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Tassi dei mutui all’ennesimo calo: il mercato risponde con le surroghe

Previsioni disattese per il mercato dei mutui, che invece di seguire un corso naturale di ripresa dei tassi e dei finanziamenti prima casa, fa un ulteriore passo indietro registrando l’ennesimo calo dei valori dei tassi di interesse.
Ad aprile il tasso fisso ha segnato l’1,91% (era il 2,36% un anno fa) e il tasso variabile lo 0,84% (contro l’1,04% dello scorso anno a maggio), mentre in questo secondo trimestre la discesa dei tassi si è portata dietro ancora una consistente percentuale di surroghe, il 47,5% contro il 46,9% dei primi tre mesi dell’anno.
Il dato più eclatante è dal lato delle erogazioni, dove le surroghe guadagnano in tre mesi ben 10,6 punti percentuali, arrivando al 53,7% del totale del campione rilevato.
Vince la certezza del mutuo a tasso fisso
Trasferire il mutuo di questi tempi vuol dire trovare condizioni comunque più convenienti di sempre. E allora perché non farlo e scegliere anche la migliore assicurazione per il futuro di un mutuatario, il tasso fisso? Nella news "Scegliere un mutuo a tasso fisso: ecco quanto si risparmia oggi" riportiamo una breve analisi quantificando il risparmio di un mutuo a tasso fisso oggi rispetto a solo un anno fa e ricordiamo come sarebbe un errore di valutazione non approfittarne per diventare proprietari di una casa: un finanziamento fino all’80% del valore dell’immobile e la possibilità di allungare la rata fino a 30 anni consentono di procedere senza che si disponga di un’ingente somma di denaro di partenza, e comunque senza bisogno di dare fondo ai propri risparmi.
Ben otto richieste su dieci sono state per un mutuo a tasso fisso, l’81,0% contro il 78,6% dello scorso trimestre, mentre solo il 16,8% del campione ha richiesto un tasso variabile (era il 19,0% tre mesi fa). Leggero calo invece per i mutui concessi con lo stesso tipo di tasso, che perdono lo 0,8% e fanno segnare il 79,4% del campione rilevato.
Si riducono i piani di ammortamento
Il costo più basso dei finanziamenti incoraggia la scelta di durate più brevi. I 20 anni guadagnano 4 punti percentuali e arrivano a occupare il 35,3% del campione, mentre per le erogazioni il dato più rilevante è la scalata in classifica del periodo minore o uguale ai 10 anni, che con il 19,1% guadagna ben 5,6 punti percentuali rispetto al primo trimestre del 2018.
Importi medi richiesti ed erogati più alti
Altro effetto delle condizioni convenienti è la crescita dell’importo medio richiesto - 128.150 euro contro i 126.3777 euro del trimestre precedente – e concesso, 125.952 euro sui 125.104 euro precedenti. Si domandano e si erogano principalmente somme ricomprese tra i 50.000 e i 100.000 euro (36,6% per le richieste e 35,6% per le concessioni).
Condizioni migliori per chi finanzia una percentuale di valore dell’immobile più bassa
Finanziare un valore più basso dell’immobile vuol dire avere condizioni più convenienti, e questo sembrano averlo capito i mutuatari, che in questo secondo semestre dell’anno hanno richiesto soprattutto un loan-to-value tra il 60 e il 70% (18,7%). Bene anche la percentuale di richieste per l’intervallo 40-50%, ora al 14,9% contro il 14,8% precedente.
Differente la situazione per le concessioni, che evidentemente smaltiscono la domanda di un periodo precedente e vedono prevalere mutui che finanziano principalmente dal 70 all’80% del valore dell’immobile (36,45%).
Chi è il mutuatario tipo?
Ha un’età compresa tra i 36 e i 45 anni (44,0%), è del nord Italia (41,2%), ha un impiego a tempo indeterminato (83,6%) e un reddito tra i 1.500 e i 2.000 euro (37,8%). Ma lo stesso identikit si discosta per alcuni aspetti quando passiamo ad analizzare le erogazioni: lo scarto più evidente riguarda la classe di reddito, che vede la fascia di importo minore (1.000-1.500 euro) guadagnare ben 3,3 punti percentuali e arrivare a segnare il 30,2% sul totale dell’erogato.
Il mutuo migliore
Che sia un tasso fisso, oppure un ancora molto conveniente tasso variabile, il mutuo migliore si trova online comparando le offerte su MutuiOnline.it tra quelle delle principali banche sul mercato del credito.
Solo a titolo di esempio, ipotizzando la richiesta di un impiegato 35enne residente a Milano che necessita di un importo di 100.000 euro da restituire in 30 anni per un valore dell’immobile di 200.000 euro, ecco le soluzioni in assoluto più convenienti.
Mutuo Fisso di Webank ha una spesa mensile di 367,12 euro al Tan dell’1,95% e Taeg 1,98%. Spese di istruttoria e perizia sono zero, così le spese di gestione, e in più Webank offre l’assicurazione obbligatoria casa gratuita. Il finanziamento, che può essere richiesto esclusivamente per la finalità prima casa, è rivolto a persone fisiche residenti in Italia da almeno 3 anni e richiede un’età massima pari a 60 anni, dovendosi concludere comunque entro l'80° anno di età.
Rata ancora più bassa con il Mutuo Tasso Variabile di Credem, 293,44 euro al Tan dello 0,37% e Taeg 0,67%. Le spese di istruttoria sono più elevate, pari a 1.200 euro, quelle di perizia ammontano a 280 euro e in più troviamo le spese periodiche: la commissione incasso rata di 1,75 euro e la commissione per la gestione della pratica di 39 euro. Il mutuo si rivolge a tutte le persone fisiche di età superiore ai 18 anni che alla scadenza del finanziamento non superino i 75 anni e che dispongano di un reddito certo ottenuto in modo continuativo.
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