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Il mercato immobiliare spinge la domanda dei mutui

Pubblicato il 27/05/2016

Aggiornato il 05/12/2019

Il mercato immobiliare spinge la domanda dei mutui

La domanda di mutui conferma nel 2016 il trend di progressivo recupero verso i volumi pre-crisi.

Ad aprile le richieste di finanziamento hanno fatto registrare un incremento dell’8,6% rispetto allo stesso mese del 2015, periodo che a sua volta si era caratterizzato per un rialzo superiore al 70% sull’anno precedente. In termini assoluti, il numero di domande dello scorso mese rappresenta un valore record dall’inizio del 2011.

Il merito è da attribuire sia al basso livello dei tassi interesse e degli spread applicati dagli istituti di credito che alla riduzione dei prezzi di acquisto delle case che stimolano l’interesse delle famiglie a investire sul mattone.

“La recente approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto legislativo che recepisce la Mortgage Credit Directive”, dichiara Simone Capecchi, Executive Director di CRIF, “introduce nel nostro Paese la possibilità per le parti di accordarsi, in caso di inadempimento del mutuatario, per la restituzione dell’immobile dato in garanzia senza passare dal tribunale. È ancora presto per stabilire in quale misura l’entrata in vigore di questo provvedimento potrà dare una ulteriore spinta al mercato dei finanziamenti per la casa”.

L’indagine conferma la tendenza da parte degli italiani a richiedere finanziamenti di valore minore rispetto al passato, visto che l’importo medio si è attestato sui 122.683 euro. La cifra è in lieve aumento rispetto i 121.911 del corrispondente mese del 2015 ma ancora lontana dai quasi 141 mila euro dell’aprile 2010, il valore più alto degli ultimi 6 anni.

La progressiva riduzione dell’importo richiesto è da attribuire alla preferenza degli acquirenti a pagare una rata mensile che gravi il meno possibile sul reddito disponibile. Inoltre, le minori somme dipendono anche dall’incidenza delle surroghe che si caratterizzano per somme più contenute rispetto ai nuovi mutui.

Dunque la fascia d’importo compresa tra i 100 e i 150.000 euro resta la preferita dagli italiani con il 29,5% del totale, mentre quella al di sotto dei 100 mila euro si attesta sul 48,7%. Sale la percentuale dei finanziamenti sopra i 300 mila euro che registrano una quota del 2,7%.

Per quanto riguarda la distribuzione della domanda di mutui per classi di durata, si nota che quella compresa tra 15 e 20 anni risulta essere la più richiesta con il 23,4% del totale. I 2/3 delle domande (66,8%) prevedono un arco temporale superiore ai 15 anni.

Infine, il CRIF mette in evidenza che l’età dei richiedenti si concentra maggiormente nella fascia tra i 35 e i 44 anni con il 36,3%, seguita dai 25-34enni con il 25%: si abbassa invece il numero di futuri mutuatari sotto i 24 anni, segno che la precarietà lavorativa dei giovani è un problema tutt’altro che superato.

Per simulare una domanda di mutuo basta fare un preventivo su MutuiOnline, il portale che confronta le migliori proposte attualmente sul mercato.

Al 22 maggio il mutuo a tasso fisso più conveniente – considerando una richiesta di finanziamento venticinquennale di 135 mila euro (valore dell’immobile 180.000 euro) da parte di un milanese 35enne con reddito di 2.600 euro mensili – è Mutuo Youbanking Premium della Banca di Lodi che propone una rata mensile di 591,45 euro, con Tan del 2,29% e Taeg del 2,5%. Le spese di istruttoria sono pari a 1.000 euro mentre il costo della perizia è di 320 euro.

La Banca di Lodi si distingue anche per il tasso variabile, permettendo al cliente di pagare 518 euro mensili al tasso dell’1,15% (TAEG 1,33%).

A cura di: Paola Campanelli

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