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Mutui, in aprile battuta d’arresto ma crescono gli importi

20/05/2017
Mutui, in aprile battuta d’arresto ma crescono gli importi

Il 2017 conferma gli ottimi volumi raggiunti dalla domanda di mutui, una tendenza resa tale dai tassi di interesse che – come anticipato nella news "Mutui: non finirà l’era dei tassi bassi" – dovrebbero mantenersi su bassi livelli ancora a lungo. 

Il buon momento resiste anche alla battuta d’arresto registrata lo scorso mese di aprile, quando il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF (Centrale Rischi Finanziari) ha rilevato una discesa delle richieste del 16,1% rispetto allo stesso periodo del 2016.

“È plausibile che il brusco calo delle richieste registrato in quest’ultimo mese”, spiega Simone Capecchi, Executive Director di CRIF, “possa essere dovuto anche alle numerose festività e ai ponti in calendario. In tale contesto le aziende di credito dovranno continuare a sostenere il comparto segmentando i propri clienti e prospect, attraverso le informazioni interne ed esterne disponibili, e applicando politiche di Risk Based Pricing per sfruttare al meglio il momento storico caratterizzato dai più bassi livelli di rischiosità degli ultimi anni”.

La flessione porta l’aggregato dei primi quattro mesi del 2017 a perdere il 3,6% sullo stesso quadrimestre del 2016 mentre sul 2015 la variazione è ampiamente positiva, +19,5%.

Tuttavia il mese di aprile riserva anche qualche dato positivo. Prosegue infatti il trend di crescita dell’importo medio richiesto, segno che la capacità di spesa delle famiglie mantiene una certa solidità, con la cifra che da inizio anno si attesta su valori sempre più alti rispetto al 2016. La somma domandata per nuovi mutui e surroghe è risultata pari a 124.992 euro, ovvero un +1,9% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

Per quanto riguarda la fascia di ammontare si nota la preferenza dei clienti per il range 100-150 mila euro con una quota pari al 29,5%, la stessa percentuale rilevata a marzo e di cui si può leggere nell’articolo "Mutui, a marzo crescono le richieste e gli importi". Rispetto ai dati di un anno fa, si evidenzia una diminuzione delle richieste di importo inferiore ai 75.000 euro (ora al 26,9%) e una risalita dell’1,4% della categoria che supera i 150.000 euro – passata dal 21,7% all’attuale 23,1%.

Le rilevazioni relative alla distribuzione delle interrogazioni in relazione all’età del richiedente confermano la predominanza della fascia compresa tra i 35 e i 44 anni, con una quota pari al 35,6% del totale. Nel confronto con il dato di marzo 2016 si segnala un incremento dell’1,1% delle richieste effettuate dai 45-54enni e 55-64enni, a cui si contrappone una riduzione dello 0,5% di quelle dei più giovani, gli under 35, una categoria che paga ancora l’instabilità del mercato del lavoro.

Si conferma ancora una volta il successo dei piani di ammortamento con durata compresa tra i 16 e i 20 anni, che raggiungono il 24,2%. Rispetto a un anno fa si segnala un allungamento dei periodi di ammortamento, con i mutui stipulati per un arco temporale tra i 21 e i 30 anni in risalita dell’1,2%.

Prima di scegliere il prestito per la casa è sempre bene consultare MutuiOnline.it, il portale che permette di effettuare una comparazione online dei migliori mutui offerti sul mercato. Simulando al 15 maggio la domanda di un cliente-tipo di Agrigento (35enne che acquista una prima casa con un mutuo a tasso fisso a 20 anni, ammontare finanziato di 115.000 euro e valore dell’immobile di 175 mila euro) si scopre la maggiore convenienza del prodotto offerto da Intesa Sanpaolo, che con Mutuo Domus Fisso offre una rata di 579,05 euro al Tan dell’1,95% (Taeg del 2,17%), con spese di istruttoria pari a 600 euro e di perizia a 320 euro. Tra le proposte più vantaggiose del tasso variabile troviamo il mutuo a gestione online di IwBank Private Investments con una quota da versare mensilmente di 528,88 euro (tasso dell’1% e Taeg 1,03%). Le spese di istruttoria sono le stesse praticate da Intesa Sanpaolo, quelle di perizia sono pari a zero. Il finanziamento è destinato a privati che non abbiano superato gli 80 anni alla scadenza del contratto.

A cura di: Paola Campanelli

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