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È il momento giusto per scegliere il miglior mutuo

Pubblicato il 25/05/2019

Aggiornato il 27/05/2019

È il momento giusto per scegliere il miglior mutuo

Doveva essere questo l’anno dei primi rialzi dei tassi, perché dopo mesi di continui cali, il recupero sarebbe stato fisiologico più che atteso. Così alla fine del 2018, quando è scattato l’allarme spread, eravamo pronti anche al peggio, ma sicuramente nessuno si sarebbe aspettato una nuova stagione di tassi straordinariamente bassi.

Il fatto è che mentre l’Euribor continua a stazionare sui valori minimi dagli inizi del 2016 (-0,37% quello a 1 mese e -0,31% a tre mesi), l’Eurirs si muove sotto la protezione della Bce, che come riportiamo anche nella news “Mutui: le banche tornano a tagliare i tassi”, ha adottato una politica cautelativa per le banche con conseguente calo dei valori sui mercati europei.

Così lo stesso Eurirs, il tasso deciso dalla Bce sulla base del quale viene calcolato il nostro tasso fisso, il 10 maggio è sceso sotto l’1% arrivando (quello a 20 anni) a segnare 0,99%. Era dal novembre 2016 che non si vedeva un valore così, dall’epoca in cui i tassi avevano dato inizio a una lenta discesa che li avrebbe portati a toccare i minimi storici. 

Il tasso fisso: la soluzione migliore in questo momento?

Potremmo dire che sì, è questo il mutuo più vantaggioso in questo momento, una convenienza che deriva anche dal comprare con una rata fissa una sorta di assicurazione per la vita. E invece la risposta non può essere univoca, perché il mutuo è un prodotto che necessita di essere personalizzato e ritagliato su ogni singolo utente.

Una delle prime variabili da prendere in considerazione è la durata, perché la differenza importante tra i due tipi di tassi, fisso e variabile, si decide prima di tutto se ci si impegna per un periodo più o meno lungo. Se il mutuo ha 30 anni, va da sé che mettersi al riparo dai futuri aumenti diventa la priorità, ma se il mutuo dura 15 anni, sarà un tasso variabile la soluzione più conveniente, perché i tassi si manterranno stabili almeno fino alla fine dell’anno e qualora riprendessero a salire, avranno bisogno di un po’ di anni per arrivare a segnare valori positivi raggiungendo il tasso fisso.

Un mutuo si decide anche in base alle entrate mensili del mutuatario, attuali e previste. Perché ad esempio la prospettiva di un aumento di stipendio potrà sostenere tranquillamente un futuro aumento della rata, quando i tassi variabili dovessero subire correzioni verso l’alto.

Tasso fisso contro tasso variabile: quanto costano?

Il costo di un mutuo non dipende solo da quello dei tassi in un determinato momento storico. “Non bisogna confondere il fatto che il costo del denaro oggi sia ai minimi, con il fatto che debba essere ai minimi anche il tasso di interesse sui mutui per tutte le banche”, spiega a Linkiesta Roberto Anedda, Direttore Marketing di MutuiOnline.it, il portale che confronta le migliori occasioni di mutuo sul mercato. “Tra le varie offerte degli istituti di credito, si possono trovare differenze notevoli, a volte anche di un punto percentuale, e su un mutuo di 100.000 euro si rischia di arrivare a spendere anche 600-700 euro in più all’anno”.

Un mutuo a tasso fisso della durata di 20 anni che finanzia il 50% del valore dell’immobile ha in questo momento un Tasso Fisso che varia dall’1,20% (IRS+0,70%) all’1,55% (IRS 20°+0,50%), e un Taeg che oscilla tra l’1,54% e l’1,64% (risultato ricerca MutuiOnline.it prime cinque banche su Milano, richiesta 100.000 euro valore casa 200.000 euro). La rata dell’offerta migliore è di Credem con Mutuo Tasso Fisso e 468,87 euro al mese.

Un mutuo a tasso variabile della stessa durata ha un’offerta di tassi che vanno dallo 0,34% (Euribor 3M+0,65%) allo 0,70% e Taeg dallo 0,71% allo 0,84%. La rata migliore la offre ancora Credem con il suo Mutuo Tasso Variabile e 430,84 al mese.

La differenza tra tasso fisso e tasso variabile è dunque di circa 38 euro, che in un anno sono 456 euro risparmiate e in 20 anni arrivano a 9.120 euro.

A cura di: Paola Campanelli

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