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Bene le compravendite immobiliari, ma i prezzi non si riprendono

Pubblicato il 14/08/2018

Aggiornato il 27/08/2018

Bene le compravendite immobiliari, ma i prezzi non si riprendono

Non sembra sia cambiato nulla da quando nella nostra news "Banca d’Italia: il problema dell’immobiliare restano i prezzi" parlavamo di un mercato immobiliare in ripresa ma in netta contraddizione con l’andamento dei prezzi. Allora il Rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d’Italia rilevava la discesa dei prezzi delle case nel 2017 e prevedeva per questo 2018 un ulteriore rafforzamento della domanda e una eventuale appena debole ripresa dei valori.

A confermare quei dati arriva il quarto Rapporto Dati Statistici Notarili, che fornisce i numeri delle transazioni immobiliari eseguite negli studi del 98% dei notai su tutto il territorio nazionale. Le rilevazioni sempre per il 2017 parlano di un calo dei prezzi delle abitazioni del 15%, contro un incremento delle compravendite del 9,33%.

Le parole del presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa sono piuttosto dure: “I dati del Consiglio nazionale del Notariato sull’andamento del mercato immobiliare sono allarmanti. Nel 2017, in un solo anno, il valore medio relativo alle compravendite dei fabbricati è diminuito di quasi il 15 per cento (14,9), essendo passato da 148.000 a 126.000 euro. Se il confronto venisse fatto con gli anni precedenti, poi, le percentuali sarebbero da capogiro. In troppi continuano a salutare positivamente il parziale recupero nel numero di compravendite, senza far notare che si tratta nella stragrande maggioranza dei casi di vere e proprie svendite”.

I numeri delle compravendite

Nel 2017 sono state vendute 553.654 unità abitative rispetto al 2016, che aveva chiuso con un volume di 506.398 unità. Oltre il 50% degli immobili (310.880 unità) è stato acquistato con le agevolazioni prima casa, richieste soprattutto dai più giovani nella fascia di età 18-35 anni. Le stesse agevolazioni, di cui si può leggere nella nostra news "Come acquistare casa: agevolazioni 2018", sono aumentate lo scorso anno del 10,51% rispetto all’anno precedente, con un importante risparmio fiscale su imposte, tasse e Iva.

La ripartizione territoriale

È il Nord a realizzare la maggior parte dei numeri sul totale delle compravendite immobiliari, con una percentuale del 55,39%, seguito dal Centro e dal Sud con valori identici del 18,50%, quindi le Isole con il 7,88%. Crescono le compravendite al Sud e nelle Isole, con in testa il Molise (+12,03%), la Sicilia (+11,69%), la Puglia (+11,32%) e la Campania (+10,44%). Valori negativi solo per una regione d’Italia, l’Abruzzo, che fa rilevare -4,56% rispetto al 2016.

Il trend delle Isole che trascinano i numeri positivi realizzati dal comparto abitativo si conferma quest’anno, come abbiamo avuto di commentare nella news "Istat: le Isole conducono la ripresa delle compravendite". Confrontando i dati del primo trimestre con quelli dello stesso periodo un anno fa, si rileva immediatamente un’impennata del 10,9% nelle Isole, e poi a seguire un +6,9% al Sud, +4,2% al Centro, +3,9% al Nord-est e +2,1% al Nord-ovest. I numeri positivi si riscontrano sia nelle città metropolitane che nei piccoli centri, con rispettivamente il +3,5% e il +5,2%.

La buona stagione dei mutui

Cresce rispetto al 2016 anche il volume dei mutui ipotecari erogati nel 2017, del 6,68% e un complessivo 360.377 finanziamenti sui beni immobiliari erogati rispetto al totale dei mutui concessi. Anche in questo caso è tutta la penisola che gode degli incrementi, fatta eccezione per l’Abruzzo e la Valle d’Aosta che fanno invece rilevare una riduzione nel 2017 rispetto all’anno prima, rispettivamente di -7,92% e -1,28%.

Performa bene il mercato dei mutui ancora in Molise, che in maniera corrispondente al dato buono realizzato sulle compravendite immobiliari fa rilevare +28,09%, così la Sardegna con +18,28% e la Campania con +12,47%. Chiudono i vertici della classifica la Puglia con un +11,65% e il Piemonte con +10%.

Il 71,6% dei mutui stipulati nel 2017 a garanzia dell’acquisto immobiliare sono a tasso fisso, dato che come sappiamo tenderà ad aumentare in maniera crescente in questa prima parte di 2018, mentre guadagnano il 35,06% i mutui di importo molto alto, compreso tra i 450.000 e i 500.000 euro.

A soffrire sono le imprese

Si compra quasi sempre da privati e molto meno da imprese, dato che riflette lo strascico della crisi immobiliare del nuovo. Nel 2017 il 75,16% degli immobili residenziali è stato venduto da privati, il restante 24,84% dalle imprese, poco meno di un quinto degli immobili.

Il vantaggio di acquistare con un mutuo

Acquistare casa con un mutuo è in questo momento la soluzione preferibile per chi non dispone dell’intero budget di spesa o desidera non spendere completamente i propri risparmi. La differenza tra il tasso fisso e il tasso variabile è di circa mezzo punto percentuale entro la durata dei 10 anni e sale fino a poco sopra l’1% per i mutui a 25 anni, quando fino a dieci anni fa il gap era tra il 2 e il 3%. I tassi sono i più bassi mai praticati sul mercato e le condizioni delle banche sono sempre più favorevoli.

Un aiuto importante arriva dal comparatore online leader in Italia MutuiOnline.it, che nella sezione mutuo migliore del giorno dà un excursus sulle migliori offerte quotidiane, mentre per chi desidera un preventivo personalizzato sarà utile inserire i dati fondamentali e trovare la soluzione in assoluto migliore sul mercato in pochi minuti.

A cura di: Paola Campanelli

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