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Ecobonus: le anticipazioni per il 2018
Aggiornato il 19/12/2019

Tra le tante misure messe in atto dal Governo per incentivare il comparto immobiliare, quella che ha riguardato l’Ecobonus è stata sicuramente tra le più popolari e fortunate. La Legge di Bilancio 2017 ha prorogato fino al 31 dicembre 2017 la detrazione fiscale per le ristrutturazioni finalizzate al risparmio energetico della casa e fino al 31 dicembre 2021 quelle destinate al miglioramento delle prestazioni energetiche dei condomini. Nella nostra news "Ecobonus: ecco i casi in cui si possono perdere i benefici fiscali" riportiamo gli adempimenti necessari per richiedere la detrazione, che negli ultimi anni sono stati ridotti per rendere la procedura più semplice e agevole.
Intanto al MEF si lavora per definire le linee guida della prossima manovra di bilancio, ma alcune novità sul nuovo Ecobonus per il 2018 sembrano essere state già definite. In prima misura, il funzionamento della detrazione e il sistema di sconto fiscale, che non sarà più del 65% per tutti i lavori di riqualificazione energetica ma prevedrà un’aliquota calcolata sulla base degli obiettivi di risparmio previsti da ciascuno specifico intervento di ristrutturazione, modulando la percentuale di detrazione in relazione al risparmio atteso anche in termini di impatto sulle emissioni.
Per i pochi che ancora non conoscessero questo tipo di sconto fiscale, per Ecobonus si intende l’agevolazione riconosciuta dallo Stato nei confronti dei contribuenti che sostengono spese ed eseguono lavori per aumentare l'efficienza energetica degli edifici già esistenti. Come abbiamo avuto modo di scrivere nella nostra news "Agevolazioni fiscali e sconti: così acquistare casa pesa meno", le detrazioni Irpef (se la spesa è effettuata dal contribuente privato o Ires se si tratta di impresa o società) devono essere spalmate in dieci rate annuali di uguale importo e ammontano nella maggior parte dei casi al 65% delle spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti o lavori che riguardano l’involucro di edifici esistenti, l’installazione di pannelli, la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.
Con il nuovo anno tuttavia i lavori su finestre, schermature, caldaie a condensazione e a biomassa consentiranno una detrazione che passa dall’attuale 65% al 50%, secondo quanto previsto dalla Strategia energetica nazionale (Sen) e della rimodulazione della percentuale di bonus sulla base del risparmio conseguibile.
Le anticipazioni che sono circolate in questi giorni sul nuovo Ecobonus 2018 parlano anche dei lavori di messa in sicurezza, manutenzione e cura dei giardini condominiali, oltre alla rimozione dell'amianto dai tetti, con detrazione nella misura del 36%. Ma non è tutto, perché nella revisione delle disposizioni in materia di bonus fiscali ci sarebbe anche il tema della portabilità dell’Ecobonus “anche per le spese su singoli edifici e fondo di garanzia per finanziare i singoli interventi”, così da estendere la detrazione ai lavori di efficientamento dei singoli immobili (oltre a quelli che riguardano l’intero condominio) e ugualmente la cessione dei crediti a fornitori o ad altri soggetti privati, visto che oggi questo è possibile solo per gli investimenti sui condomini e per il sisma-bonus.
Un’ulteriore novità riguarderebbe l’istituzione all’interno del Fondo nazionale per l’efficienza energetica di una sezione dedicata a garantire i finanziamenti concessi dagli istituti di credito ai cittadini che volessero eseguire lavori di riqualificazione energetica sugli edifici, per un valore iniziale di 50 milioni annui per gli anni 2018-2020. Una sorta di eco-prestito che potrebbe favorire investimenti per 600 milioni di euro.
Ricordiamo a chi avesse intenzione di approfittare adesso dell’Ecobonus e volesse ricorrere a un mutuo ristrutturazione, che su MutuiOnline.it è possibile trovare l’offerta in assoluto più conveniente semplicemente confrontando quelle di oltre 60 banche. Il 16 di ottobre la soluzione di un impiegato milanese di 35 anni, che necessita di un importo di 80.000 euro a 15 anni per valore dell’immobile di 150.000 euro, avrà come risposta migliore Mutuo Crédit Agricole. La rata da corrispondere mensilmente è di 507,84 euro al Tan dell’1,81% e Taeg 1,99%. Il cliente potrà scegliere tra una serie di benefit, precisamente:
• Primagratis: la prima rata gratuita di ammortamento o preammortamento ordinario (se presente). Nel caso il mutuo preveda il preammortamento tecnico (sempre presente nel caso di Tasso Variabile con Tasso Massimo), sarà gratuita anche la rata di preammortamento tecnico.
• Periziagratis: azzeramento delle spese di perizia (a carico della Banca).
• Servizio Zeropensieri: la Banca offre al cliente un servizio gratuito di reperimento dei dati reddituali necessari alla delibera del mutuo e alla raccolta per conto del Cliente dei documenti originali necessari alla stipula del mutuo.
Nel caso in cui si optasse per il tasso variabile, il mutuo più conveniente sarà invece quello di BancadinAmica, con una rata di 476,02 euro mensile al Tan dello 0,92% e Taeg 1,08%. Le spese di istruttoria sono di 400 euro, quelle di perizia 275 euro. Contestualmente al conto la banca offre un conto corrente a zero spese. Il mutuo finanzia fino al 80% del minor valore fra il prezzo in atto e il valore commerciale indicato dal perito incaricato.
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