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Mutui, maggiore spinta con il Fondo di garanzia

Pubblicato il 11/03/2015

Aggiornato il 18/05/2015

Mutui, maggiore spinta con il Fondo di garanzia

Sono stati diffusi i dati relativi ai nuovi mutui erogati a febbraio 2015, che ammontano a 27,7 milioni di euro: a comunicarlo è l’ABI, che evidenzia come febbraio sia anche il primo mese di operatività del Fondo di garanzia per la casa.

Il fine di quest’ultimo è continuare a favorire l'accesso al credito da parte dei soggetti più in difficoltà: la dotazione di oltre 600 milioni potrebbe garantire un budget potenziale di prestiti per 12-15 miliardi di euro. Il Fondo prevede il rilascio di garanzie da parte dello Stato per coprire il 50% della quota capitale dei mutui ipotecari erogati per l'acquisto degli immobili adibiti a prima casa, con priorità di accesso per giovani coppie, nuclei familiari con figli minori e giovani di età inferiore a 35 anni.

La garanzia può essere domandata da coloro che non risultino proprietari di altre case ad uso abitativo, fatta eccezione per gli immobili di cui abbiano acquisito la proprietà per successione e che siano in uso a titolo gratuito a genitori o fratelli.

“Con l'avvio delle procedure previste dal regolamento di attuazione del Fondo”, comunica l’ABI, “e grazie alla fattiva collaborazione tra banche e Istituzioni, procede con efficienza la nuova soluzione a vantaggio delle famiglie che ancora scontano gli effetti della crisi ma aspirano ad acquistare l'abitazione principale”. Secondo L’Associazione, il Fondo rappresenta “un'ulteriore spinta allo sviluppo del mercato dei mutui che già registra una fase di grande rilancio, con un'impennata relativa a tutto il 2014 del 32,5% rispetto al 2013 e un ammontare complessivo di circa 25,3 miliardi di euro”.

Meno fiduciosa l’agenzia di rating Fitch, che in una nota comunica il suo scetticismo sull’impatto positivo del Fondo nei confronti delle richieste di mutuo: fa notare, infatti, come l’accesso alla garanzia abbia come destinatari soprattutto i richiedenti al di sotto dei 35 anni, che nel quarto trimestre 2014 costituivano solo il 21% delle domande di prestito presentate. La stessa agenzia riferisce che l’entrata del Fondo non dovrebbe cambiare le stime di un ulteriore calo del 3% nei prossimi due anni dei prezzi immobiliari sul mercato, salvo che l'economia dell’Italia non registri una forte ripresa.

Tuttavia, i dati pubblicati dall’Osservatorio di Idealista.it annunciano un’inversione di tendenza, mettendo in evidenza un rallentamento del calo dei prezzi degli immobili. Le cifre pubblicate si riferiscono a un’indagine effettuata su 211.672 annunci dello stesso portale relativi al mese di febbraio 2015. 

Nel 2014 le quotazioni avevano perso oltre il 5%, mentre nel secondo mese di quest’anno l’Osservatorio ha rilevato che la contrazione si è fermata a -0,3%. La tendenza si è addirittura invertita in alcune regioni, come in Valle d'Aosta (+2,1%) e Veneto (+1,5%), mentre i ribassi maggiori li abbiamo in Puglia (-2%), Marche (-1,5%) e Abruzzo (-1,3%).

La Liguria rimane in cima alla graduatoria dei prezzi, con una media di 2.858 euro al metro quadro, precedendo Lazio (2.805 euro) e Valle d'Aosta (2.461 euro): l'opposto si registra in Calabria (1010 euro), Molise (1.010 euro) e Basilicata (1.238 euro). Tra le grandi città, Venezia (+2%), Padova (+0,6%) e Torino (+0,6%) mostrano una tendenza opposta rispetto al mese di gennaio: incremento solo dello 0,1% per Napoli e Cagliari.

Il dato resta negativo a Roma(-0,7%), Firenze (-0,7%), Catania (-0,5%), Bologna (-0,4%), Milano (-0,3%) e Palermo (-0,3%): più giù Bari (-1,7%) e soprattutto Genova (-3,2%). Il livello dei prezzi al metro quadro vede emergere la città di Venezia con una media di 4.492 euro, seguita a distanza da Roma (3.607 euro) e Siena (3.591 euro), che prende il posto a Bolzano: i prezzi più bassi della penisola, invece, si trovano a Biella (846 euro), Caltanissetta (905 euro) e Agrigento (995 euro).

A cura di: Paola Campanelli

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