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Guida alle detrazioni sui lavori in casa 2019: il Sisma bonus

Pubblicato il 19/12/2019

Aggiornato il 08/01/2020

Guida alle detrazioni sui lavori in casa 2019: il Sisma bonus

Terzo appuntamento con la guida sulle detrazioni fiscali, dedicato a chi volesse ancora in questi ultimi giorni dell’anno approfittare degli sconti previsti per chi interviene in casa con opere per la messa in sicurezza statica degli edifici. Un argomento particolarmente sentito in questo periodo, che ha visto il susseguirsi di fenomeni sismici lungo tutta la Penisola.

Si chiama Sisma bonus ed è una delle agevolazioni prorogate fino al 2021, una misura introdotta nel 2013 dal decreto legge n.63/2013 che stabilisce una percentuale di detrazione fino all’85%, a seconda del risultato ottenuto con l’esecuzione dei lavori, della zona sismica in cui si trova l’immobile e della tipologia di edificio.

Il decreto legge n. 34/2019 per gli interventi di adozione di misure antisismiche prevede inoltre la possibilità di optare, invece che per la detrazione, per un contributo dello stesso ammontare ma corrispondente a uno sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi.

Le condizioni necessarie per usufruire del Sisma Bonus

Il Sisma bonus riguarda interventi realizzati su tutti gli immobili di tipo abitativo (non soltanto, come in precedenza, quelli adibiti ad abitazione principale) e su quelli utilizzati per attività produttive, ma con precise regole:

  • le opere devono essere realizzate su edifici che si trovano nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2) e nella zona 3;
  • la misura della detrazione è del 50%, per le spese sostenute dal 1º gennaio 2017 al 31 dicembre 2021;
  • la detrazione va calcolata su un ammontare complessivo di 96.000 euro per unità immobiliare per ciascun anno e deve essere ripartita in 5 quote annuali di pari importo, nell’anno in cui sono state sostenute le spese e in quelli successivi;
  • tra le spese detraibili rientrano anche quelle effettuate per la classificazione e la verifica sismica degli immobili.

Quando si può ottenere una maggiore detrazione

La legge stabilisce che in alcuni casi la detrazione prevista sulle spese sostenute di messa in regola e miglioramento delle prestazioni antisismiche dell’immobile sia maggiore. E precisamente le percentuali si dividono così:

  • 70% delle spese sostenute per singola unità immobiliare quando dalla realizzazione degli interventi deriva il passaggio a una classe di rischio inferiore;
  • 80% delle spese sostenute per singola unità immobiliare se dall’intervento deriva il passaggio a due classi di rischio inferiori.

A fine progetto e dopo il collaudo, il direttore dei lavori e il collaudatore statico - se nominato per legge - devono attestare la conformità degli interventi eseguiti al progetto depositato.

A chi spetta l’agevolazione

L’agevolazione può essere richiesta dai soggetti passivi Irpef o Ires che sostengono le spese per gli interventi agevolabili, proprietari o titolari di un diritto reale sull’immobile, ma anche locatari e imprenditori individuali per gli immobili adibiti ad attività produttive: in generale, da chi sostiene le spese dei lavori, a condizione che detenga l’immobile in base a un titolo idoneo.

Hanno quindi diritto al Sisma bonus:

  • i proprietari di prima e seconda casa;
  • i condòmini;
  • gli enti locali;
  • le attività produttive.

Come richiedere il Sisma bonus

Così come avviene per gli altri bonus, il Sisma bonus va richiesto nella dichiarazione dei redditi indicando i dati catastali identificativi dell’immobile. Inoltre sono necessari una serie di documenti che attestino i lavori e il raggiungimento del risultato necessario a usufruire dell’agevolazione.

Prima di tutto, la comunicazione preventiva all’Azienda sanitaria locale con la data di inizio dei lavori, se obbligatoria in base alle vigenti disposizioni in materia di sicurezza dei cantieri; quindi, una copia dell’asseverazione della classe di rischio dell’edificio precedente l’intervento e quella conseguibile a seguito dell’esecuzione dell’intervento progettato; infine, una copia dell’attestazione della conformità degli interventi eseguiti al progetto depositato, come asseverato dal progettista.

Per gli interventi sulle parti comuni di edifici residenziali, è sufficiente per i singoli condòmini indicare il codice fiscale del condominio. I dati catastali dell’immobile, infatti, sono riportati dall’amministratore di condominio nella sua dichiarazione dei redditi.

Come pagare i lavori

Come abbiamo visto anche per tutte le altre detrazioni nelle guide precedenti, è fondamentale per usufruire delle agevolazioni pagare i lavori con il bonifico “parlante”, bancario o postale (anche online), dal quale risulti:

  • la causale del versamento;
  • il codice fiscale del beneficiario della detrazione;
  • il numero di partita Iva o il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è stato effettuato.

Affrontare i lavori con un mutuo

A fronte di questi importanti sconti fiscali, pensare di intervenire in casa per migliorarne le prestazioni antisismiche diventa non solo un’opportunità, ma anche un dovere. Trattandosi di una spesa molto importante, ricorrere a un mutuo potrebbe essere la soluzione per affrontare inizialmente i lavori, con il grande sollievo di vederseli detrarre in buona parte dallo speciale bonus.

A questo si aggiunga che i tassi dei finanziamenti sono adesso molto vantaggiosi e si manterranno ormai così fino alla fine dell’anno: conviene allora approfittarne e farsi fare un preventivo di mutuo lavori, gratis e senza impegno, da MutuiOnline.it.

Solo a titolo di esempio, se supponiamo di intervenire su un immobile del valore di 200.000 euro che si trova nella provincia di Roma con lavori per 80.000 euro, un mutuo ristrutturazione a 20 anni avrebbe come soluzione migliore il 18 dicembre Mutuo Base di Crédit Agricole. La rata mensile è di 360,47 euro al Tasso Fisso dello 0,79% (IRS+0,36%) e Taeg 1,00%. L’erogazione è immediata alla stipula, la polizza casa obbligatoria offerta dalla Banca e per chi sottoscrive la Polizza Vita, c'è una riduzione sullo spread dello 0,50% rispetto alle condizioni standard.

A cura di: Paola Campanelli

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