Tan dell’1,91% e Taeg 2,09%. Le spese di istruttoria sono di 500 euro, quelle di perizia zero. L’importo finanziabile è il 60% del valore di perizia dell'immobile offerto in garanzia.

Optando per il tasso variabile, la migliore soluzione è invece quella di BancadinAmica, con una rata di 475,99 euro al Tan dello 0,92% e Taeg 1,08%. Le spese di istruttoria in questo caso sono di 400 euro, quelle di perizia 275 euro. Contestualmente al finanziamento viene offerto il conto corrente a zero spese. L’importo finanziabile è fino al 80% del minor valore fra il prezzo in atto ed il valore commerciale indicato dal perito incaricato.

A cura di: Paola Campanelli

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