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Nuovi mutui: è il momento della svolta

Pubblicato il 21/11/2017

Aggiornato il 22/11/2017

Nuovi mutui: è il momento della svolta

Lo stop alla corsa per trasferire il mutuo e ottenerne un altro più conveniente c’è stata, e dopo mesi di dati positivi del mercato dei mutui influenzato da un carico di surroghe troppo alto, finalmente si può parlare di vera ripresa.

Come abbiamo scritto nella nostra news "La surroga e le alternative al mutuo: quanto convengono in questo momento?", i nuovi mutui domandati nel periodo aprile-giugno di questo anno hanno superato le surroghe, segnando il 44,4% contro il 43,6%. Un episodio non isolato, ma piuttosto l’inizio di un processo che sta continuando a sancire la famosa inversione di tendenza. Testimonianza ne siano le ultime rilevazioni dell’Osservatorio MutuiOnline.it: nel quarto trimestre di quest’anno, la proporzione continua a sbilanciarsi a favore dei primi mutui, che segnano il 46,3% rispetto alle surroghe ancora in perdita e al 41,8% del totale del campione rilevato (era il 42,7% nel terzo trimestre). Dal lato delle erogazioni ci troviamo nella fase subito precedente al cambio di tendenza, con le due finalità acquisto prima casa e surroga che segnano lo stesso identico valore: 45,2%.

A sorprendere ancora c’è la netta prevalenza dei finanziamenti a tasso fisso. Come si può leggere in "Mutui: è ancora il momento giusto", sono ancora molti i mutuatari che preferiscono affidarsi alla rata fissa, visto che le migliori offerte si attestano sotto il 2%, accettando dunque di sopportare quell’1% in più di quanto si potrebbe spuntare con il tasso variabile. Il riscontro è ancora una volta nelle rilevazioni dell’Osservatorio, secondo le quali ha domandato un mutuo a tasso fisso in questo quarto trimestre dell’anno il 71,4% del campione. E il dato è ancora più evidente dal lato delle erogazioni, dove la percentuale sale al 77,7%.

Contrariamente alle previsioni, il tasso fisso ha di fatto registrato un calo costante dei valori che lo hanno portato dall’1,13% di gennaio fino allo 0,94% dello scorso ottobre. Così, se supponiamo che a richiedere un mutuo a tasso fisso sia un impiegato quarantenne milanese che necessita di 100.000 euro per un immobile valutato 200.000 euro, un finanziamento a 20 anni avrà un tasso finito dell’1,87% e una rata di 489 euro. Se invece si decidesse di optare per un mutuo a tasso variabile, l’ISC sarà dello 0,80% e la rata mensile di 442 euro: 47 euro di differenza tra le due opzioni.

Sono proprio i 20 anni la durata più richiesta dai consumatori e concessa dagli istituti di credito, con rispettivamente il 29,7% e il 32,2% sul totale dei campioni rilevati, mentre riguardo all’importo l’evidenza di questo ultimo trimestre dell’anno è sull’ammontare medio: 127.976 euro quello richiesto dagli italiani, il valore più alto registrato dal 2014, e 123.774 euro (era 125.976 nel terzo trimestre) quello erogato dalle banche (era 121.173 euro lo scorso trimestre).

Oltre un terzo delle richieste, il 35,6%, è per una cifra compresa tra i 50.000 e i 100.000 euro, poco sotto l’intervallo 100.000-150.000 euro, con il 31,2% sul totale. La classe di importo 50.000-100.000 euro prevale anche dal lato delle erogazioni, con la percentuale ancora più alta del 36,6%, sempre seguita dall’intervallo 100.000-150.000 euro con il 33,7%.

Abbastanza stabili i valori relativi al loan-to-value, il valore dell’immobile coperto dal mutuo, che vede ancora risalire l’intervallo più gettonato: dal 70 all’80%, con il 38,0% delle richieste (erano il 36,3% lo scorso trimestre). Anche per i mutui concessi prevale il loan-to-value 70-80% con il 32,1% sul totale erogato dalle banche e 2,2 punti percentuali guadagnati dallo scorso trimestre.

È ancora il Nord a prevalere nelle richieste con il 40,3%, mentre il centro Italia guadagna qualche centesimo di punto e segna il 37,3%. In coda ancora una volta il Sud al 14,8% e le Isole che prendono la piccola percentuale del 7,6%. Il fenomeno si fa ancora più evidente spostandosi sulle erogazioni, concentrate per il 45,9% del nord Italia. Il 37,6% sono al Centro e solo il 10,00% del totale dei mutui e il 6,5% vengono erogati rispettivamente nel sud Italia e nelle Isole.

Infine il dato anagrafico e l’età dei mutuatari richiedenti: il 43,7% ha fra i 36 e i 45 anni (percentuale che raggiunge il 47,0% dal lato delle erogazioni) e l’82,1% ha un lavoro a tempo determinato (l’84,1% per quanto riguarda le concessioni dalle banche).

Per avere un quadro dei migliori mutui, il presupposto è comparare le offerte dei moltissimi istituti di credito che competono sul mercato praticando condizioni sempre più convenienti. Nella sezione migliori mutui prima casa di MutuiOnline.it è possibile, fornendo le coordinate principali del mutuo che si desidera e del proprio profilo, ottenere le soluzioni più convenienti in pochi istanti e in maniera completamente gratuita.

A cura di: Paola Campanelli

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