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Mutuo: perché richiederlo adesso

Pubblicato il 14/04/2015

Aggiornato il 20/04/2015

Mutuo: perché richiederlo adesso

Tassi ai minimi storici e ridotto margine di contrattazione degli istituti finanziatori: le condizioni per comprare casa ci sono, ma anche per rinegoziare le condizioni di un mutuo stipulato in periodi meno favorevoli di questo.

E se fino a poco tempo fa la scelta tra tasso fisso e variabile stabiliva uno spartiacque netto tra due correnti opposte, gli ultimi mesi hanno ridotto talmente lo scarto tra i due tassi che scegliere è diventato quasi difficile.

I mutui a tasso fisso, agganciati all’andamento dei tassi Irs attualmente sotto l’1%, hanno visto un crollo dei tassi di interesse sotto il 3%, in special modo quelli la cui durata è molto lunga, 20 o 25 anni.

La conseguenza è che nei primi tre mesi il 64% delle richieste di mutuo si sono orientate verso il tasso fisso, quando già nell’anno precedente i dati avevano registrato un 40,9%.

Per capire l’entità del risparmio che a oggi è possibile realizzare con un mutuo a tasso fisso, facciamo alcuni esempi. Un richiedente di 35 anni, impiegato, che deve acquistare un immobile del valore di 200000 euro e sceglie un mutuo della durata di 20 anni al 50%, potrà pagare una rata di 533 euro a un tasso del 2,57%. L’Indice Sintetico di Costo sarà del 2,88% (fonte Osservatorio MutuiOnline, aprile 2015. Migliori offerte di mutuo su mutuionline.it).

La stessa soluzione, su una durata di 25 anni, varrà una rata di 453 euro a un tasso del 2,59%. L’ISC è del 2,87%.

Discorso analogo per il mutuo a tasso variabile, legato invece all’andamento dell’Euribor, il tasso delle transazioni finanziarie in euro tra le grandi banche europee. Già da qualche tempo, il valore a un mese è sceso sotto lo zero e quello a tre mesi tende allo zero, mentre il tasso BCE è allo 0,05%.

Un mutuo a 25 anni a condizioni identiche rispetto alla simulazione precedente, si traduce in una rata di 401 euro e un tasso di 1,52%. L’Indice Sintetico di Costo sarà dell’1,59%.

Su un periodo più breve, un mutuo a tasso variabile stipulato con una durata di 15 anni avrà un tasso sempre dell’1,52%, ma una rata di 622 euro. L’ISC è dell’1,60%.

Se si desidera richiedere un mutuo per acquisto prima abitazione e si vuole avere un'idea delle condizioni più favorevoli del momento, si può consultare la pagina dedicata ai migliori mutui su MutuiOnline.it.

Le rilevazioni fatte dal LIFFE, London International Financial Futures Exchange, ipotizzano il trend dei prossimi 5 anni dell’Euribor a tre mesi, registrandone l’andamento tra gennaio 2015 e dicembre 2019. Fra un anno sarà addirittura di 0,06%, più basso dell’attuale 0,08% e questo vuol dire che la rata del mutuo non subirà rialzi per tutto il 2015, ma a dicembre 2019 arriverà, sempre secondo le previsioni dell’Istituto londinese, a 0,720 punti.

Certo è che il tasso variabile godrà ancora qualche anno degli effetti del Quantitative easing della Bce: basti guardare gli Stati Uniti, che dopo l’iniezione di liquidità nel 2009 risentono a oggi dei benefici e non hanno ancora rialzato i tassi.

A cura di: Paola Campanelli

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