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Divorzio da mia moglie, ma non dal mutuo

22/06/2016
Divorzio da mia moglie, ma non dal mutuo

Ieri abbiamo chiosato sul rilancio del mercato dei mutui e la contestuale svolta del mercato immobiliare. Oggi cambiamo drasticamente argomento parlando di cosa succede al mutuo nel caso in cui la coppia, scoppi.

Infatti quando finisce un amore ... di solito iniziano i problemi legali. Tra le molte cose che due coniugi che decidono di divorziare devono ridiscutere davanti ai propri avvocati, c'è anche la questione del mutuo cointestato.

Innanzi tutto bisogna sapere che il fenomeno dei divorzi e delle separazioni è in assestamento, considerato il notevole aumento delle coppie di fatto ma anche la congiuntura economica sfavorevole che può agire da deterrente nello scioglimento dei matrimoni, poiché spesso comporta un rischio di peggioramento delle condizioni economiche delle famiglie. Nel 2014 le separazioni sono state 89.303 e i divorzi 52.335, pressoché invariati rispetto all'anno precedente.

Che cosa accade quando scoppia una coppia? Chi pagherà le rate del mutuo e chi vivrà nella casa acquistata? Di fronte alla fine di un amore sembrano questioni di scarsa rilevanza eppure a conti fatti sono di estrema importanza, in quanto molto spesso sono decisioni che vanno a precludere la possibilità di ricostruirsi una vita serena. Va precisato, infatti, che la fine di una relazione non ha alcun effetto sul prestito, che deve continuare a essere pagato dagli intestatari. Nel caso di mancato accordo tra i due coniugi decide il giudice, con situazioni che variano da caso a caso soprattutto se alla presenza di figli minorenni.

Nel caso di una coppia senza prole e di separazione consensuale, si può decidere di vendere l'abitazione e di ripagare il mutuo oppure uno dei due coniugi può optare per l'uscita dal contratto se non vuole più sostenere i costi rivenienti dal mutuo, sempre che la banca sia d'accordo. Se, infatti, la banca dovesse ritenere che l’intestatario che rimane non abbia la capacità reddituale necessaria a sostenere il costo delle rate, non concederà l’autorizzazione alla modifica. Altrimenti si può decidere di pagare la propria rata di mutuo, accollandosi eventualmente anche l'intero importo nel caso in cui chi rimane ad abitare nella casa è l'altro coniuge, per poi portare il relativo importo in ideale detrazione dell’ammontare dell’assegno di mantenimento. Quest'ultima scelta risulta essere vantaggiosa soprattutto se manca poco al termine del finanziamento, ma lascia inalterato il "problema" della proprietà condivisa dell'immobile. Infine si può provare a chiedere la sostituzione del mutuo presso un'altra banca, per estinguere il precedente. In tal caso il coniuge che rimane unico intestatario del mutuo e dell’immobile, deve liquidare all’ex-coniuge la metà dell’importo complessivo delle rate pagate fino al momento della separazione. Se entrambi sono in accordo, tuttavia, è possibile anche stabilire condizioni diverse.

E' possibile quindi utilizzare un comodo strumento di calcolo che vi permette di valutare la convenienza economica della sostituzione di un mutuo grazie a MutuiOnline.it, il portale che vi aiuta a muovermi nel mondo dei finanziamenti per l'acquisto della casa.

Prendendo ad esempio un 40enne professionista milanese che guadagna 2.000 euro al mese e che vuole effettuare una sostituzione+liquidità del precedente mutuo (valore della casa 250.000 euro, mutuo 150.000), troverà in CheBanca! la soluzione migliore, con rata mensile pari a 823,66 euro, tasso fisso al 2,89% e TAEG al 3,08%. Sono previste spese iniziali per 1.150 euro. 

In ogni caso non lasciatevi spaventare dal divorzio; se state pensando di accendere un mutuo "ex novo", sempre grazie a MutuiOnline.it, il portale per trovare la miglior offerta sul mercato, individuerete la proposta più adatta alle vostre esigenze di spesa.

Per chiudere, tornando al discorso originario, vi diciamo che le cose si complicano alla presenza di figli minorenni. La casa, infatti, sarà abitata da colui che riceverà in affidamento i figli, e non da colui che la possiede, anche se è l'unico intestatario dell'abitazione e del mutuo. Potrà essergli concesso solo di portare il relativo importo in detrazione dell’ammontare dell’assegno di mantenimento, considerate le spese che dovrà sostenere per l’eventuale affitto o acquisto di una nuova abitazione.

A cura di: Cristina Fortarezzo D'Amicis

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