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Prima casa: crescono le intenzioni di acquisto

24/07/2018
Prima casa: crescono le intenzioni di acquisto

Il mercato immobiliare nazionale continua a far segnare numeri sempre più consistenti, grazie al desiderio delle famiglie di evolvere in meglio la propria condizione abitativa.

Le ultime rilevazioni arrivano dall’Osservatorio sul Mercato Immobiliare di Nomisma di luglio, che ha fotografato le attuali intenzioni degli italiani in merito a compravendite e locazioni.

Quest’ultime, secondo l’indagine, sono prese in considerazione da quella fascia di popolazione più colpita dalla crisi, con una motivazione strettamente economica alla base della scelta di vivere in affitto. Le cifre fornite da Nomisma dicono che sono oltre 2 milioni i nuclei che esprimono l’intenzione di ricorrere alla locazione nei prossimi 12 mesi, di cui 863 mila si stanno già muovendo, mentre oltre un milione dovrebbe attivarsi nel breve periodo.

Il desiderio è sempre la prima casa

Passando al segmento della vendita, le intenzioni di acquisto sono passate dai 2,2 milioni del 2017 ai 2,6 milioni del 2018. Di queste, 722 mila sono quelle che si stanno già muovendo, con quasi 1,9 milioni di famiglie che hanno espresso la volontà di comprare nei prossimi mesi.

C’è soprattutto l’intenzione di acquistare una prima casa, a cui sono interessate circa 1,7 milioni di famiglie, contro i 476 mila nuclei che rivolgono la loro attenzione alla seconda casa. La novità rispetto al passato, secondo Nomisma, sta nella ripresa della componente di investimento, che oggi rappresenta il 15,4% delle manifestazioni d’interesse quando nel 2017 pesava solo per il 6,1%.

Si intende acquistare con un finanziamento

La dipendenza da mutuo riguarda oltre l’80% della domanda potenziale di acquisto. In merito ai prestiti per la casa, il CRIF (Centrale Rischi Finanziari) ha evidenziato una riduzione delle richieste del 5,9% durante i primi cinque mesi dell’anno. La tendenza, riportata nella news “Mutui più stabili: finanziano ancora il 60 per cento delle compravendite”, è da attribuire a una normalizzazione dei volumi, con un ritorno di importanza dei mutui prima casa e un calo invece delle surroghe.

Per quanto riguarda la scelta dei piani di rimborso, il 22,2% richiede un finanziamento per una durata dai 25 ai 30 anni, intervallo che vede la crescita maggiore rispetto a un anno fa (+1,8%), ma il periodo più gettonato è ancora quello 20-25 anni, con il 26% sul totale del campione.

Ricordiamo per chi volesse verificare l’attuale convenienza dei finanziamenti, può consultare il portale MutuiOnline.it. Grazie al gran numero di banche primarie partner e al costante aggiornamento delle condizioni economiche dei singoli prestiti offerti, trovare un mutuo economico è davvero molto semplice.

A titolo di esempio, ipotizzando al 13 di luglio di voler stipulare un mutuo di 135.000 euro per acquistare una prima casa a Roma (valore dell’immobile 210.000 euro, piano di ammortamento di 20 anni), si scopre la convenienza del tasso variabile offerto da UnicreditMutuo Unicredit Tasso Variabile prevede una rata mensile di 595,60 euro e Taeg 0,72% (Tasso del 0,57%), con spese di perizia e istruttoria pari a 211,06 e 500 euro. Ricordiamo che questo prestito include tre servizi particolarmente vantaggiosi:

- Taglia Rata, per sospendere il pagamento della quota capitale fino ad un massimo di 12 mesi;

- Riduci Rata, per allungare il piano dei pagamenti fino ad un massimo di 48 mesi;

- Sposta Rata, per slittare in avanti il piano dei pagamenti fino ad un massimo di tre mesi.

Una panoramica sui prezzi delle case

Per quanto riguarda i valori delle abitazioni, si assiste a un ulteriore calo degli importi durante il primo trimestre. Secondo le stime preliminari dell’Istat, l’indice dei prezzi delle abitazioni (Ipab) acquistate dalle famiglie è diminuito dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti e dello 0,4% nei confronti dello stesso periodo del 2017.

La flessione tendenziale è da attribuire ai prezzi delle case usate, con un -0,8%, percentuale meno marcata rispetto al -1,5% del trimestre precedente (ottobre-dicembre del 2017). Tornano invece a crescere i prezzi delle abitazioni nuove, che hanno segnato +1,3%.

Un monito a intervenire sul calo dei prezzi arriva da Confedilizia. “Il vicepremier Salvini”, commenta l’Associazione, “ha annunciato due misure di buon senso, l’introduzione della cedolare secca per le locazioni commerciali e l’eliminazione dell’IMU sui negozi sfitti. Si cominci pure da lì, senza tuttavia dimenticare il fardello della tassazione patrimoniale IMU-TASI sulla generalità degli immobili. Ma lo si faccia già con la legge di bilancio per il 2019. L’immobiliare ha bisogno di un segnale, subito”.

A cura di: Paola Campanelli

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