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Mercato immobiliare: la tecnologia aumenta il valore

La tecnologia può aumentare il valore del mercato immobiliare tra il 6,5 e il 17,5 per cento, grazie all’efficientamento, alla semplificazione dei processi operativi e a una migliore gestione. Il bacino ha un enorme potenziale, visto che il 55 per cento delle case è stato costruito prima del 1975.

29/09/2022
progettazione e costruzione nuovi palazzi
Tecnologia per valorizzare il patrimonio immobiliare

C’è una leva, finora poco considerata, che favorisce l’aumento del valore del patrimonio immobiliare del nostro Paese: la tecnologia. ‘Strumento’ che può agire attraverso tre vie: efficientamento, semplificazione dei processi e buona gestione.

In Italia, secondo uno studio effettuato da Scenari Immobiliari insieme alla Titiro Digital, c’è un mercato potenziale per ristrutturazioni costituito da una superficie residenziale in cattivo stato totale di circa 560 milioni di metri quadrati, per un valore corrente di circa 450 miliardi. Questa cifra, se aggiungiamo le case che necessitano di interventi leggeri, sale a quasi 2 miliardi di metri quadrati per un valore corrente di poco inferiore ai 2.500 miliardi di euro.

Una rivalutazione tra il 6,5% e il 17,5%

In particolare, il patrimonio riferito a società immobiliari è di circa 97 milioni di mq, di cui 70,5 (per un valore di oltre 98 miliardi) hanno bisogno di lievi interventi. Nelle maggiori città, la riqualificazione, tra opere di manutenzione e ristrutturazione e di implementazione tecnologica e gestionale delle unità, può creare un incremento del valore unitario di vendita, rispetto a un normale prodotto di buona qualità, compreso tra il 6,5% e il 17,5%. Di questa quota di plusvalore, oltre il 20% è generato dall’implementazione tecnologica e gestionale, con un investimento che diventa elemento qualificante, per l’efficientamento possibile delle componenti e per la forza comunicativa e commerciale.

Il 55% del abitazioni costruito prima del 1975

Il bacino è promettente, considerato che il patrimonio immobiliare italiano è datato (più del 55% delle residenze è realizzato prima del 1975). Nel frattempo, sono cambiati oggetti immobiliari, aspetti edilizi, dimensioni, altezze. Come sono cambiati prodotti, materiali, forniture, rapporti aeroilluminanti, capacità tecniche di far fronte alle esigenze. E, soprattutto, sono cambiati gli italiani. Dentro questa evoluzione, secondo lo studio, oggi gioca un ruolo fondamentale la tecnologia, intesa come strumento che può semplificare i processi per tutti gli attori coinvolti e di creare economie di efficienza tanto più importanti quanto maggiore è l’interazione tra operatori e precoce l’adozione delle sinergie.

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Previsti nel settore investimenti boom nell’high tech

Il mattone ha già intrapreso la strada tecnologica: nel 2021 gli investimenti in piattaforme di gestione hanno infatti raggiunto 1,3 miliardi di euro, con circa il 15% del volume complessivo delle allocazioni relativo al settore residenziale. In futuro, grazie al livello di maturità raggiunto dalla tecnologia e dalla sua penetrazione, dallo sviluppo normativo e dalla conferma degli incentivi fiscali, nonché dall’evoluzione culturale degli attori del settore, sia per operatori che domanda, è previsto il raddoppio degli impieghi che arriveranno a superare i 2,5 miliardi nel 2025.

Le città in pole position per sfruttare la tecnologia

In un’ipotetica classifica dei principali capoluoghi, sulla base del plusvalore ottenuto a seguito dei processi descritti, i primi posti sono di Messina, Aosta, Prato, Genova, Perugia, Reggio Emilia, Milano, Venezia, Napoli e Roma, con incrementi stimati dal 25,6% al 13,3%.

Un paio di esempi: il guadagno medio a Roma, dove un appartamento da ristrutturare vale più di 535 mila euro e uno riqualificato poco più di 670 mila, si attesta poco sotto i 90 mila euro, mentre a Perugia arriva a 28 mila euro, per un plusvalore del 15,5%. Oggi, dunque, molti proprietari di immobili residenziali, gli investitori, sviluppatori e gestori, hanno a disposizione strumenti evoluti che solo all’inizio di questo secolo non pensavamo di poter ottenere.

La casa oltre i temi del risparmio e dell’efficientamento

Questa possibilità, osserva Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari, permette loro, in una prospettiva che ormai va oltre i temi di risparmio ed efficientamento, di usare la tecnologia per offrire una casa il cui ciclo di vita, e di riflesso il suo valore, si ampli e si adatti a diversi interessi, capacità di spesa, periodo della vita, livello di autosufficienza.

In sintonia la visione di Francesca Cassani, AD di Titiro Digital, secondo cui la tecnologia è l’alleato che ammoderna gli edifici con costi molto più contenuti rispetto al passato. Chi acquista stabili di nuova costruzione, inoltre, vuole una casa da vivere a trecentosessanta gradi. E per questo, ha concluso, è molto più esigente quando fa una compravendita: chiede servizi efficienti, aree comuni fruibili e dotazioni smart capaci.

A cura di: Fernando Mancini

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