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Immobili: la riforma del catasto aumenta il peso delle imposte

23/04/2018
Immobili: la riforma del catasto aumenta il peso delle imposte

La prossima riforma del catasto porta con sé tanti dubbi e lo spettro di maggiori spese per i cittadini. La riorganizzazione dell’ente farà infatti aumentare il valore delle abitazioni, soprattutto nelle province più grandi, un fenomeno che porterà anche un netto incremento delle tasse. Secondo le stime, gli imponibili fiscali crescerebbero del doppio all'interno delle zone di periferia e di cinque volte all’interno delle città.

Sicuramente la prospettiva di questi aumenti ha fatto sì che la riforma non sia ancora entrata in vigore, ma il blocco è anche dovuto al fatto che non ci sono garanzie sull’invarianza del gettito. Il nuovo Governo dovrà dunque scegliere se mantenere l’attuale strutturazione del catasto, che per quanto riguarda gli estimi in vigore è ferma agli anni ottanta, oppure apportare i necessari correttivi, ancora da studiare e sperimentare, per rendere i nuovi valori sostenibili.

In cosa consiste la riforma?

Il cambiamento principale riguarda la revisione delle rendite catastali degli immobili e dei terreni, in modo da renderli aggiornati al valore che questi hanno sul mercato reale. Inoltre, il sistema di calcolo per l'attribuzione della rendita non sarà più espresso in vani, come avviene attualmente, ma in metri quadri e altre caratteristiche dell’immobile – come la presenza o meno di balconi e dell’ascensore, il piano in cui è ubicato. 

Un'altra modifica è la cancellazione dell’attuale classificazione degli immobili, che saranno raggruppati nelle categorie O (immobili ordinari) e S (immobili speciali). In più, gli immobili residenziali del gruppo A verrebbero inclusi nelle categorie O/1 (tutti gli alloggi situati in palazzine o condomini), O/2 (abitazioni isolate e villette a schiera), O/5 (cantine e soffitte) e O/6 (box auto e garage, posti auto coperti e scoperti).

La novità della rendita catastale non avrà conseguenze solo sul pagamento di tasse e imposte sulla casa. Spesso questo parametro viene utilizzato anche come criterio per la fruizione di servizi, agevolazioni, bonus fiscali, contributi, attraverso il calcolo dell’ISEE (l'Indicatore della Situazione Economica Equivalente), con conseguente alterazione di quest’ultimo.

Infine, un nuovo servizio web-app da scaricare online sarà utile per conoscere il valore della propria casa in maniera esatta.

Il peso delle imposte è già alto

Secondo la CGIA di Mestre, il carico fiscale sugli immobili in Italia è di circa 40 miliardi di euro. I più colpiti dal peso delle imposte sono soprattutto i proprietari di seconde case: l'aumento del gettito prodotto da ICI, IMU e TASI tra il 2011 e il 2016 è passato da poco più di un miliardo di euro a ben 11 miliardi e mezzo di euro. Consistente anche l’aumento delle imposte registrato per gli immobili strumentali, con i proprietari che hanno visto salire il prelievo fiscale dai 4,88 miliardi di euro del 2011 agli attuali 9,72 miliardi.

Compri una prima casa? Ecco le agevolazioni

Il peso fiscale si alleggerisce invece per chi deve acquistare l’abitazione principale. Le quote agevolate da versare a titolo di imposta cambiano in base al venditore: se il venditore è un privato o un’impresa che vende in esenzione Iva si sostiene un’imposta di registro al 2%, mentre l’imposta ipotecaria e catastale sono entrambe fissate a 50 euro. Qualora invece si decide di acquistare da un’impresa, i privilegi riguardano l’IVA ridotta al 4% e le imposte di registro, ipotecaria e catastale a 200 euro. Altre due condizioni fondamentali per ottenere i vantaggi sono che l’immobile non sia di lusso (oppure una villa o un castello) e che sia ubicato nel comune di residenza dell’acquirente (o dove quest’ultimo svolge la propria attività).

Le agevolazioni sono anche sul mutuo

Ricordiamo che anche chi acquista una prima casa servendosi di un mutuo avrà diritto a ulteriori sconti e agevolazioni. Nella news “Mutui, gli interessi passivi da detrarre per il 2018” riportiamo che uno dei vantaggi previsti è la possibilità di portare a detrazione nella dichiarazione dei redditi gli interessi passivi del mutuo nella misura del 19% e fino a un tetto massimo di 4.000 euro.

Essendo una prima abitazione, ulteriori benefici arrivano anche dalle condizioni del prestito applicate dalle banche.

Su MutuiOnline.it è possibile usufruire gratuitamente di un confronto delle offerte più convenienti messe a disposizione dagli istituti partner. Un esempio di simulazione per la richiesta di un cliente residente a Milano (importo del prestito di 135.000 euro da restituire in 25 anni, valore della prima casa di 180.000 euro), vede quale mutuo a tasso fisso più conveniente Mutuo MPS Mio In Promozione di Banca Monte dei Paschi di Siena. La rata da corrispondere è di 561,10 euro mensili al Tan dell’1,83% e Taeg 2,01%. Le spese iniziali sono di istruttoria per 100 euro, quelle di perizia di 300 euro. Il mutuo è rivolto a privati consumatori e finanzia fino a un massimo dell’80% del valore cauzionale dell’immobile offerto in garanzia. Tale valore è dato dal minore fra il prezzo pagato dall’acquirente (preliminare di vendita o proposta di acquisto) e il valore riportato nella perizia, obbligatoria per tutte le operazioni di mutuo. 

A cura di: Paola Campanelli

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