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Al catasto il patrimonio immobiliare italiano vale di più

27/08/2015
Al catasto il patrimonio immobiliare italiano vale di più

Una rendita catastale di 37,5 miliardi di euro: vale tanto il patrimonio immobiliare italiano al 31 dicembre dello scorso anno, 536 milioni di euro in più rispetto al 2013, in percentuale l’1,5%. Lo rileva l’Agenzia delle Entrate che attraverso il suo Osservatorio del Mercato Immobiliare e in collaborazione con la Direzione Catasto e Cartografia scatta un’istantanea dei nostri immobili su territorio nazionale.

In un momento delicato in cui la Riforma del Catasto giace in attesa di essere sbloccata (dai vani, l’unità per la misurazione del valore immobiliare, si passa al metro quadrato come principio di calcolo delle rendite catastali), la base di valore sulla quale si calcolano le imposte e le tasse degli immobili aumenta e per contro, diminuiscono i prezzi degli immobili.

Secondo quanto censito lo scorso anno il numero di immobili o loro porzioni registrati al Catasto al 31 dicembre 2014 sarebbe di 73,4 milioni, tra cui 63,9 milioni appartenenti alle categorie ordinarie A, B e C e speciale del gruppo D, mentre più di 3 milioni riconducibili alle categorie catastali del gruppo F, quindi unità non idonee a produrre reddito; oltre 6 milioni sono invece immobili comunali e non censibili.

I nostri immobili residenziali rendono 16,7 miliardi di euro complessivi, circa 110 milioni di euro in più rispetto al 2013; seguono gli immobili a destinazione speciale, quelli appunto della categoria D, con 11,1 miliardi di euro di rendita, quindi troviamo la categoria C, negozi, box, posti auto, locali di deposito, con 6 miliardi. Con 1,5 miliardi di euro ci sono gli uffici appartenenti alla categoria A/10, seguita dagli immobili a uso collettivo del gruppo B e 1,3 miliardi di euro. Chiude la classificazione la categoria E degli immobili a destinazione particolare, con una rendita catastale pari a 700 milioni di euro.

La rendita catastale è fondamentale per il calcolo delle imposte e tasse comunali e regionali, perché su questo valore si applica il moltiplicatore per il calcolo di Imu e Tasi. Tuttavia i valori medi delle rendite differiscono a seconda della categoria dell’immobile.

La rendita catastale media di un immobile in Italia è di 480 euro, ma arriva a essere di 3.600 euro per la categoria degli immobili di maggior prestigio, quelli classificati con A9. È leggermente inferiore, ma sempre distante dalla media quella degli immobili classificati come A1 e A8, con 3 mila euro. Scende invece a 879 euro per ville e villini, classificati con la categoria A7, per arrivare a 626 euro per le case civili A2 e a 420 euro per quelle economiche riconducibili alla categoria A3. In fondo alla classificazione catastale abbiamo le abitazioni popolari con una rendita stabilita di 220 euro e la categoria di appartenenza A4, mentre in ultima analisi ci sono le case ultrapopolari e rurali - A5 e A6 - con rispettivamente una rendita di 83 e 69 euro.

A cura di: Paola Campanelli

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