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Lavori in casa: ecco come cambierà l’Ecobonus

01/08/2018
Lavori in casa: ecco come cambierà l’Ecobonus

La bozza di decreto del Ministero dello Sviluppo economico interviene sull’Ecobonus, lo sconto fiscale applicato alle spese sostenute per i lavori di riqualificazione degli edifici e per gli interventi volti a ottenere un risparmio energetico. 

Le novità ipotizzate riguardano la riduzione di alcuni limiti massimi consentiti per le detrazioni e l’introduzione di massimali unitari parametrati ai metri quadri o alla potenza degli impianti installati, con l’obiettivo di rendere più trasparente il sistema. Previsti inoltre controlli a campione sugli interventi effettuati da parte di Enea, al fine di verificare la sussistenza delle condizioni di ammissibilità all'Ecobonus.

Cosa sono i massimali unitari?

Si tratta di 28 tetti di spesa, uno per ciascuna tipologia di intervento agevolato. Ad esempio, per le finestre con infissi nuovi il limite sarà di 350 o 450 euro al metro quadro, due cifre da applicare alternativamente in base alle zone climatiche di appartenenza. Su schermature e tende solari, il limite sarà di 180 euro per ogni metro quadro, mentre per le strutture opache orizzontali si parla di 100 euro per quelle esterne, 80 euro se interne e 150 euro per pareti ventilate. Per quanto riguarda le caldaie ad acqua a condensazione e i generatori di aria calda a condensazione, è specificato un limite di 250 euro per KW di energia elettrica potenziale.

Anche nuovi massimali di spesa 

Oltre all’introduzione di massimali unitari, si segnalano alcune nuove soglie massime detraibili. In particolare, c’è da segnalare il tetto dei 30 mila euro del costo massimo per l’acquisto e la posa in opera di schermature solari (a oggi è di 120 mila euro), in più è stato introdotto un limite di spesa di 23.076,92 per i dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti, attualmente non soggetti ad alcun limite.

Si dovrà specificare numero e data della fattura

Ma le novità non si limitano ai soli massimali. In base alle nuove regole riportate nella bozza, il bonifico, necessario per usufruire della detrazione Irpef, dovrà contenere ulteriori informazioni. Oltre a quelle specificate attualmente, riguardanti la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e il numero di partita Iva o il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico viene effettuato, sarà obbligatorio indicare il numero e la data della fattura che viene pagata.

Ricordiamo che il decreto diventerà ufficiale e manifesterà i propri effetti solo novanta giorni dopo la data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, lasciando invariate le regole per i lavori effettuati a partire dal primo gennaio 2018 e fino alla data di attuazione della misura stessa.

Come funziona l’attuale Ecobonus?

Si tratta di una detrazione nella forma di riduzione IRPEF o IRES, riconosciuta ai contribuenti che provvedono a effettuare lavori finalizzati al risparmio energetico su edifici esistenti. Viene spalmata in 10 rate annuali di pari importo, ed attualmente è stata prorogata fino al 31 dicembre 2018 per i lavori che vengono eseguiti su edifici privati (se le spese vengono sostenute per interventi su parti comuni di condomini, la scadenza per usufruire dell’agevolazione è fissata al 31 dicembre 2021).

La detrazione, di cui si può anche approfondire nella news “Ecobonus: le anticipazioni per il 2018”, arriva a coprire fino all’85% delle spese sostenute quando i lavori sono volti al miglioramento delle prestazioni anti-sismiche dei condomini. Per gli edifici privati invece lo sconto fiscale è differenziato tra il 50% per il recupero degli edifici residenziali esistenti e il 65% per lavori di risparmio energetico.

Nel caso in cui gli interventi e le spese di ristrutturazione per migliorare l’efficienza energetica interessino l’intero involucro dell’edificio, la detrazione IRPEF usufruibile sarà del 70% (nel caso in cui i lavori incidano sul 25% della superficie complessiva del condominio), mentre sale al 75% quando la riqualificazione è finalizzata al miglioramento e al risparmio sulla spesa energetica sia estiva che invernale.

Da quest’anno è presente anche il Bonus verde (o bonus verde urbano). Consiste in una detrazione pari al 36% delle spese sostenute per la riqualificazione del verde di giardini, terrazzi e balconi sia privati che condominiali, per un massimo di spesa detraibile pari a 5.000 euro (limite riferito alla singola unità immobiliare a uso abitativo).

Un mutuo per sostenere le spese

Se l’ammontare dell’intervento è ingente, può convenire richiedere un mutuo con finalità ristrutturazione.

Su MutuiOnline.it è possibile trovare la sezione i migliori mutui ristrutturazione di oggi, oltre a tutte le migliori soluzioni per ogni altra finalità di mutuo.

A titolo di esempio, un mutuo a tasso fisso della durata di 15 anni destinato a un impiegato romano di 40 anni che necessita di una somma di 80.000 euro per un valore dell’immobile di 200.000 euro, avrà come soluzione migliore quella proposta da Cariparma-Crédit agricoleMutuo Crédit Agricole prevede una rata di 488,71 euro al Tan dell’1,28% e Taeg dell’1,49%. Le spese di istruttoria sono di 500 euro, quelle di perizia 201,30 euro. L’importo finanziabile è il 50% del valore di perizia dell'immobile offerto in garanzia (con un massimo di 500 mila euro).

Optando per il tasso variabile, la migliore soluzione è invece quella di Unicredit, con una rata di 460,55 euro al Tasso dello 0,48% e Taeg 0,69%. Le spese di istruttoria in questo caso sono di 500 euro, quelle di perizia 211,06 euro. Il prodotto include i seguenti servizi:
- Taglia Rata per sospendere il pagamento della quota capitale fino ad un massimo di 12 mesi;
- Riduci Rata per allungare il piano dei pagamenti fino ad un massimo di 48 mesi; 
- Sposta Rata per slittare in avanti il piano dei pagamenti fino ad un massimo di tre mesi.

A cura di: Paola Campanelli

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