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Mutui, un 2016 da replicare

Pubblicato il 01/02/2017

Aggiornato il 10/12/2019

Mutui, un 2016 da replicare

L’erogato dei mutui continua a mantenere un trend di crescita.

La conferma, già anticipata nell’articolo "L’estate calda dei mutui", arriva da Tecnocasa che elaborando i dati di Bankitalia ha rilevato nel terzo trimestre del 2016 un ammontare dei finanziamenti per l’acquisto dell'abitazione di 11.455 milioni di euro. Questo significa che le famiglie italiane hanno ricevuto il 6,2% in più rispetto allo stesso periodo del 2015, per un controvalore superiore di circa 670 milioni di euro. 

L’Osservatorio certifica che le erogazioni sono in risalita da più di trenta mesi e che per il sesto trimestre consecutivo superano i 10 miliardi di euro. La performance migliore tra luglio e settembre 2016 spetta alle Isole, dove i 732 milioni di euro portano un +12,9% su quanto erogato nel terzo trimestre 2015, mentre il nord e il centro Italia si fermano rispettivamente a +9,5% e +3,6%. Controcorrente l’Italia Meridionale, che fa segnare un ribasso di lieve entità.

Analizzando i primi nove mesi si scopre che i finanziamenti concessi sono stati di circa 35,7 milioni di euro, una cifra superiore del 26,8% rispetto a quanto fatto segnare nello stesso periodo del 2015. I volumi crescono in tutte le macro-aree della penisola, con il Nord-Ovest che si conferma quale zona che eroga di più, con 11,9 miliardi di euro. A seguire troviamo il centro Italia, 8,9 miliardi di euro, il Nord-Est, 7,6 miliardi di euro, e il Mezzogiorno con 5 miliardi di euro.

A livello regionale il terzo trimestre ha riscontrato variazioni negative in cinque regioni, tutte della bassa Italia. Il calo più consistete ha riguardato la Basilicata, -16,8%, mentre Abruzzo, Molise e Calabria hanno perso intorno all’11%: chiude la Puglia con un -7,6%. Per quanto riguarda le province, 2 su 3 hanno evidenziato volumi in aumento. Il primato va a Cremona con un +184%, seguita da Olbia-Tempio, +90%, e Ragusa, +60,6%.

Dando uno sguardo ai tassi di riferimento dell’Euribor (a 3 mesi) per i mutui a tasso variabile, e dell’Eurirs (a 25 anni) per i prestiti a tasso fisso, si nota un trend differente se si analizzano gli ultimi cinque anni. L’Euribor, dai massimi di luglio 2011 (1,60%), ha iniziato una parabola discendente che lo ha portato a quota -0,32% di dicembre 2016. Il secondo invece ha mantenuto una media del 3,4% nel 2011, è sceso a quota 2,13% nel 2012 ed è tornato a salire fino alla soglia massima del 2,75% nel 2013. Da lì in poi è iniziata una fase discendente, con l’indice che ha toccato il proprio minimo ad agosto 2016, 0,76%, mentre l’ultima rilevazione di dicembre dello stesso anno lo attesta all’1,3%.

L’attuale situazione di entrambi i tassi può essere verificata su MutuiOnline.it, il portale che permette di individuare il mutuo più economico sul mercato grazie al confronto tra i prodotti finanziari dei vari istituti di credito.

Simulando al 27 gennaio una richiesta da parte di un mutuatario 40enne di Brescia – acquisto seconda casa, domanda di 110.000 euro da restituire in 25 anni, valore dell’immobile 170.000 euro – si scopre che la rata a tasso fisso più vantaggiosa è quella applicata dal Banco di Brescia (UBI), 466,24 euro. L'offerta prevede un Tan del 2% (Taeg 2,36%), con costi di istruttoria di 600 euro e di perizia di 275 euro ma nessuna spesa di gestione periodica. Il mutuo è destinato a persone fisiche maggiorenni di età massima alla scadenza di 80 anni, inoltre finanzia massimo l’80% del valore di perizia dell'immobile (fino a un massimo di 500.000 euro) e comunque non oltre l'importo della compravendita contenuto nel rogito notarile.

Per il tasso variabile si distingue Veneto Banca. Mutuo Welchome offre una quota mensile di 414,56 euro all’1% di interesse (Taeg 1,32%) con spese di istruttoria di 550 euro e perizia di 128,1 euro. Il prestito può essere sottoscritto dai privati che alla scadenza del contratto abbiano una età massima di 75 anni. Inoltre è obbligatoria la sottoscrizione di una polizza assicurativa contro i rischi di incendio e scoppio per l’importo di perizia, fatta salva la possibilità per la banca di concordare un diverso ammontare.

A cura di: Paola Campanelli

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