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Mutui: preferito il tasso fisso, ancora boom di surroghe

16/12/2019
Mutui: preferito il tasso fisso, ancora boom di surroghe

Più mutui a tasso fisso, più richieste di surroghe e una durata media dei finanziamenti più allungata: tutto di riflesso a un mercato del credito che resta favorevole, con i saggi sempre molto vicini ai minimi storici toccati durante la prima metà dell’anno. È la sintesi che scaturisce dal più recente Osservatorio Mutui di MutuiOnline.it che, per il mese di novembre, ha confermato – in alcuni casi accentuandoli – i trend che hanno caratterizzato il mercato nell’ultima parte. Il miglioramento degli ultimi mesi anche sul fronte del mercato del lavoro (in ottobre - dati Istat - c’è stato un calo della disoccupazione e aumento degli occupati) potrebbe, inoltre, avere contribuito ad alimentare la fiducia in quella fascia di età che tradizionalmente vanta un posto di lavoro indeterminato e più stabile. Fascia di età che si è, infatti, rivelata la più attiva per quanto riguarda la domanda di mutui. 

Il 69% delle richieste per le surroghe e le sostituzioni

Nella ricerca di novembre (su base trimestrale) le richieste di mutui per l’acquisto della prima casa sono salite al 26,4% del totale dal 26,1% registrato nel corso del terzo trimestre di quest’anno. La parte del leone è stata ancora delle domande di sostituzione e surroghe – in sensibile aumento per il terzo mese consecutivo -, che lo scorso mese hanno coperto il 69% del totale (68,1%): livello che rappresenta un nuovo massimo dal primo trimestre del 2015. Uno sguardo alla tabella delle statistiche annuali rivela che, il ritmo registrato finora dalle richieste di surroghe (54,9%), è il secondo in ordine di importanza dopo il picco assoluto (60,2%) registrato nell’intero 2015. L’andamento delle erogazioni conferma il buon momento per i mutui con questa finalità: 54,8% emesso per surroghe e sostituzioni (34,1% nel trimestre a ottobre), nuovo massimo dal terzo trimestre 2017. 

saggi di mercato che viaggiano costantemente attorno ai minimi storici hanno ancora di più invogliato i richiedenti di mutui a puntare sul tasso fisso: una scelta che ha interessato in novembre il 93,1% delle richieste (in accelerazione dal 92,1% segnato nei tre mesi a ottobre), valore che rappresenta un nuovo record dai primi tre mesi del 2015. L’andamento medio dell’anno in corso conferma la scelta di fondo da parte degli investitori: l’88% ha scelto finora il tasso fisso contro il 10,9% che ha optato per il variabile. Un quadro che viene ricalcato anche nella grafica delle erogazioni effettuate da banche e finanziarie: 90,6% nel trimestre a novembre ha preferito il tasso fisso (87,8%) contro l’8,4% (10,4%) che ha puntato sul variabile. Rispetto alla visibilità che permette la ricerca, primo trimestre 2015, il primo dato rappresenta il picco assoluto e il secondo il minimo assoluto. 

Nuovo minimo per il saggio medio indicizzato: 0,83%

Il perché quasi tutti quelli che decidono di finanziare l’acquisto di una casa con un mutuo a tasso fisso è presto detto: i saggi sono oggi vicino ai minimi assoluti e, alla luce delle difficoltà dell’economia mondiale, è molto probabile che continueranno a rimanere bassi ancora per molto tempo. Gli esperti, infatti, ritengono che le Banche centrali – la Bce e la statunitense Fed, in particolare – faranno di tutto per ridare ossigeno a una crescita ancora asfittica. Quindi, per gli investitori immobiliari è facile programmare un mutuo sapendo in anticipo l’entità della rata che sarà tenuto a rimborsare. L’evoluzione dei tassi resta infatti favorevole: oggi, per un prestito a 20-30 anni, si trova un tasso fisso medio all’1,26% (1,34% in ottobre) e un tasso medio variabile allo 0,83% (era 0,85%). Per quest’ultimo si tratta del nuovo minimo di periodo, mentre il fisso era sceso all’1,17% in agosto.

Si allunga la durata media

Il dato sulle erogazioni ufficiali rivela l’età di chi ottiene un mutuo: nel trimestre a novembre il 45,1% era classificato nella fascia 36-45 anni (41,9% nel trimestre a ottobre), contro il 26,2% della fascia 26-35 anni (29,3%). La maggiore fiducia che ha caratterizzato il mercato negli ultimi mesi ha spinto alcuni richiedenti ad allungare la durata dei mutui: la quota dei prestiti di 25 anni è salita al 20,4% (19,1%), mentre quella relativa ai 20 anni si è assestata al 34,9% dopo essere salita al 35,7% (dal 30,7%) nel trimestre a ottobre. I mutui effettivamente erogati con una durata ventennale in novembre sono comunque saliti al 38% del totale (dal 35,4%), nuovo massimo da fine 2018. Nel frattempo l’importo medio chiesto, dopo il picco storico dei tre mesi a ottobre (143.137 euro) ha corretto a 142.447 euro.

A cura di: Roberto Anedda

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