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Guida alle detrazioni sui lavori in casa 2019: l'Ecobonus

Pubblicato il 18/12/2019

Aggiornato il 08/01/2020

Guida alle detrazioni sui lavori in casa 2019: l'Ecobonus

Il secondo appuntamento della guida di MutuiOnline.it sulle detrazioni fiscali è dedicato a un altro importante strumento per chi effettua lavori in casa: l’Ecobonus.

Confermato per tutto il 2019 e in alcun casi fino al 2021, l’Ecobonus è lo sgravio fiscale che spetta a chi effettua lavori in casa o nel condominio volti a raggiungere determinati standard di risparmio energetico. Lo sconto sull’Irpef varia in funzione del tipo di lavoro e del risultato conseguito in termini di miglioramento delle prestazioni energetiche dell’immobile, ma parte dal 50% e arriva fino al 75% per gli interventi che riguardano le parti comuni degli edifici.

Un’ulteriore agevolazione introdotta quest’anno dal Decreto Crescita (di cui è bene approfittare adesso perché non troverà conferma allo stesso modo il prossimo anno), è la possibilità di utilizzare la detrazione fiscale spettante per i lavori ammessi all’Ecobonus come sconto in fattura, ricevendola sotto forma di sconto applicato in un’unica soluzione sul corrispettivo dovuto all’impresa edile, direttamente in fattura. L’impresa edile potrà poi recuperare lo stesso importo in un periodo di 5 anni.

Dal prossimo anno lo sconto in fattura salterà per i lavori più piccoli, ma verrà ripristinato sopra la soglia di 200 mila euro.

Quali sono le spese consentite per usufruire dell’Ecobonus?

La lista dei lavori che consentono di accedere alle agevolazioni è lunga, vediamo di riassumerla qui per finalità:

  • riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento;
  • miglioramento termico dell’edificio (coibentazioni, pavimenti, finestre e infissi);
  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale;
  • schermature solari e produzione di energia solare.

Ogni intervento rientrerà poi in una precisa percentuale di detrazione fiscale, e più precisamente:

Detrazione del 50% sulla spesa sostenuta per i lavori di:

  • sostituzione di finestre e infissi interni;
  • montaggio di schermature solari;
  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con caldaie a biomassa o sostituzione della vecchia caldaia con una nuova a condensazione, ma di classe energetica A.

Nessuna detrazione è prevista in caso di installazione di una caldaia di classe B.

Detrazione del 65% sulla spesa sostenuta per i lavori di:

  • sostituzione della caldaia a gas con caldaia a condensazione di classe A con sistemi di termoregolazione evoluti;
  • installazione di pompe di calore ad alta efficienza;
  • installazione di collettori solari per produzione di acqua calda;
  • scaldacqua a pompa di calore;
  • generatori ibridi, cioè costituiti da una pompa di calore integrata con caldaia a condensazione.

Detrazione del 70% (valida fino al 2021) per gli interventi di coibentazione che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dello stesso edificio.

Detrazione del 75% (valida fino al 2021) per gli interventi di coibentazione che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dello stesso, migliorandone la prestazione energetica invernale ed estiva e la qualità media dell’involucro.

Chi può usufruire della detrazione?

Possono inoltrare richiesta di Ecobonus il privato contribuente, le società di persone, le società di capitali, le associazioni, gli enti pubblici e privati, ma anche i titolari di un diritto reale sull’immobile, gli inquilini e chi ha l’immobile in comodato, così come il familiare convivente con il possessore o il detentore dell’immobile oggetto dell’intervento.

L’agevolazione fiscale, così come per tutti gli altri bonus per la casa, consiste in detrazioni dall’Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) o dall’Ires (Imposta sul reddito delle società) in dichiarazione dei redditi.

Il tetto massimo della detrazione

Il limite delle somme da portare in detrazione è variabile, e cambia a seconda del tipo di intervento: è al massimo di 100.000 euro, ad esempio sui lavori di riqualificazione degli edifici esistenti, scende a 60.000 euro per l’acquisto e la posa in opera di schermature solari e diventa di 30.000 euro ad esempio per la sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria.

I documenti da trasmettere

Non esiste una maniera univoca di preparare la richiesta dell’Ecobonus, anche perché la trasmissione delle informazioni non riguarda tutti gli interventi ammessi alla detrazione, ma solo quelli che comportano risparmio energetico e utilizzo di fonti rinnovabili.

In linea di massima i documenti indispensabili per ottenere il beneficio fiscale sono:

  • l’asseverazione da parte di un tecnico abilitato, documento che consente di dimostrare che l’intervento realizzato è conforme ai requisiti tecnici richiesti per usufruire della detrazione;
  • l’APE, attestato che certifica la prestazione energetica dell’immobile redatto da un tecnico specializzato e prodotto dopo l’esecuzione degli interventi;
  • la scheda informativa relativa agli interventi realizzati, con i dati identificativi del soggetto che ha sostenuto le spese e dell’edificio su cui i lavori sono stati eseguiti, la tipologia di intervento eseguito e il risparmio di energia che ne è conseguito, nonché il relativo costo, specificando l’importo per le spese professionali e quello utilizzato per il calcolo della detrazione.

Questi documenti devono essere trasmessi entro 90 giorni dalla fine dei lavori all’Enea, in via telematica e servendosi dell’applicazione web raggiungibile dal sito detrazionifiscali.enea.it.

Come affrontare la spesa dei lavori: l’utilità di un mutuo

Sostituire la caldaia può essere una spesa sostenibile, ce ne sono in vendita anche sotto i 1.000 euro, ma interventi più importanti richiedono che si disponga di una somma importante. Farvi fronte con un mutuo, dilazionando la spesa in un periodo variabile dai 10 ai 30 anni, può essere un modo per affrontarla serenamente. I tassi sono adesso molto vantaggiosi e se si fa in fretta, si riesce ad approfittare di condizioni che difficilmente saranno replicabili in futuro.

Se consultiamo la sezione i migliori mutui ristrutturazione di oggi di MutuiOnline.it il 18 dicembre, vediamo che un mutuo a tasso variabile di 50.000 a 20 anni ha una rata di 216,71 euro, Tan 0,40 e Taeg 0,64%. Condizioni talmente convenienti che giustificano la scelta del tasso variabile, dato ancora molto basso per qualche anno. Dopo, anche se l’Euribor - il tasso di riferimento europeo a cui sono agganciati i tassi variabili dei nostri mutui – dovesse alzarsi, non solo ci metterà un po’ per tornare positivo, ma nel frattempo si saranno pagati buona parte degli interessi e rimarrà da sostenere solo la quota di capitale del mutuo. Se invece si volesse optare per il tasso fisso, il migliore mutuo del giorno ha una rata di 224,41 euro, Tan 0,75% e Taeg 1,00%.

A cura di: Paola Campanelli

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