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Mutui: è ancora il momento giusto

Pubblicato il 25/10/2017

Aggiornato il 05/12/2019

Mutui: è ancora il momento giusto

Il settore dei mutui continua ad attrarre nuovi e vecchi acquirenti del mercato immobiliare, grazie a un livello dei tassi di interesse che rende i finanziamenti mai così convenienti come in questo periodo.

La temuta inversione del trend sui tassi dei prestiti per la casa non è ancora avvenuta, scacciando i dubbi di inizio anno riportati nell’articolo "Sarà ancora un anno buono per i mutui?".

Non solo i tassi non sono saliti, ma hanno anche raggiunto lo scorso mese una percentuale più bassa del minimo registrato durante il 2016.

La conferma arriva dall’analisi effettuata dall’ABI (Associazione Bancaria Italiana) sui dati di Bankitalia, secondo cui a settembre il costo dei mutui – sintetizzato dall’andamento dei tassi fissi e variabili e influenzato anche dalla variazione della composizione fra le erogazioni in base alla tipologia di prestito – è risultato pari all’1,97%, contro il 2,05% fatto segnare nello stesso periodo dello scorso anno (era il 2,11% ad agosto 2017 e 5,72% a dicembre 2007). Sul totale di quanto erogato dalle banche, i due terzi dei mutui sono a tasso fisso.

Nell’articolo "Mutui più convenienti con l’euro forte" avevamo anticipato che la convenienza dei prestiti per la casa è sui livelli più alti di sempre, visto i bassi valori dell’Euribor (tasso di riferimento per i mutui a tasso variabile) e l’IRS (indice per i finanziamenti fissi) sostanzialmente fermo. L’Osservatorio di MutuiOnline ci dice che i nuovi prestiti sono per la prima volta dopo oltre due anni superiori alle surroghe, con una situazione che si è ribaltata rispetto al periodo aprile-giugno – quando la portabilità era al 49,7% e gli acquisti al 41,3%. Tra luglio e settembre le erogazioni relative alla portabilità sono state il 43,3% del totale, mentre quelle per l’effettivo acquisto di un immobile sono salite al 45,9%. Le percentuali evidenziano comunque un’ottima tenuta per la surroga, un successo destinato tuttavia a esaurirsi in via definitiva a partire dal 2018.

L’indagine conferma che il tasso fisso resta il prodotto più gettonato, con l’81,7% delle erogazioni nel corso del terzo trimestre, circa l’8% in più rispetto allo scorso anno. Sono ancora molti i mutuatari che preferiscono affidarsi alla rata fissa, visto che le migliori offerte si attestano sotto il 2%, accettando dunque di sopportare quell’1% in più di quanto si potrebbe spuntare con il tasso variabile.

Attualmente l’appeal per il prestito indicizzato è in crescita rispetto ai minimi degli scorsi trimestri, una scelta che sta diventando quasi d’obbligo nel breve periodo. Nel caso di un finanziamento con un piano di ammortamento più lungo, la scelta potrebbe anche ricadere sul Tasso Variabile con CAP – una formula di cui abbiamo parlato nell’articolo Tasso variabile con Cap: perché sceglierlo – in cui l'ammontare degli interessi dipende dall'andamento di un indice di riferimento legato al costo del denaro. A differenza del variabile standard, l'opzione CAP permette di fissare a priori un tetto massimo dell’interesse (detto CAP rate) per tutelarsi da possibili oscillazioni verso l'alto.

Non dimentichiamo quanto sta accadendo per i mutui dal lato delle richieste, con le nuove tendenze segnalate dal Barometro CRIF (Centrale Rischi Finanziari). Si è rilevato che la domanda di settembre è in scesa del 13,8% rispetto allo stesso mese del 2016, a causa della progressiva perdita di interesse da parte delle famiglie verso la portabilità dei vecchi prestiti. Tuttavia secondo Simone Capecchi, executive director della Centrale Rischi, è in atto un consolidamento della ripresa dei nuovi mutui, richiesti grazie anche al sostegno delle maggiori compravendite che stanno caratterizzando il mercato immobiliare.

Le condizioni applicate ai prestiti per la casa possono essere verificate grazie al portale MutuiOnline.it, che rende possibile valutare i finanziamenti più economici in base alla tipologia di tasso scelto e al diverso profilo dell’utente.

Simulando al 24 ottobre la richiesta di un cliente di Milano – 35 anni, finalità acquisto prima casa, lavoro a tempo indeterminato, stipendio di 2.600 euro al mese – per un mutuo a tasso fisso a 25 anni del valore di 135.000 euro (valore immobile 180 mila euro), risulta quale miglior prodotto la proposta della Banca Popolare di Lodi che con Mutuo Promo-Tasso Fisso prevede una rata di 576,15 euro al Tan del 2,06% e Taeg 2,23%. Le spese di istruttoria ammontano a 600,00 euro e quelle di perizia a 320,00 euro, con l’Istituto che finanzia un massimo dell’80% del minore tra il valore commerciale (come certificato dalla perizia) e quanto dichiarato in atto nel preliminare (compromesso) di vendita o nella proposta di acquisto. È obbligatoria la stipula della polizza incendio del fabbricato, con il cliente che può acquistare tale copertura presso le primarie compagnie assicurative.

A cura di: Paola Campanelli

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