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La prima, timida ripresa dei prezzi delle case

Pubblicato il 28/07/2019

Aggiornato il 18/09/2019

La prima, timida ripresa dei prezzi delle case

Contro un mercato immobiliare che viaggia a ritmo abbastanza buono e si porta a casa dal 2018 un +6,5% di vendite, i prezzi continuano a essere la vera nota dolente. Un fenomeno tutto italiano, controcorrente rispetto al resto dei Paesi d’Europa che invece hanno seguito un normale iter di crescita dei valori degli immobili.

Se guardiamo il trend dal 2010, riportato tra l’altro nella news “Prezzi delle case giù in picchiata negli ultimi nove anni”, il dato rilasciato dall’ultimo bollettino Istat è impressionante: meno 17,2% negli ultimi nove anni. La causa di questo risultato è da attribuire al crollo degli importi calcolati sulle abitazioni esistenti, circa un quarto in meno rispetto al 2010 (-23,7%), mentre quelli delle abitazioni nuove si sono attestati sul +0,8%.

L’analisi di Nomisma sui prezzi

Lievemente più ottimista invece le rilevazioni di Nomisma relativamente al primo semestre dell’anno, che vede un piccolissimo 0,2% guadagnato nelle grandi città, perché in provincia il mercato continua a performare negativamente. Erano 12 anni che l’indice dei prezzi non mostrava il segno più, dal lontano 2007.

Un risultato che dovrebbe essere confermato a fine dell’anno, con un lieve incremento fino a +0,3%, ma che riguarda appunto solo la metà dell’anno. Si viaggia ancora in negativo invece su base annua, con un -0,3% per il mercato dell’usato e -0,2% per quello del nuovo.

I grandi centri trainano il comparto, indietro ancora le province

L’andamento continua a essere difforme per i vari centri, perché alcune realtà continuano a registrare risultati positivi. Sono i mercati virtuosi di Milano (+1,4%), Torino (+0,8%), Padova (+0,7%), Venezia (+0,6%), Palermo (+0,6%). Chiudono il primo semestre in positivo anche Napoli (+0,5%) e Cagliari (+0,4%).

Dopo il risultato di 691.000 compravendite nel 2018, dove il residenziale assorbiva l'84% del totale, il 2019 conferma la tendenza espansiva iniziata nel 2014. Nel primo trimestre dell’anno le transazioni immobiliari sono cresciute dell’8,8%, poco meno rispetto al fortunato trimestre precedente che aveva fatto rilevare +9,3%.

In testa alle vendite c’è il Nord-Est, ma sono le principali città italiane a decidere l’andamento positivo: Milano con oltre l'11% di volumi di compravendite, Bologna che supera la metropoli lombarda e fa registrare +15,2 e Genova, con +12,9%. Seguono Torino e Palermo, che però realizzano entrambe solo +2%, lasciando indietro Firenze e Napoli che chiudono il trimestre in negativo con -5,2% e -1,3%.

Quanto tempo ci vuole per vendere casa adesso

La risposta è differente a seconda del mercato, perché se a Milano è plausibile concludere una compravendita in 4,2 mesi, a Venezia Mestre occorrono 7,5 mesi. Buoni i tempi anche per Napoli e Venezia Laguna, mentre Roma e Catania fanno ancora molta fatica. In media, in Italia occorrono 6,2 mesi per vendere casa contro i 6,4 di un anno fa.

Molto più brevi i tempi dell’affitto, 2,9 mesi la media nazionale, ma se la casa è ancora una volta a Milano o Bologna, si arriva a 1,8 mesi.

Cauto il commento da Nomisma: “La fragilità del quadro economico non sembra compromettere la ripresa e il settore immobiliare sembra mantenere intatta la vigoria dimostrata negli ultimi anni. Il rischio di un nuovo ripiegamento non può però dirsi del tutto scongiurato, soprattutto se la prospettiva economica del prossimo biennio dovesse confermarsi debole come paventato”.

Acquistare con un mutuo

A favorire l’andamento positivo del mercato immobiliare ci sono loro: i mutui. Ricorrere a un mutuo consente di sostenere la spesa senza gravare in maniera importante sui risparmi, approfittando di tassi bassi e valori ai minimi storici. Il vero affare per chi ricorre a un mutuo è saper scegliere, confrontando le offerte degli istituti di credito.

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A cura di: Paola Campanelli

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