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Quanto pesa il fisco sull’acquisto di una seconda casa?
Il mercato delle compravendite immobiliari ha ormai virato verso la crescita e testimonianza ne siano i dati raccolti nel Rapporto Immobiliare residenziale 2017: l’Agenzia delle Entrate e l’ABI certificano un +18,9% di compravendite nello scorso anno per 534 mila abitazioni acquistate. Siamo ancora lontani dalle 800 mila transazioni che nel 2006 hanno contribuito al boom del mercato immobiliare, ma il momento del tetto massimo di 400 mila compravendite del 2013 sembra ormai passato.
A favorire la ripartenza del comparto immobiliare hanno concorso una serie di fattori, non ultime le azioni intraprese dal Governo per alleggerire la tassazione, come i bonus, le agevolazioni fiscali e in generale l’insieme dei provvedimenti messi in atto per incentivare il settore. Ne abbiamo parlato nella nostra news "Benefici e agevolazioni: cosa c’è da sapere prima di acquistare casa", dove abbiamo fornito un remind del regime di tassazione fiscale previsto per l’acquisto della prima casa.
Prima casa, appunto. Perché se invece si tratta di seconda casa il regime fiscale prevede una tassazione molto differente. Nel caso in cui in cui si acquistasse ma si fosse già proprietari di un altro immobile, a partire dallo scorso anno la legge non ha negato la possibilità di usufruire delle agevolazioni fiscali, ma solo se la casa già posseduta sia venduta entro un anno dal nuovo acquisto. Ne abbiamo parlato in "Detrazioni 2017: che succede ai bonus se vendo casa?", ricordando che l’estensione dell’agevolazione spetta anche nel caso di nuovo acquisto a titolo di donazione o successione.
Acquistando un immobile come seconda casa, il proprietario dovrà sostenere le seguenti imposte e tasse:
- l’imposta di registro pari al 9% del prezzo di cessione o del valore catastale rivalutato (2% nel caso di prima casa);
- l’imposta ipotecaria di 50 euro (identica nel caso di prima casa);
- l’imposta catastale di 50 euro (identica nel caso di prima casa)
e, nel caso faccia ricorso a un mutuo, bisogna aggiungere l’imposta sostitutiva sui finanziamenti del 2%, che è invece pari a 0,25% per la prima casa.
Facendo un esempio, se il valore dell’immobile è di 250.000 euro, trattandosi di seconda casa si pagherà 22.500 euro di imposta di registro, più nel caso si ricorra a un mutuo di 150.000 euro, 3.000 euro di imposta sostitutiva sui finanziamenti. Nel caso si trattasse di prima casa, le imposte diventano rispettivamente di 5.000 e 375 euro: un risparmio di 20.125 euro.
Acquistare una casa per investimento è dunque una spesa impegnativa, che scoraggia il mercato e alimenta i depositi nei conti degli italiani. Un modo per risparmiare se si decide di supportare l’acquisto con un mutuo, è quello di cercare su MutuiOnline.it la soluzione più conveniente. Il portale consente infatti di confrontare le offerte di oltre 60 istituti di credito e sulla base dei dati inseriti, personalizzare il mutuo consigliando quello migliore sul mercato in quel momento.
Se simuliamo al 19 maggio la richiesta di un impiegato di 45 anni residente a Roma che necessita di un finanziamento di 110.000 euro a tasso fisso per un immobile del valore di 160.000 euro, con una durata del mutuo di 20 anni, allora converrà una soluzione 100% digitale, che consente di azzerare le spese di istruttoria, perizia e gestione. Si tratta del Mutuo a Tasso Fisso di Widiba, che consente di pagare una rata mensile di 556,16 euro al Tan dell’1,99% e Taeg 2,23%. La banca include nell’offerta anche l’assicurazione casa obbligatoria gratuita.
Se la scelta ricade sul tasso variabile, il risparmio sarà maggiore. Con Webank.it la rata mensile è di 505,88 euro al Tan dell’1,00% e Taeg 1,21%. Anche in questo caso le spese di istruttoria e perizia sono zero e così l’assicurazione casa. L’offerta è rivolta a persone fisiche residenti in Italia da almeno 3 anni. L’età massima dei richiedenti è 60 anni e il mutuo deve concludersi entro il 75° anno di età.