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Il nuovo Euribor e il futuro dei mutui a tasso variabile

19/11/2017
Il nuovo Euribor e il futuro dei mutui a tasso variabile

Che l’attuale Euribor fosse un parametro con un tasso di affidabilità piuttosto basso lo si era intuito già da qualche tempo. Ne avevamo parlato lo scorso maggio nella news "Euribor: spunta la tesi dell’ibrido", quando il criterio di valutazione dello stesso tasso era stato messo in discussione dall’Emmi, l’European Money Market Institute, che lo aveva definito un sistema di rilevazione molto volatile in quanto legato alle sole transazioni effettuate dai primari istituti di credito sul mercato interbancario dell’Eurozona.

Per chi non avesse dimestichezza con indici e tassi finanziari, è necessario chiarire che l’Euribor è l’indicatore a cui è ancorato il prezzo di un mutuo a tasso variabile: letteralmente Euro Interbank Offered Rate, è il tasso di interesse medio nelle transazioni finanziarie che le banche europee effettuano tra di loro, dunque una rappresentazione del costo del denaro nel breve termine attraverso un panel di 20 primari istituti di credito tra cui le italiane Intesa Sanpaolo, Unicredit e Monte dei Paschi di Siena, che ogni giorno contribuiscono a determinarlo sulla base della liquidità scambiata tramite un deposito.

Questo processo non solo rischia di essere vulnerabile e puramente teorico, ma poco rappresentativo dei 180 mila miliardi di euro movimentati ogni anno attraverso il parametro Euribor, senza considerare il rischio che “un sistema di rilevazioni legato alle sole transazioni porta con sé il rischio di una elevata volatilità del parametro e non serve a evitare possibili manipolazioni”, come ha sottolineato Maria Cannata, direttore del Debito Pubblico.

Sono state queste le premesse che hanno indotto a pensare a un nuovo Euribor, definito ibrido, perché valutato secondo un sistema di calcolo che potrebbe comprendere altri passaggi oltre a quelli attualmente utilizzati. Si potrà così attingere ad altri prezzi: quelli rilevati dai canali “lending all’ingrosso” (certificati di deposito, carte commerciali, operazioni compiute dalle banche centrali al di fuori degli obiettivi di politica monetaria) e nel caso non fossero ancora sufficienti, si ricorrerà all’expert judgement, le dichiarazioni dei bancari, comunque sfruttando tutte le informazioni che le banche europee devono fornire quotidianamente alla Vigilanza per fini regolatori.

Il vantaggio del nuovo Euribor ibrido è quello di fare riferimento a più valori e quindi di averne uno finale più attendibile, ma il rischio è inevitabilmente di incorrere in una nuova, seppur sana, volatilità del sistema: a questa le banche potranno in futuro ovviare stabilendo criteri di calcolo che tengono conto di una media mensile dei valori rilevati.

Il nuovo indice è stato presentato lo scorso 18 ottobre dall’Emmi alle autorità di vigilanza Bce, Fsma, Esma e Commissione europea e alle 20 banche facenti parte del panel, con l’obiettivo di definirlo in maniera ufficiale a fine 2019. Adesso ci si chiede quali saranno gli effetti di una maggiore volatilità sui tassi variabili, e la risposta non è difficile da immaginare.

In "La surroga e le alternative al mutuo: quanto convengono in questo momento?" Roberto Anedda, Direttore Marketing di MutuiOnline.it, rassicura da un immediato cambiamento di scenario e commenta così il prossimo futuro del tasso variabile: “la scelta del tasso variabile dovrebbe rimanere sensibilmente più conveniente del fisso ancora per diverso tempo. A neutralizzare il possibile rincaro della rata ci saranno gli spread delle banche sempre più competitivi e soprattutto, un Euribor a 3 mesi che è previsto all’1% solo alla fine del 2022”.

Un riscontro immediato dei bassi tassi di questo momento sul mercato è possibile averlo facendo una simulazione sul portale di comparazione MutuiOnline.it. L’8 novembre la richiesta di un impiegato di 35 anni residente a Milano che necessita di una somma di 135.000 euro a 25 anni per un valore dell’immobile di 180.000 euro, avrà come proposta in assoluto più conveniente quella di Deutsche Bank. Mutuo Pratico a Tasso Variabile prevede una rata mensile di 506,34 euro al Tan dello 0,96% e Taeg 1,07%. Le spese iniziali da sostenere sono di 950 euro per l’istruttoria e 390 euro per la perizia, con il vantaggio di ottenere la polizza casa gratuita e uno sconto del 10% su un contratto di gas e luce E.ON. Il mutuo finanzia in caso di acquisto un massimo pari all'80% del minor valore dell'immobile tra valore attribuito da perizia e valore indicato nel compromesso. In caso di ristrutturazione, un massimo di 40% del valore dell'immobile attribuito da perizia nel limite del 100% delle spese di ristrutturazione.

A cura di: Paola Campanelli

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