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Ecobonus: ecco i casi in cui si possono perdere i benefici fiscali

Pubblicato il 07/03/2017

Aggiornato il 10/12/2019

Ecobonus: ecco i casi in cui si possono perdere i benefici fiscali

Come ormai tutti sanno, visto che della notizia si è parlato a lungo sulla stampa, con la Legge di Stabilità 2017 l’Ecobonus è stato prorogato anche per l’anno in corso. Avevamo approfondito l’argomento nella recente news "Mutui 2017: ecco tutte le novità", che qui riprendiamo brevemente.

La detrazione per la riqualificazione energetica è stata prorogata fino al 2021, con percentuali tra al 70% e al 75% per i condomini, del 65% per le singole abitazioni. Confermati anche il Bonus Ristrutturazioni al 50% e il Bonus Mobili, che consente di detrarre le spese di acquisto di mobili sempre al 50%.

Per richiedere la detrazione, occorre seguire alcuni adempimenti che negli ultimi anni sono stati ridotti, per rendere la procedura più semplice ed agevole.

Volendo sintetizzare, dal 14 maggio 2011 è decaduto l’obbligo dell’invio della comunicazione di inizio lavori al Centro operativo di Pescara dell’Agenzia delle Entrate e quello di indicare il costo della manodopera, in maniera distinta, nella fattura emessa dall’impresa che esegue i lavori.

Per beneficiare della detrazione bisogna riportare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile. Il contribuente deve inoltre raccogliere i seguenti documenti:

- domanda di accatastamento (se l’immobile non è ancora censito);

- ricevute di pagamento dell’imposta comunale (Ici-Imu), se dovuta;

- delibera assembleare di approvazione dell’esecuzione dei lavori (per gli interventi su parti comuni di edifici residenziali) e tabella millesimale di ripartizione delle spese;

- dichiarazione di consenso del possessore dell’immobile all’esecuzione dei lavori, per gli interventi effettuati dal detentore dell’immobile, se diverso dai familiari conviventi;

Esistono dei casi, specificati dall’Agenzia delle Entrate, in cui la detrazione non viene riconosciuta ed il bonus decade. I dettagli vengono riportati nella guida menzionata in precedenza. Qui vi riportiamo le macro casistiche, per avere un’idea di come muoversi.

Innanzitutto si perde il diritto alla detrazione se non è stata effettuata la comunicazione preventiva all’Asl competente, laddove obbligatoria.

Bisogna inoltre prestare attenzione al pagamento, che deve essere tassativamente eseguito tramite bonifico bancario o postale.

E’ importante che nella causale del versamento vengano riportate tutte le indicazioni richieste (causale del versamento, codice fiscale del beneficiario della detrazione, numero di partita Iva o codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato).

La ricevuta del bonifico non deve essere intestata a persona diversa da quella che richiede la detrazione.

Inoltre decade il diritto alla detrazione se non sono presenti le fatture o le ricevute che dimostrano le spese effettuate.

Infine le opere edilizie devono tassativamente rispettare le norme urbanistiche ed edilizie comunali, oltre alle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e quelle relative agli obblighi contributivi. 

Ricordiamo che, per finanziare un intervento di ristrutturazione, è possibile richiedere mutui ad hoc. In tal senso, sul comparatore MutuiOnline.it è possibile effettuare simulazioni personalizzate o visionare le migliori offerte per mutui ristrutturazione, aggiornate quotidianamente.

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A cura di: Alessia De Falco

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