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Bonus prima casa: come ottenerlo se si acquista una seconda casa
Nella rosa delle misure messe in atto dal Governo al fine di risollevare il comparto immobiliare troviamo la proroga dell’ormai noto “bonus prima casa”. Ne abbiamo parlato nella nostra news "Benefici e agevolazioni: cosa c’è da sapere prima di acquistare casa", ricordando il principio che accompagna la concessione del bonus: chi acquista un immobile come prima casa – privato o impresa – o chi acquisisce per successione o donazione, può beneficiare di uno sconto sull’imposta di registro, ipotecaria e catastale, oltre a una riduzione dell’Iva (nel caso la vendita ne sia soggetta).
Per accedere alle agevolazioni fiscali sull’acquisto della prima casa i beneficiari dovranno sempre rispettare i requisiti previsti dalle disposizioni dell’Agenzia delle Entrate, ma la proroga del bonus ha introdotto un’importante novità. Diversamente da quanto stabilito in precedenza, potranno ottenere il bonus prima casa 2017 anche coloro che risultano, al momento dell’acquisto di nuova proprietà immobiliare, già possessori di un’abitazione a tutti gli effetti agibile per la quale si è usufruito della stessa agevolazione: il vincolo per mantenere i benefici del bonus è la vendita dell’immobile precedentemente posseduto entro 12 mesi dal nuovo acquisto.
Nel caso in cui non si rispetti l’impegno a vendere il precedente immobile nel termine di un anno, i benefici sull’acquisto della prima casa decadono e come conseguenza saranno dovute le imposte nella misura ordinaria più i relativi interessi di mora, oltre a una sanzione pari al 30%. Non dimentichiamo inoltre che le seconde case sono soggette al pagamento di Imu e Tasi, oltre ad avere tariffe elettriche poco agevolate. Di questo e di molto altro si parla in "Quanto pesa il fisco sull’acquisto di una seconda casa?".
Ma quali sono i benefici prima casa in termini di vantaggi fiscali? Vediamoli nel dettaglio.
Se si acquista da un privato o un’impresa che vende in esenzione Iva, l’acquirente dovrà versare le seguenti imposte:
- l’imposta di registro proporzionale nella misura del 2% del prezzo della cessione (invece del 9%);
- l’imposta ipotecaria fissa di 50 euro;
- l’imposta catastale fissa di 50 euro.
Se invece si acquista da un’impresa che applica l’Iva:
- aliquota ridotta al 4% sul prezzo della cessione (invece del 10%);
- l’imposta di registro fissa di 200 euro;
- l’imposta ipotecaria fissa di 200 euro;
- l’imposta catastale fissa di 200 euro.
Le stesse imposte agevolate si applicano per le pertinenze, anche se acquistate con atto separato da quello di compravendita della “prima casa”.
Ricordiamo che le altre condizioni perché si possa usufruire del bonus prima casa sono:
- che l’immobile non sia di lusso (sono di lusso le abitazioni signorili, le ville e i castelli);
- che sia ubicato nel comune di residenza dell’acquirente (o nel comune dove entro 18 mesi stabilirà la residenza), oppure nel territorio del comune in cui l’acquirente svolge la propria attività.
- che l’acquirente abbia determinati requisiti quali:
- non essere titolare, esclusivo o in comunione col coniuge, di diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione su altra casa nel territorio del comune dove si trova l’immobile che si intende acquistare;
- non essere titolare, anche solo per quote, su tutto il territorio nazionale di altri immobili acquistati con le agevolazioni prima casa.
Una ulteriore novità introdotta dall’Agenzia delle Entrate è che i benefici valgono anche nel caso di donazione o successione. Il beneficiario potrà essere in possesso di un altro immobile soggetto ad agevolazioni, ma sempre a condizione che provveda a rivenderlo nei successivi 12 mesi all’atto di donazione. L’impegno a vendere l’immobile già in possesso dovrà essere manifestato e contenuto nei rispettivi atti di donazione o successione.
Infine come si acquista. Se si ricorre a un mutuo, ricordiamo che quello definito prima casa deve essere acceso su un immobile sito nel comune dove il beneficiario risiede o lavora. Come scriviamo in "Mutuo prima e seconda casa: le agevolazioni previste", la prima agevolazione prevista (e anche la più consistente) è la possibilità di portare a detrazione gli interessi passivi del mutuo e gli oneri accessori, nella misura del 19%, con la dichiarazione dei redditi e fino a un tetto massimo di 4.000 euro. Per ulteriori approfondimenti rimandiamo alle guide dedicate del sito MutuiOnline.it.
Nella sezione di MutuiOnline.it dedicata ai migliori mutui prima casa, è poi possibile trovare le occasioni dei mutui concessi a condizioni più convenienti, offerti da oltre 60 istituti di credito. Fare una simulazione è molto facile e richiede davvero pochi minuti, ma è essenziale per capire l’impegno mensile del finanziamento che si andrà a richiedere per l’acquisto della casa.