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Mercato immobiliare: nuovo record per mutui attivi circolanti

Il mercato dei mutui corre: linfa della principale passione degli italiani (il possesso della propria abitazione) e, allo stesso tempo, spia del momento propizio attraversato dall’investimento nel mattone. Infatti, i prezzi del mercato immobiliare restano generalmente bassi (se si eccettuano alcuni spunti in determinate zone nelle grandi città e nelle aree turistiche) e i tassi che vengono applicati sui prestiti da ormai molto tempo continuano a girare attorno ai minimi storici. Nel secondo trimestre 2019, considerando la tendenza storica, è stato registrato il nuovo massimo assoluto dello stock di mutui concessi alle famiglie per acquistare una casa: 327.199 milioni di euro. Lo ha calcolato l’Ufficio studi di Tecnocasa, sulla base dei dati forniti da Banca d’Italia.
La fotografia dell’Osservatorio Mutui
Il trend dei mutui è già stato segnalato dai grafici mensili che propone puntualmente MutuiOnline.it. In particolare l’Osservatorio Mutui di settembre rivela - dalle rilevazioni trimestrali - le richieste mutui con finalità l’acquisto di un immobile hanno toccato il nuovo massimo (68,1% del totale) degli ultimi cinque anni (gennaio-marzo 2015). Si tratta dunque di una direzione ormai consolidata, tenuto conto che nelle rilevazioni annuali il trend è in costante salita dal 2017. Altro segnale sul positivo momento del mercato mutui arriva dal picco assoluto (su base trimestrale) raggiunto dell’importo medio (143.153 euro), vale a dire con un incremento del 9,1% sul secondo trimestre di quest’anno e di ben il 13,8% dal minimo toccato appena nel terzo trimestre del 2017.
Il netto dominio del tasso fisso
Tecnocasa, ricordando che il record dello stock di mutui era stato aggiornato appena nel secondo trimestre (324 miliardi), rileva che la crescita delle consistenze è rallentata rispetto alla media delle precedenti rilevazioni: +2,8% annuo (+0,78% trimestrale). Alla luce dei bassi tassi con cui sono stati concessi i mutui nell’ultimo triennio, lo stock è in buona parte costituito da finanziamenti a tasso fisso o variabile con CAP, il che presuppone un minor rischio sia per le famiglie sia in capo alle banche. Il più recente Osservatorio Mutui conferma questa la preferenza degli italiani per il tasso fisso: nelle rilevazioni trimestrali (che risalgono ai primi tre mesi del 2015) è stato raggiunto il picco (92,1%) e i massimi dal 2006 in quelle annuali (86,4%).
Attese positive per il resto dell’anno
Per il prosieguo del 2019 si delinea uno scenario favorevole al proseguimento della crescita del credito alla famiglia per l’acquisto dell’abitazione. Tuttavia, secondo Tecnocasa, di riflesso al rallentamento delle nuove erogazioni, anche nel terzo trimestre il ritmo di crescita degli stock dovrebbe avere accusato un’ulteriore frenata rispetto “al +3% con il quale il mercato ci aveva abituato negli ultimi due anni”. A favore di questa visione c’è soprattutto l’indirizzo dei tassi deciso negli ultimi mesi dalle principali Banche centrali. In particolare la Bce, la quale ha assicurato che dal primo di novembre riprenderà il programma di acquisto titoli (per un totale di 20 miliardi al mese) e che manterrà una politica accomodante fino a quanto riterrà opportuno.
Un quarto dei mutui ‘circola’ in Lombardia
L’analisi più in dettaglio delle richieste di finanziamenti rivela che, nel periodo aprile-giugno, i mutui in essere erano più diffusi in Lombardia, con un ammontare di 80,13 miliardi (pari a una quota del 24,5% del totale). Subito dietro il Lazio con 43,72 miliardi (13,4%) e, a distanza ma con valori molto vicini Veneto (28,83 miliardi, 8,8%), Emilia-Romagna (28,49 miliardi 7,4%), Piemonte (24,27 miliardi, 7,4%) e Toscana (24,36 miliardi, 7,4%). Gli ultimi tre posti di questa classifica sono occupati da Basilicata (1,1 miliardi, 0,3%), Molise (0,72 miliardi, 0,2%) e Valle d’Aosta (0,57 miliardi, 0,2%).
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