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Perché il mercato immobiliare non è più quello di una volta

Un tempo la casa era tutto quello che ogni italiano agognava di possedere, per sé e per i propri figli e questa cultura ha fatto sì che il mercato immobiliare crescesse florido e che l’80% del patrimonio investito dalle famiglie del nostro Paese fosse appunto in immobili, un valore complessivo pari a 6 mila miliardi di euro.
Attualmente l’Italia conta il 73% della sua popolazione proprietaria della casa che abita, quando solo in Germania il dato è praticamente invertito. Molte cose tuttavia sono cambiate e la cultura dominante rischia di essere messa in discussione dalle nuove generazioni e da condizioni che agiscono da deterrente allo sviluppo del settore immobiliare.
La piccola rivoluzione del nostro mercato immobiliare: le nuove generazioni
Le nuove generazioni sono quelle dei Millennials, che come riportiamo in "I Millennials preferiscono l’affitto", in un’indagine condotta nel 2017 dal Gruppo Tecnocasa, hanno scelto nel 43,1% dei casi un immobile in affitto, mentre il restante 56,9% ha deciso di comprarlo.
Una profonda trasformazione della società rivela la debolezza delle fasce più giovani, che impiegano molto più tempo per iniziare a lavorare in maniera stabile, affrancandosi sempre più tardi dalla famiglia. Come si può leggere anche in "Mutui e giovani senza impiego fisso: è davvero incompatibilità?", i giovani che oggi dispongono di almeno il 20% del prezzo di un immobile sono veramente pochi, visti gli stipendi inferiori di quasi il 20% rispetto ai loro coetanei degli anni Ottanta. In più, nell’epoca della condivisione fare uso di una casa, oggi in una città, domani probabilmente da un’altra parte del mondo vista la precarietà dei posti di lavoro, conviene di più che acquistarla.
Il peso delle imposte
Sul nostro mercato ci sono 1,5 milioni di abitazioni in vendita, contro gli 1,4 milioni negli Stati Uniti, che però conta almeno cinque volte in più di abitanti rispetto all’Italia. I tempi medi per vendere una casa qui sono di circa sette mesi e mezzo, e solo 60 giorni negli Stati Uniti, perché chi desidera acquistare una casa in Italia si scontra con una tassazione troppo alta, che diventa ancora più pesante se si acquista per investimento.
Come riportiamo nella nostra news "Come acquistare casa: agevolazioni 2018" le agevolazioni fiscali sono infatti quasi tutte dedicate a chi acquista una prima casa, dall’imposta di registro nella misura ridotta del 2% anziché del 9%, all’IVA (se la vendita ne è soggetta) al 4% anziché al 10% previsto nel regime ordinario, fino alle imposte ipotecaria e catastale in misura fissa di 200 euro anziché del 2% e dell’1% del valore catastale.
I mutui: l’aiuto contro corrente
A tenere botta al mercato immobiliare, contro ogni ostacolo che ne frena il decollo, c’è il favore dei mutui, una carta che gli aspiranti acquirenti possono giocarsi a condizioni veramente vantaggiose. In "Mutui: i tassi sfidano le leggi del mercato", nel terzo trimestre dell’anno assistiamo all’ennesimo ribasso dei tassi di interesse, con tasso medio fisso all’1,80% (era 1,82% il secondo trimestre) e variabile allo 0,79% (stabile dal maggio scorso). Un calo che non è da imputarsi a una riduzione dell’Eurirs, che si sposta in avanti di un leggero 0,01% stabilendosi all’1,43% (Irs a 20 anni), ma alle condizioni praticate delle banche che hanno azzerato lo spread, cioè il guadagno applicato sul tasso fisso di riferimento del mercato.
Come ridurre i costi di un immobile con il mutuo migliore
Scegliendo di finanziare l’acquisto dell’immobile con un mutuo scelto ad hoc tra decine di proposte sul mercato, che il portale di comparazione MutuiOnline.it offre insieme a una consulenza competente. Nella sezione mutuo migliore del giorno è possibile quotidianamente conoscere la migliore offerta in assoluto per ogni finalità del mutuo, e arrivare così a definire attraverso la compilazione del form la propria migliore occasione, in pochi minuti e a costo zero.
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