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L’ABI intercede presso gli istituti di credito a favore dei terremotati

15/11/2016
L’ABI intercede presso gli istituti di credito a favore dei terremotati

È passato poco più di un mese dal tragico sisma che ha sconvolto il Centro del nostro Paese, che nuovi episodi hanno colpito gravemente prima la provincia di Macerata e quella di Perugia, poi in maniera ancora più violenta il 30 ottobre Norcia, Preci e molti altri comuni della provincia di Perugia e delle regioni limitrofe. Successivamente, ancora nuovi sismi si sono verificati in molti paesi di Umbria, Marche e Lazio.  

Centinaia di edifici sono crollati e altrettanti sono stati abbandonati in attesa di interventi che ne possano garantire la futura sicurezza. In questo contesto a dir poco sconvolgente, le istituzioni intervengono per dare una mano alle famiglie colpite dal sisma e per emanare misure che alleggeriscano una situazione già di per sé difficile.

È di questi giorni la proposta dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI) rivolta agli istituti di credito di sospendere le rate dei finanziamenti ipotecari collegati agli immobili residenziali, commerciali e industriali che abbiano avuto danneggiamenti anche parziali dal nuovo terremoto. La stessa richiesta sarebbe coerente con le previsioni contenute nel Protocollo sottoscritto con la Protezione Civile e le Associazioni dei consumatori nell’ottobre dello scorso anno al fine di “assicurare ovunque nel Paese equità e tempestività degli interventi a favore delle popolazioni colpite da calamità naturali”.

Parliamo del Protocollo d’intesa siglato il 26 ottobre 2015 nel corso del tavolo tecnico di attuazione del “Piano Famiglie” alla presenza, tra gli altri, del Sottosegretario al Ministero dell’economia e delle finanze, Pierpaolo Baretta, del Direttore generale dell’ABI, Giovanni Sabatini, del Capodipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio.

Il Protocollo d’intesa ha, tra le altre finalità, assicurare la massima efficacia, rapidità e trasparenza nell’intervento di sospensione dei finanziamenti, chiarire gli adempimenti a carico delle banche e dei consumatori, assicurare equità di trattamento per le popolazioni colpite da calamità naturali, impegnare i soggetti finanziatori e le Associazioni dei Consumatori nel promuovere campagne informative sulla possibilità di sospendere i finanziamenti nonché sulle modalità, termini e costi di sospensione.

Come abbiamo avuto modo di scrivere nella news "Terremoto, come richiedere la sospensione delle rate del mutuo ipotecario", la domanda di sospensione delle rate del mutuo dovrà essere presentata dal titolare del finanziamento all’istituto di credito aderente all’iniziativa ed essere assistita da un’autocertificazione che attesti il danno subito dall’immobile per il quale si richiede l’attivazione della sospensiva. L’importo complessivo delle rate sospese dovrà essere restituito alla Banca senza spese e/o oneri aggiuntivi, ferma restando la maturazione degli interessi contrattuali sulle quote di capitale posticipate con le stesse modalità e condizioni previste nel contratto di mutuo. Per ogni informazione è possibile rivolgersi alle agenzie.

Oltre alla sospensione dei mutui, molte banche hanno messo a disposizione finanziamenti a condizioni agevolate finalizzati al sostegno delle popolazioni colpite. In particolare, per far fronte alle prime esigenze di liquidità delle famiglie, alcuni istituti di credito renderanno disponibili per i clienti delle agenzie nelle zone colpite linee di credito a tasso zero per i primi 12 mesi.

Anche Poste Italiane ha stabilito la sospensione immediata del pagamento delle rate dei mutui e dei prestiti in corso su esplicita richiesta degli interessati e bloccato tutte le attività di recupero crediti e di sollecito dei pagamenti indirizzate a persone che vivono nei centri terremotati. Ulteriori misure sono inoltre in arrivo riguardo all’eliminazione delle commissioni sui prelievi agli sportelli delle banche e degli uffici Postali nelle zone colpite dal sisma o a carte che provengono da proprietari che vivono nelle stesse zone, a prescindere dal luogo in cui sia avvenuta l’operazione.

A cura di: Paola Campanelli

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