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Guida alle detrazioni sui lavori in casa 2019: il Bonus Ristrutturazione

Pubblicato il 17/12/2019

Aggiornato il 08/01/2020

Guida alle detrazioni sui lavori in casa 2019: il Bonus Ristrutturazione

Primo appuntamento della guida alle detrazioni fiscali 2019 dedicato al bonus ristrutturazione. Si tratta di uno dei capitoli più sostanziosi del tema detrazioni fiscali sulla casa, perché comprende una quantità di interventi agevolabili da effettuare all’interno di immobili esistenti o nelle parti comuni di edifici residenziali.

Nel 2019 è stata applicata la proroga della detrazione fiscale in misura del 50% sulle spese sostenute nell’anno in corso, per un ammontare massimo di spesa di 96.000 euro.

Le spese soggette a sconto fiscale sono relative a opere di:

  • manutenzione ordinaria di parti comuni di edifici, tra cui riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture, oltre ai lavori necessari a integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti;
  • manutenzione straordinaria di unità immobiliari, quindi rinnovo e sostituzione di parti anche strutturali o realizzazione di servizi igienico/sanitari e tecnologici, senza tuttavia che ci sia una modifica della volumetria complessiva degli edifici o un cambiamento di destinazione d'uso;
  • restauro e di risanamento conservativo, al fine di conservare la struttura e la funzionalità dell'edificio rispettandone gli elementi tipologici, formali e strutturali e consentendo destinazioni d'uso con esso compatibili.
  • interventi di ristrutturazione edilizia, comprendendo in questo caso i lavori finalizzati a trasformare l’immobile in struttura edilizia in tutto o in parte diversa da quella iniziale.

Rientrano in questo tipo di interventi anche quelli volti all'eliminazione delle barriere architettoniche, a favorire la mobilità interna ed esterna all'abitazione per le persone con disabilità gravi, le misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi, la cablatura e riduzione dell’inquinamento acustico, la bonifica dall’amianto, la messa in sicurezza contro gli infortuni domestici, le spese per il risparmio energetico che non rientrano nell’Ecobonus. Infine, sono detraibili anche i costi sostenuti per la progettazione, le prestazioni professionali inerenti alla ristrutturazione, le perizie e i sopralluoghi.

Attenzione perché non sono invece considerate opere di ristrutturazione edilizia quelle destinate alla demolizione e ricostruzione con ampliamento, perché l'intervento si considera una "nuova costruzione".

Cosa si intende per detrazione fiscale?

Le spese sostenute saranno detratte nella misura del 50% dall’Irpef, l'imposta sul reddito delle persone fisiche, lungo i 10 anni successivi al pagamento dei lavori.

La detrazione, concessa secondo il criterio di cassa, va suddivisa fra tutti i soggetti che hanno partecipato alla spesa e che hanno diritto, ad esempio marito e moglie cointestatari di un appartamento.

Come richiedere la detrazione

L’Agenzia delle Entrate definisce 5 passaggi da rispettare per inoltrare domanda correttamente:

  1. Prima di iniziare i lavori, qualora previsto dalla norma, spedire una raccomandata A/R all'Azienda sanitaria locale competente per territorio, contenente le generalità del committente dei lavori, l’ubicazione degli stessi, la natura dell'intervento da realizzare, i dati identificativi dell'impresa esecutrice dei lavori, la data di inizio dell'intervento di recupero.
  2. Per gli interventi che comportano risparmio energetico e utilizzo di fonti rinnovabili, la Legge di bilancio 2018 ha introdotto l'obbligo di trasmettere all'Enea le informazioni sui lavori effettuati, analogamente a quanto già previsto per la riqualificazione energetica degli edifici.
  3. Pagare sempre con strumenti tracciabili, preferibilmente bonifico bancario o postale, che dovrà essere “parlante”, dovrà cioè contenere la causale del versamento, il codice fiscale del soggetto beneficiario della detrazione e quello del beneficiario del pagamento (o la partita IVA).
  4. Quando si compila la dichiarazione dei redditi, inserire i dati catastali identificativi dell’immobile oggetto di ristrutturazione e, in caso di proprietà dell’immobile, gli estremi identificativi dell’atto che ne costituisce titolo.
  5. Conservare tutta la documentazione raccolta, nel caso fosse necessario esibirla in seguito a un controllo.

Un mutuo per finanziare i lavori

Come abbiamo potuto vedere, sono tanti gli interventi di ristrutturazione che possono essere effettuati su un immobile o sulle parti comuni di un condominio. Le spese da sostenere diventano importanti e la maniera migliore per affrontarle può essere quella di ricorrere a un mutuo.

Trovare il migliore non è semplice, perché le variabili che concorrono a definire il mutuo ideale sono tante. Serve allora affidarsi a un esperto come MutuiOnline.it, il comparatore che mette a confronto le migliori occasioni sul mercato dei principali istituti di credito. E poiché gli ultimi mesi del mercato dei mutui sono stati eccezionalmente convenienti, allora si potrà ancora approfittare in questa fine dell'anno per ottenere il finanziamento migliore, o se non altro fissare con la banca le condizioni del mutuo.

Per farsi un’idea di cosa offre il mercato, basta andare nelle sezione migliore mutuo ristrutturazione del giorno e vedremo che ancora adesso è possibile strappare un finanziamento a un tasso fisso poco sopra l'1,00% (Taeg), condizione che potrebbe essere irripetibile già con il prossimo anno (simulazione effettuata il 13 dicembre per un impiegato di 40 anni residente a Milano, un importo di 50.000 euro a 20 anni e un valore dell’immobile di 100.000 euro). L’offerta è Mutuo Base di Crédit Agricole, con rata mensile di 225,29 euro al mese, Tasso Fisso 0,79% e Taeg 1,08%.

Se si optasse per un tasso variabile, l'offerta migliore è invece di Unicredit con il suo Mutuo Tasso Variabile e una rata di 218,97 euro la mese (Tasso variabile 0,50%, Taer 0,74%).

A cura di: Paola Campanelli

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