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Immobili: compravendite in calo, ma crescono i mutui

27/08/2015
Immobili: compravendite in calo, ma crescono i mutui

Arriva dopo due trimestri di variazioni positive l’inversione di tendenza delle compravendite immobiliari registrata nei primi tre mesi del 2015. Lo rivela l’ultimo rapporto Istat divulgato in a fine luglio, dal titolo “Mercato immobiliare: compravendite e mutui di fonte notarile”. Dal documento emerge una flessione complessiva delle convenzioni notarili per trasferimenti di proprietà immobiliari pari al 3,6%, con il settore residenziale che fa registrare un -3,5% e quello degli immobili a uso economico un -5,5%: erano rispettivamente a +1,5 e +1,6 nel primo trimestre del 2014.

Secondo l’Istat, il calo così evidente è da imputare all’entrata in vigore in data 1 gennaio dello scorso anno del nuovo e più favorevole regime di tassazione sui trasferimenti immobiliari, con le modifiche normative intervenute sulla tassazione applicabile agli atti con i quali si trasferiscono, a titolo oneroso, la proprietà e i diritti reali di godimento sugli immobili. L’entrata in vigore ha procrastinato gran parte delle transazioni proprio in quei mesi, causando il conseguente calo nel periodo corrispondente del nuovo anno.

Il 93% dei trasferimenti di proprietà nel mercato immobiliare ha riguardato immobili a uso abitativo e accessori, il 6,2% a uso economico e solo lo 0,5% ha avuto ad oggetto unità immobiliari a uso speciale e multiproprietà. In totale, nel primo trimestre del 2015 le convenzioni notarili sono state 135.675, con un calo distribuito in maniera differente lungo tutta la penisola.

Nel centro Italia si registra la flessione più importante, con -6,5%. Seguono le Isole con -4,9% e il Nord-Ovest con -4,1%. Variazioni più contenute al Nord-Est, con -0,1% e nel sud Italia, -2,3%.

È il comparto abitativo e accessori quello maggiormente in sofferenza, con una perdita del 7,3% al Centro, del 5,4% nelle Isole e del 3,6% nel Nord-Ovest. Di entità minore le perdite nel sud Italia, con solo -1,8%, mentre nel Nord-Est si registra l’unico dato positivo, +0,5%.

Se si considerano invece i singoli centri, il dato più rilevante riguarda la distribuzione delle perdite per dimensione dei centri abitativi: sono i comuni più grandi a soffrire maggiormente, registrando complessivamente un calo del 4,2%, contro il -3,1% rilevato nei centri più piccoli. Ancora una volta è il comparto residenziale e accessori quello a subire le perdite maggiori, con un -4,4% nei capoluoghi maggiori e -2,7% nelle città più piccole del Paese.

Interessante notare come all’interno delle stesse realtà il comparto a uso non abitativo ed economico registra una riduzione esattamente opposta: si soffre di più nei piccoli centri, che fanno rilevare il -8,7% e molto meno nelle città metropolitane, con un -0,4%.

Il documento Istat non rileva soltanto le convenzioni notarili per trasferimenti di proprietà immobiliari, ma anche quelle relative a finanziamenti, mutui e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca: 68.161 transazioni stipulate con banche o soggetti diversi. La crescita è più lenta rispetto a quella dello scorso anno, ma comunque registra un + 8,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Le variazioni positive si distribuiscono in maniera abbastanza equilibrata nelle diverse regioni d’Italia, con il Sud che si distingue per un +15,7% e le città metropolitane che si fermano invece a +8,3%.

A cura di: Paola Campanelli

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