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Mercato immobiliare: l’Italia cresce, ma meno dell’Europa

Pubblicato il 20/09/2019

Aggiornato il 23/09/2019

Mercato immobiliare: l’Italia cresce, ma meno dell’Europa

Gli investimenti immobiliari istituzionali italiani ed esteri quest’anno sono stimati crescere complessivamente dell’8% a 8,4 miliardi di euro. Il trend positivo continuerà anche nel 2020, con l’ammontare che arriverà a nove miliardi. La locomotiva sarà la Lombardia, che in Europa può vantare una tra le più elevate capacità di attrazione: dal 2010 al 2020 è calcolato un totale di circa 64 miliardi di euro investiti nel settore immobiliare nel nostro Paese, di questi il 42% solo in Lombardia. Questa ripresa però è da considerarsi tecnica, dopo il calo fisiologico del 2018 (seguito al boom del 2017), e legata alla diminuzione del prodotto di qualità. È quanto emerge dal convegno di Scenari Immobiliari, il cui presidente Mario Breglia, commentando il rapporto ‘European Outlook 2020’, ha detto che “il mercato immobiliare italiano non riesce a stare al passo con il ritmo di crescita degli altri Paesi europei”. Solo nell’area milanese, ha osservato, ha “un andamento positivo e allineato alle migliori piazze del continente”, mentre nelle altre regioni l’attività “è sui livelli degli anni di crisi, con piccoli spunti di crescita, e quotazioni in calo costante”. 

Manca l’offerta di qualità e innovativa

Sono gli effetti, aggiunge, “del crollo delle nuove edificazioni e delle ristrutturazioni integrali, mentre vanno bene i micro interventi, a scala di appartamento”. Se a Milano le case nuove in vendita sono circa il 15% del totale, a Roma meno del cinque. A Bologna, Napoli, Bari e tanti altri capoluoghi il prodotto nuovo è inesistente. Mancano non solo le case, ma anche i prodotti innovativi che oggi la domanda richiede: quali microliving, appartamenti adatti alla locazione. In sostanza “L’offerta è composta da prodotto usato in cattive condizioni e la domanda preferisce non comprare”. Tornando al rapporto, per il 2019 si stima un ammontare di 5,1 miliardi di euro di investimenti esteri nell’immobiliare italiano, concentrati nei settori uffici (42,5%) e commerciale (23,8%). Il fatturato totale del mercato italiano nel 2019 dovrebbe essere di circa 129,4 miliardi, con una crescita del 3,8% annuo. È l’effetto di un aumento dei volumi scambiati in quasi tutti i mercati, ma ovunque con quotazioni stabili o in ribasso. Per l’anno prossimo la previsione è di un ulteriore più 2,2 per cento, inferiore comunque alla media europea. 

I prezzi attesi in lieve ripresa nel 2020

Nel residenziale continua la crescita degli acquisti: 670mila compravendite nel 2019 (+9,8% annuo) e 700mila nel 2020 (+4,5% su quest’anno). Le quotazioni rimangono stabili nell’anno in corso, ma con cali ancora nelle periferie e semicentri meno attraenti. Solo nel 2020 si aspetta una lieve ripresa delle quotazioni attorno all’1% (media tra il prodotto nuovo che cresce di circa il 2% e l’usato ancora in calo). Il fatturato spinto dalle crescenti compravendite aumenta nel 2019 del 3,1% annuo (per circa 96 miliardi di euro a fine 2019), e ancora nel 2020, con un più 2,2 per cento, arrivando a 98,1 miliardi di euro alla fine prossimo anno. La domanda immobiliare, anche se in progressivo aumento, è per il 60% caratterizzata dal “miglioramento abitativo” e per un 20% da necessità o passaggio dalla locazione. Mentre per quasi il 20% è determinata da investimento, per sé o per i figli. 

Parigi è leader in Europa. Boom a Berlino, Madrid e Barcellona

A livello europeo, la capitale più interessante dove investire è Parigi, dove nei primi mesi del 2019 sono già state chiuse due operazioni da un miliardo di euro l’una. La capitale francese ha nettamente sorpassato Londra, dove gli investimenti sono calati del 39% annuo e il problema principale è l’assenza di offerta. Gli investitori internazionali non investivano così poco a Londra dal 2010 (meno di un miliardo di sterline nel secondo trimestre 2019). Berlino, fra le principali città della Germania, è l’unica che ha visto aumentare ancora gli investimenti immobiliari: a fine semestre è stato registrato un nuovo record di crescita del 67%. Brillante il mercato registrato a Madrid e Barcellona, dove i volumi investiti nell’immobiliare sono cresciuti a tripla cifra (+150% in media), con gli investitori soprattutto impegnati sui fronti terziario e residenziale. Milano, rappresenta la realtà italiana che attira la maggior parte degli investimenti. Solo nel primo semestre di quest’anno la crescita è stata del 56% annuo. 

Opportunità da cogliere al volo, sia come investimento sia come prima casa: perché il livello dei prezzi in cui si trovano attualmente gli immobili è conveniente e perché, alla luce delle recenti decisioni della Bce, i tassi di interesse dovrebbero rimanere bassi ancora a lungo. Chi volesse accendere un mutuo può consultare MutuiOnline.it, dove può comparare le varie offerte delle banche, disegnare un finanziamento in base alle proprie esigenze e anche sottoscriverlo. Il sito permette anche d’informarsi sulle ultime novità del mercato del credito, ad esempio leggendo la notizia dal titolo: “Mutui: adesso il tasso fisso costa quasi quanto il variabile”.

A cura di: Fernando Mancini

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