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Mutui a tasso variabile: da gennaio cambia l’Euribor

04/12/2019
Mutui a tasso variabile: da gennaio cambia l’Euribor

Anno nuovo, Euribor calcolato in modo nuovo. È questa la novità che interesserà dal primo gennaio 2020 tutti coloro che hanno sottoscritto un mutuo a tasso variabile. Cambierà infatti il modo con cui viene calcolato l’indice interbancario; una “trasformazione” che andrà a condizionare coloro che stanno rimborsando questa tipologia di mutui.

I mutui a tasso variabile differiscono dai mutui a tasso fisso perché il tasso di interesse varia per tutta la durata del piano di ammortamento. Intanto il vecchio Euribor si appresta ad andare in pensione; l’anno nuovo regalerà al mondo delle finanze un innovativo sistema di elaborazione: un metodo più scientifico e fidato.

Finora il sistema utilizzato, infatti, per ricavare come dato medio l’Euribor, si basa su una comunicazione effettuata da un campione rappresentativo di banche europee che informano a quali tassi si scambiano il denaro tra loro. Questi istituti di credito si scambiano volontariamente tali informazioni. Tale criterio è basato su una comunicazione telefonica: le banche indicano a quale tasso si scambiano denaro.

Cosa cambia nel 2020

A partire da gennaio 2020 si metterà, però, la parola fine a questo criterio più “fiduciario”, a favore di un sistema più preciso che consentirà di calcolare ogni giorno il nuovo Euribor. Se fino ad oggi, infatti, il calcolo attuale dell’Euribor è stato effettuato mediante dichiarazioni spontanee delle banche che segnalano il livello medio delle transazioni interbancarie, dal prossimo anno si prenderà come riferimento un calcolo sugli effettivi scambi che si verificano tra le banche.

Gli istituti di credito saranno tenuti a fornire delle informazioni ben precise sulle operazioni eseguite in modo da ricavare un calcolo esatto del tasso. Si otterrà così in modo scientifico il nuovo Euribor sulle varie scadenze da 1 settimana a 12 mesi.

Il nuovo calcolo dell’Euribor entrerà in vigore il prossimo primo gennaio, ma il cambio sarà naturalmente più graduale, per evitare che ci possano essere eccessivi stravolgimenti per i prodotti finanziari, come i mutui a tasso variabile.

Il passaggio completo al nuovo tipo di calcolo sarà completato entro due anni; sarà attivo ufficialmente a partire dal 2022. In questo lasso di tempo le due tipologie di tasso convivranno. Il vecchio Euribor sarà usato per le operazioni già esistenti, mentre per quelle più recenti si inizierà ad utilizzare il calcolo del nuovo Euribor.

Secondo quanto stimato dagli esperti la differenza tra il vecchio e il nuovo Euribor è di pochi centesimi di punto percentuale.

Euribor e mutui

I mutuatari, al momento, non si renderanno conto di questo cambiamento. Le rate dei mutui non subiranno mutamenti. Le variazioni inizieranno a registrarsi tra qualche anno, quando gli istituti di credito inizieranno a cambiare il sistema di calcolo. In questo caso si passerà a sottoscrivere mutui a seconda del nuovo indice.

Per i sottoscrittori dei mutui non cambierà, dunque, nulla per ora. Il contratto risulterà ancora collegato al vecchio Euribor: la maggior parte segue quello a 3 mesi mentre la restante parte è allacciata all’indice mensile.

Quest’operazione nasce per rendere l’Euribor un tasso più stabile e dunque più affidabile. Coloro che hanno sottoscritto un mutuo a tasso variabile non si ritroveranno più a fare i conti continuamente con continue variazioni dei valori.

E se i mutuatari possono dormire sonni tranquilli, anche i mercati non sembrano stare in agitazione per questa novità relativa al calcolo dell’Euribor. Gli esperti prevedono un ulteriore calo nel prossimo biennio: si passerà dall’attuale 0,43% ad un -0,55% nel 2021. Nel 2025 previsto un rialzo al -0,15%.

In generale i mutui a tasso variabile sono scelti da coloro che non temono variazioni dei tassi. Per conoscere le offerte più vantaggiose del mercato confronta i migliori mutui a tasso variabile.

A cura di: Tiziana Casciaro

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