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Sono le case vacanze l’alloggio preferito dai turisti italiani

05/05/2017
Sono le case vacanze l’alloggio preferito dai turisti italiani

Il turismo italiano è sempre in evoluzione e le soluzioni di alloggio dei vacanzieri fanno registrare un importante cambiamento rispetto al passato. Molti turisti scelgono infatti di alloggiare in una casa vacanza, una possibilità che negli ultimi anni viene preferita al classico hotel sia per i minori costi, che per semplice comodità. Tale orientamento fa sì che il mercato delle seconde abitazioni da locare viva un periodo particolarmente favorevole, come già evidenziato nella news "Il business degli affitti delle seconde case", grazie ai molti proprietari che scelgono di sfruttare questo trend.

Secondo il portale CaseVacanza.it, i ricavi derivanti dal business degli affitti turistici sul territorio nazionale sono cresciuti nel 2016 del 20% rispetto all’anno precedente. Il risultato è merito dell’aumento della domanda, +10%, e del numero di immobili offerti, +15%. Nella maggior parte dei casi l’alloggio dato in locazione di trova nella stessa regione in cui il proprietario vive, una tendenza che si verifica soprattutto in Sicilia, Puglia e Lazio.

Ogni conduttore gestisce in media 1,5 inserzioni mentre l’importo medio di ogni prenotazione è pari a 600 euro. Diversi sono i portali che mettono in contatto le parti, con o senza l’intermediazione delle agenzie.

Ricordiamo che dal prossimo primo giugno tutti i proprietari che affittano un immobile tramite Airbnb (o portali simili) pagheranno il 21% di cedolare secca che verrà direttamente trattenuta dall’intermediario. Questo si comporterà quindi come un sostituto d’imposta e verserà l’imposta direttamente all’Erario prima di girare il canone al proprietario. L’agenzia mediatrice dovrà anche comunicare alle Entrate i dati dei contratti: in caso di irregolarità sono previste sanzioni fino a 2mila euro.

Il provvedimento è stato emanato dal Governo e pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 24 aprile, allo scopo di ridurre il fenomeno delle locazioni in nero. La tassa non è una novità: il versamento al Fisco è sempre stato un obbligo per chiunque affitti l’immobile, anche se per periodi inferiori ai 30 giorni (unico caso in cui il contratto non si registra). La cedolare secca è una delle soluzioni d’imposta a cui il locatore può ricorrere, con l’alternativa che prevede la scelta del regime di Irpef ordinaria.

“Lo scorso anno”, spiega Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, “sono state circa 200 mila le case affittate per brevi locazioni turistiche usando i canali informatici. Airbnb ha circa il 55% del mercato. Il guadagno medio annuo per proprietario (al netto dei costi di vendita del servizio e della gestione) è stimato in 2.300 euro. Significa un totale di poco inferiore a mezzo miliardo di euro. La tassazione inciderà per circa cento milioni di euro l'anno”.

Anche con la nuova legge, l'affitto breve resta una soluzione più redditizia del classico contratto 4+4 anni, anche se i ricavi dipendono soprattutto dalla stagionalità della meta in cui si trova l’immobile.

Coloro che vogliono investire nell’acquisto di una seconda casa, possono usufruire di un finanziamento che attualmente prevede tassi particolarmente vantaggiosi. Su MutuiOnline.it è possibile trovare la migliore offerta di mutuo in base al loan-to-value scelto dall’acquirente. La richiesta di un impiegato di 45 anni residente a Lecce che sceglie il tasso fisso per una somma di 110.000 euro da restituire in 20 anni (valore dell’immobile di 170.000 euro e durata mutuo 20 anni), vede al 2 di maggio la proposta più conveniente in Mutuo Domus Fisso del Banco di Napoli. La rata mensile da corrispondere al 27 aprile è di 556,47 euro euro al Tan del 2% e Taeg 2,42%. Le spese di istruttoria sono di 600 euro, la perizia costa 320 euro. Nelle filiali della banca è possibile andare anche in orari non di lavoro, visto la flessibilità del servizio che accoglie i clienti fino alle 20 di sera e al sabato mattina.

Qualora la scelta ricadesse sul tasso variabile, si distingue il finanziamento di CheBanca! e di Mutuo Variabile con una rata di 505,74 euro, Tan 1,00% e Taeg 1,27%. Le spese di istruttoria sono zero, mentre quelle di perizia ammontano a 250 euro. Accendendo un mutuo con CheBanca! si può usufruire di un ulteriore -0,10% di spread.

A cura di: Paola Campanelli

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