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Immobiliare residenziale: la provincia supera la città

04/07/2018
Immobiliare residenziale: la provincia supera la città

La cultura immobiliare italiana si rafforza e pur accogliendo una nuova concezione della casa per le nuove generazioni, non perde di vista la sua centralità.

Come abbiamo riportato anche nella nostra news "Casa: torna agli italiani la voglia di acquistare", l’ultimo Rapporto di Nomisma sulla finanza immobiliare registra per questo 2018 l’intenzione di oltre 2,6 milioni di famiglie a comprare casa, 400 mila più di quante rilevate nel 2017: 722 mila si stanno già muovendo, mentre 1,9 milioni hanno progettato di farlo nel breve termine.

A dare i numeri sullo stato dell’arte del nostro mercato residenziale c’è la statistica del primo trimestre dell’Agenzia delle Entrate e del suo Osservatorio del Mercato Immobiliare, che fornisce gli aggiornamenti sulla quantità di beni scambiati in termini di numero di unità abitative compravendute.

Il trend crescente mostra un mercato in recupero ininterrotto dal 2014, che ha quasi del tutto riassorbito le pesanti perdite del 2012.

Il sorpasso della provincia sulla città

Il dato sorprendente è il maggior rialzo delle transazioni registrato nei comuni non capoluogo, con poco più di 83 mila compravendite e un +5,5% di crescita, contro i capoluoghi che si fermano a +2,3%.

A contribuire in maniera determinante al risultato della peggiore performance dei capoluoghi c’è il centro Italia, che nel primo trimestre del 2018 registra l’unico dato negativo, -0,7%. Nel resto del Paese i dati sono tutti positivi, con le Isole in testa e una crescita delle transazioni del 6,4%, seguite dal Nord-Est con +5,8% e dal Sud che vede crescere i volumi del residenziale del 5,5%.

Il centro Italia è anche il territorio dove è più rilevante il divario tra capoluoghi e non capoluoghi (+5,8%), che come visto sopra registrano l’unica performance negativa del Paese con -0,7%.

Si acquistano case più grandi

Cresce la superficie degli immobili transati nel primo trimestre, in special modo nelle Isole e nel Nord-Est, che fanno rilevare rispettivamente un +6,4% e +5,8% rispetto al primo trimestre 2017.

I prezzi ancora al ribasso, nonostante un mercato immobiliare sano e in crescita, consentono di azzardare acquisti più importanti, per metrature più ampie.

Contro un mercato europeo di prezzi in salita, l’Italia rimane l’unico Paese della UE con un tasso tendenziale ancora negativo (-0,3% secondo l’ISTAT), senza considerare che questo dato è ricavato da una media dei prezzi registrati per le abitazioni nuove, stabili nel quarto trimestre del 2017, e una riduzione delle quotazioni delle abitazioni esistenti.

In media le abitazioni oggetto di scambio hanno una superficie di 105 metri quadri, mentre le percentuali si dividono tra un terzo di abitazioni con superficie tra 50 e 85 metri quadri (31,3%), il 27,5% tra 85 e 115 metri quadri, il 15,9% tra 115 e i 145 metri quadri e il 16,1% di transazioni ha ad oggetto case di dimensioni oltre i 145 metri quadri.

Rallenta il comparto residenziale delle grandi

Le otto città più grandi del Paese che avevano guidato la ripresa del comparto immobiliare vedono in questa prima parte dell’anno un calo della crescita, che si attesta sempre su numeri positivi ma che – salvo qualche eccezione – si mostra meno vivace che nel resto nelle province non capoluogo.

Il dato complessivo è di un lieve aumento dello 0,7% (era il 3,4% nel quarto trimestre 2017).

Tuttavia realtà come Napoli registrano un trend di crescita opposto: il capoluogo campano fa rilevare il suo 15° rialzo consecutivo con +11,8%, seguito da Torino che registra il suo 12° rialzo consecutivo e un complessivo +3,9%, quindi troviamo Milano al 19° rialzo consecutivo e +0,9 e Palermo che torna a crescere dell’1,7% dopo aver perso lo scorso trimestre -6,1%.

Negative le performance di Genova che fa registrare -3,0%, Firenze con -1,1%, Roma a -1,9% e Bologna alla sua quarta performance negativa con il -2,7% rilevato.

Numeri in calo anche per box e posti auto

Continua a restare in territorio negativo il mercato dei box e posti auto nelle otto grandi città analizzate. I ribassi rallentano rispetto al -6,3% registrato lo scorso trimestre, ma comunque sono nella prima parte del 2018 a -2,4%. I cali più sostenuti si registrano a Genova (-14,5%) e Palermo, (12,2%), Roma (-5,7%), Torino (-3,9%) e Bologna (-3,2%).

È ancora Napoli ad andare contro corrente, con un incremento del 37,5%, seguita da Firenze che guadagna il 7% e Milano che fa registrare +2,6%. La nuova era del car sharing e della mobilità condivisa cambia le abitudini nelle grandi città e determina l’andamento del mercato dei box e dei posti auto, ma non tanto ancora da tradursi in numeri negativi per il comparto.

Le condizioni per acquistare sono le migliori

Prezzi ancora fermi, tassi di interesse dei mutui ai minimi storici e maggiore apertura delle banche nei confronti di chi richiede un finanziamento sono le condizioni che hanno favorito la crescita del mercato immobiliare in questi ultimi anni.

Nella ricerca del mutuo, un ulteriore strumento a favore di chi sceglie è costituito dai comparatori online, che consentono di individuare la migliore offerta sul mercato per garantirsi il finanziamento in assoluto più conveniente per le proprie tasche.

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A cura di: Paola Campanelli

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