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Euribor negativo: è il momento di comprare

Pubblicato il 08/02/2015

Aggiornato il 18/05/2015

Euribor negativo: è il momento di comprare

È il momento di comprare casa. Lo dicono i tassi, ridotti ai minimi storici, e i valori dell’Euribor, sceso per qualche giorno sotto lo zero, segnando così un record assoluto; a questo si devono aggiungere gli spread ridotti al minimo dalle banche che si fanno tra loro concorrenza.

I tassi variabili sono sotto il 2%, destinato a scendere presto all’1,5% e il tasso fisso, aggirato negli ultimi anni grazie alle operazioni di surroga, ritorna a essere quasi altrettanto conveniente, con valori che si definiscono intorno al 3% nel caso di finanziamenti a 20 anni e poco sotto il 3,5% per quelli a 30 anni. Se si aggiunge che i prezzi delle case sono stabili dopo un periodo di ribasso lento e inesorabile, si arriva facilmente alla conclusione che sia questo il momento buono per finanziare l’acquisto di un immobile.

Ci si chiede anche se sia realmente conveniente scegliere un tasso fisso alle attuali condizioni.

I dati dicono che nella seconda metà del 2014 le richieste sono salite al 40,9%, contro il 52,8% del variabile tradizionale. E attualmente, con i nuovi valori a ribasso dell’Eurirs, sono ancora in aumento coloro che richiedono la formula del tasso fisso.

La vera risposta è che non esiste alcuna certezza che nel lungo periodo un tasso fisso possa convenire in assoluto e in proporzione più di un tasso variabile. Ma una cosa è certa: i tassi sono destinati a risalire, con l’Euribor e le rate indicizzate.

Questo per effetto dell’inflazione, la cui spinta è stata data dalla maxi operazione di immissione di liquidità del Quantitative easing, che conseguentemente farà salire anche il costo del denaro e la rata dei mutui a tasso variabile.

La stranezza è che la discesa dell’Euribor a livelli così bassi è stata accolta come poco realistica dalle stesse Banche: queste si trovano attualmente a dover praticare tassi di interesse che rischiano di scendere al di sotto della stesso valore degli spread previsti dai contratti.

Una soluzione per coloro che richiedono un finanziamento finalizzato all’acquisto di un immobile avrebbe potuto essere quella di scegliere un mutuo a tasso variabile con tassi e tetti di copertura. Ma attualmente le banche spingono il tetto a un livello troppo elevato, tra il 5,5 e il 6%: la diretta conseguenza è che il mutuo con il CAP non è più un prodotto interessante così come era sembrato, a tutela del mutuatario in un momento in cui le oscillazioni dei tassi rischiavano di innalzare troppo la rata.

A cura di: Paola Campanelli

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