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Il boom immobiliare del dopo Expo

12/11/2015
Il boom immobiliare del dopo Expo

L’Expo a Milano chiude i battenti. Prima controverso e contestato, in seguito agognato al punto da diventare fenomeno delle folle, l’esposizione del commercio mondiale ha fatto non pochi proseliti nella citta che l’ha ospitata. Parliamo delle importanti conseguenze dal punto di vista immobiliare e del fermento che ha travolto la città cambiandone in molti casi aspetto e dinamiche.

 Le transazioni immobiliari sono aumentate del 5,9% nei primi sei mesi dell’anno, mentre i prezzi hanno continuato la loro lenta discesa, perdendo ancora lo 0,9%. Si tratta di un valore medio rilevato dai dati dell’Agenzia delle Entrate, mentre non si può non tenere conto di fenomeni urbani come Porta Nuova, City Life e Darsena-Navigli.

Un’altra rilevanza è costituita dal completamento dei lavori della linea metropolitana lungo la tratta Fiera-San Siro, mentre il comparto commerciale ha concentrato la sua crescita nelle zone più centrali della metropoli: Quadrilatero, Brera, Cordusio, Cairoli le aree più gettonate dal settore ristorazione e moda.

Si pensi poi a fenomeni come quello di Corso Lodi dopo l’insediamento della Fondazione Prada, che ha dato una importante sferzata a quella periferia e risollevato interesse per investimenti immobiliari, in particolare bilocali da mettere a reddito. Oppure il crescente interesse per la centralissima via Torino, con l’apertura dei flagship della moda giovanile e folle di giovani a passeggio che attirano piccoli locali del trendissimo street food. I prezzi di compravendita sono qui intorno agli 11.000 euro al metro quadro, ben più alti anche dei vicini Corso di Porta Ticinese e Navigli, dove la media rimane più ragionevole intorno 6.000 euro al metro quadro.

Altro fenomeno di rilievo della rinascita di Milano è il comparto immobiliare del residenziale nuovo o completamente ristrutturato. Secondo una ricerca dell’Ufficio Studi di Sigest sono 90 i progetti nell’area centrale della città: 4.142 appartamenti con una percentuale del 59% di già venduto.

Interessante rilevare che il 63% delle nuove unità immobiliari è in classe A o A+ e il 28% in classe B, con un prezzo di mercato che si aggira in media intorno ai 10.080 euro al metro quadro.

Lo studio rileva il grande interesse del mercato per il nuovo e i cambiamenti della domanda a favore di strutture residenziali che privilegino la qualità e l’innovazione, oltre alla sostenibilità ambientale. Sono questi gli asset premiati, come dimostrano storie di successo quali Porta Nuova, CityLife e Parco Vittoria. Non a caso, questi tre cantieri simbolo della rinascita della città capoluogo hanno assorbito il 33% delle iniziative edilizie della città, con 1.403 appartamenti realizzati.

Nelle aree del Centro si registra la maggiore oscillazione dei prezzi: qui variano da un minimo di 6.200 euro a un massimo di 15.000 euro al metro quadro, mentre nel quartiere di Porta Nuova si parte da 3.300 euro per arrivare a 13.000 euro al metro quadro.

Al fenomeno urbano delle ristrutturazioni e costruzioni in corso si deve aggiungere la riqualificazione degli scali ferroviari, con la recente approvazione da parte della giunta comunale di Milano di un accordo tra Regione Lombardia e Ferrovie dello Stato sugli scali ferroviari dismessi: 7 aree, per un totale di circa 1.250.000 metri quadrati, che verranno riqualificate secondo i criteri di sviluppo sostenibile, con un'edificabilità massima di circa 674 mila metri quadrati.

Greco-Breda, Lambrate e Rogoredo le zone di interesse, ma anche Porta Genova con progetti collegati alla vocazione fashion e design del quartiere. E infine San Cristoforo, che sarà totalmente verde con un'area attrezzata collegata al Parco del Naviglio grande.

A cura di: Paola Campanelli

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