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Il nuovo ruolo dei mutui per le banche

09/04/2018
Il nuovo ruolo dei mutui per le banche

Quando diamo i numeri sul mercato immobiliare dobbiamo ricordare che dai tempi delle glorie di 800 mila case vendute (erano gli anni d’oro, il 2006-2007) molte cose sono cambiate.

Come scriviamo in "Immobiliare: tornano a vendersi cantine, box e posti auto" il mercato delle case registra l’undicesimo trimestre consecutivo di crescita con 152.608 compravendite (+6,3%), confermando l’accelerata dell’ultimo periodo del 2017 dopo che si era assistito a un anno di rallentamento.

Surroghe ancora importanti

Un peso importante nei nuovi numeri si deve alle surroghe, e a tutti i mutuatari che hanno deciso di approfittare delle condizioni ancora molto vantaggiose per trasferire un vecchio finanziamento. Come riportiamo in "Mutui: giù ancora i tassi, ritorna la surroga" il mese di marzo ha portato una novità inaspettata sul mercato dei mutui, con un salto indietro ancora allo sbilanciamento del rapporto surroghe-nuovi mutui che la fine del 2017 sembrava aver consolidato e superato.

Altro salto indietro a cui si sta assistendo è l’aumento della percentuale di mutuo finanziata dalle banche, perché dopo un lungo periodo in cui la soglia dell’80% sembrava fosse diventata regola tacita, gli istituti di credito pur di erogare stanno tornando a superare quel loan-to-value, una modalità che si traduce in un rischio molto alto per la banca.

Un’ulteriore modalità per vincere la battaglia al prezzo più basso è quella di tagliare lo spread, specialmente sul tasso fisso, al fine di fidelizzare il cliente che difficilmente in futuro si troverà a dover pagare un tasso più basso rispetto a quello degli ultimi periodi, e quindi altrettanto difficilmente richiederà una surroga. Nel mese di marzo c’è stato anche un calo degli spread sul variabile, che è passato per le migliori offerte dallo 0,9% allo 0,7%.

Il mutuo come commodity

Il mutuo è dunque diventato non più un prodotto finanziario di punta, sul quale le banche puntano per trarre profitti, ma una sorta di commodity, uno strumento di cui servirsi per attirare clienti ai quali proporre poi prodotti più redditizi perché più rischiosi e meno richiesti in questo momento. Un nuovo concetto di mutuo dunque, che si porta dietro inevitabilmente un nuovo concetto di casa e di investimento immobiliare, con una generazione di giovani consumatori che attribuisce sempre meno peso alla casa come obiettivo primario da raggiungere per realizzarsi.

Si spiega così il buono stato di salute delle locazioni, che come scriviamo in "Locazioni: i prezzi continuano a performare bene", dalle parole di Vincenzo De Tommaso dell’ufficio studi di Idealista.it, escono molto bene in questo periodo storico: “nonostante la situazione del mercato offra condizioni mai viste per l’acquisto, sempre più italiani optano per una soluzione più flessibile come l’affitto, perché le condizioni di vita sono cambiate dopo la crisi e questo ha modificato anche l’atteggiamento delle persone, più orientate all’uso che al possesso dell’abitazione. Con queste premesse e con le previsioni di crescita economica e occupazionale attese nel 2017, questo mercato dovrebbe registrare una crescita superiore al 3% nel 2018”.

Perché acquistare adesso casa

Sarebbe un errore di valutazione tuttavia perdersi le condizioni attuali dei mutui e non approfittarne per diventare proprietari di una casa, visto che per acquistare in questo momento non occorre avere un’ingente somma di denaro di partenza e neanche dar fondo ai propri risparmi.

Quello che serve è invece valutare il costo di un mutuo attraverso il confronto delle offerte sul mercato e trovare la soluzione più opportuna ed economica per le proprie tasche. 

Il sito MutuiOnline.it può aiutare in questo mettendo a confronto le offerte di decine di istituti di credito primari sul mercato: trovare l’offerta migliore sarà molto semplice e sempre gratuito.

Solo a titolo di esempio, supponendo la richiesta da parte di un 35enne della provincia di Milano che necessita di 100.000 euro a 20 anni per un valore dell’immobile di 200.000 euro, il 3 aprile la soluzione più economica sarà Mutuo a Tasso Fisso di Widiba. La rata da corrispondere mensilmente è di 366,43 euro al Tan dell’1,94% e Taeg 1,97%. Widiba offre il primo mutuo completamente digitale, con nessuna spesa di gestione, istruttoria e perizia gratuite e così anche l’assicurazione casa obbligatoria.

Se invece si sceglie di rischiare con un mutuo a tasso variabile, il risparmio sarà abbastanza consistente con Mutuo Tasso Variabile di Credem Banca. La rata è di 293, 44 euro al Tan dello 0,37% e Taeg 0,67%. Le spese di istruttoria sono di 1.200 euro, quelle di perizia 280 euro. Il tasso viene determinato sulla base del parametro di indicizzazione Euribor 365 (a 3, 6 o 12 mesi) relativo alla quotazione “data valuta” del giorno di stipula per la prima rata (e, successivamente, variabile a seconda della periodicità della rata, sulla base del tasso in essere l’ultimo giorno lavorativo utile della rata precedente) aumentato dello spread.

A cura di: Paola Campanelli

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