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Mutui: adesso anche il tasso variabile è un affare

Pubblicato il 08/07/2019

Aggiornato il 18/09/2019

Mutui: adesso anche il tasso variabile è un affare

Sono due le novità importanti che segnano il mercato dei nostri mutui a chiusura della prima metà di anno.

La prima, riportata già in “Mutui: è un giugno da record assoluto”, riguarda lo scivolone dei tassi di interesse che hanno toccato livelli senza precedenti. Non solo, perché a perdere punti questa volta ci si è messo anche il popolare Euribor, che da agosto 2016 “giaceva” immutato al suo 0.37% (Euribor a 1 mese) e che per la prima volta dopo 3 anni si è mosso per regalare un -0,39%.

La seconda buona notizia era già nell’aria, perché la Bce aveva più volte annunciato tagli ai tassi, ma la conferma è arrivata in occasione dell’ultimo discorso tenuto qualche giorno fa da Mario Draghi in occasione dell’incontro delle Banche centrali in Portogallo. “ll programma di acquisto di asset ha ancora uno spazio considerevole”, ha dichiarato il presidente della Bce. “In assenza di un miglioramento, al punto che sia minacciato il ritorno di un'inflazione sostenibile ai livelli desiderati, sarà necessario un ulteriore stimolo”.

Dopo 4 anni di Quantitative easing e 2.600 miliardi elargiti al sistema bancario, si preannunciano nuove misure espansive per supportare la nostra economia e quella di tutta Europa.

Quanto costa un mutuo a tasso fisso e quanto uno a tasso variabile

In una situazione di mercati alternativi poco redditizi, il mattone conferma la sua centralità anche per il futuro, mentre i mutui diventano strumenti strategici a disposizione delle banche per allocare liquidità in eccesso e fidelizzare i clienti.

Su MutuiOnline costa ancora meno

Le migliori offerte a tasso variabile sono di gran lunga inferiori al punto, mentre il fisso è sceso intorno al punto e mezzo per le durate lunghe, tra i 25 e i 30 anni. Ai minimi storici la differenza tra tasso fisso e tasso variabile.

Per constatarlo, basta fare una simulazione sul comparatore MutuiOnline.it. Su un mutuo di 150.000 a 20 anni richiesto a Milano da un quarantenne, il migliore Tasso Fisso è quello di Banco BPM, 1,15% (IRS 20°+0,55%), con Taeg all’1,31%. La rata mensile da corrispondere per i 20 anni di durata del mutuo è 699,93 euro.

La differenza con un tasso variabile è ai minimi di sempre, poco più di 20 euro. La soluzione migliore è infatti quella di Hello Bank! al costo di 677,20 euro, Tasso Variabile 0,81% (Euribor 1M+1,20%) e Taeg 0,95%.

Ma 20 euro su 20 anni sono 4.800 euro e i tassi variabili non solo non si alzeranno per i prossimi anni, ma rischiano anche dopo la manovra annunciata di scendere ancora.

Il favore delle banche

L’importo erogato è il più alto di sempre dagli anni della crisi e si avvicina a quelli della Golden Age del 2010-2011: 127.406 euro, quando solo nel 2015 era di 116.429 euro.

Le soluzioni maggiormente concesse sono i finanziamenti a 20 anni, il 38,4% contro il 35,8% del 2018, ai massimi dal 2006. Stabili le durate a 25 e 30 anni, che assorbono comunque il 33% del totale erogato (dati Osservatorio MutuiOnline.it).

A queste condizioni, acquistare per mettere a reddito diventa molto allettante. I dati si traducono in un aumento della finalità acquisto seconda casa, la cui erogazione è salita nel secondo trimestre del 2019 al 6,4% dal 5,3% di gennaio-marzo.

A cura di: Paola Campanelli

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