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Perché il tasso fisso è ancora conveniente

21/02/2017
Perché il tasso fisso è ancora conveniente

Sono davvero le ultime occasioni per approfittare del tasso fisso a un costo poco superiore rispetto al variabile? Dal mutato atteggiamento delle banche, anche quelle che a inizio d’anno erano partite con quotazioni allineate all’anno precedente, e dai numeri che ci riporta l’Osservatorio Tassi di MutuiOnline.it, sembrerebbe di sì. Ne abbiamo parlato anche in "La svolta del tasso fisso per i mutui", ma giorno dopo giorno la situazione cambia.

Per intenderci, l’Eurirs, il Tasso interbancario di riferimento utilizzato come parametro di indicizzazione dei mutui ipotecari a tasso fisso, segna adesso per i 20 anni l’1,29%. Tradotto in altri termini, il potenziale acquirente deve pagare per la rata di un mutuo a tasso fisso mezzo punto in più rispetto allo scorso anno.

Roberto Anedda, Direttore Marketing di MutuiOnline.it ci aggiorna sullo stato dell’arte del mercato: “nelle ultime settimane c’è stata un’accelerazione delle richieste perché si è diffusa la sensazione che i tassi potrebbero cambiare e abbiamo registrato anche un aumento delle richieste di surroga. È pensabile che alcune banche potranno ancora aumentare un po’ i tassi fissi, ma non penso che si possano verificare scossoni”.

Le soluzioni per chi dovesse decidere per un finanziamento in questo momento sono più di una. Non farsi prendere dal panico, innanzitutto, e considerare che per quanto meno basso rispetto a qualche mese fa, il tasso fisso continua ad avere la sua bella convenienza. Chiarire bene con l’istituto di credito con cui si sta stipulando il mutuo in quale preciso momento dell’istruttoria verrà fissato il tasso e comunque fare ricorso a quei principi di informazione e trasparenza dichiarati obbligatori per le banche. In alternativa, la soluzione è quella che sembrerebbe più ovvia: optare per un tasso variabile.

Se guardiamo l’Osservatorio dei Tassi di MutuiOnline.it, il 14 febbraio l’Euribor 1 mese segna -0,371%, quello a tre mesi -0,329%. Ancora valori molto bassi, garantiti probabilmente per tutto il 2017 dal rinnovato Quantitative easing che continuerà a erogare liquidità da tradurre in credito per famiglie e imprese. Ma se questo non bastasse, si possono guardare le autorevoli previsioni del Liffe di Londra, che prevede un ritorno dell’Euribor con valori positivi non prima del 2019 e all’1% non prima del 2022. E comunque, pur quando dovesse raggiungere questi livelli, sarebbe sempre più vantaggioso rispetto a un tasso fisso, già oggi all’1,32%.

Facendo un esempio pratico, se andiamo a confrontare quanto ci costerebbe lo stesso mutuo a tasso fisso e a tasso variabile vediamo che la differenza è leggermente più alta rispetto agli ultimi mesi del 2016, ma comunque conveniente. Simulando su MutuiOnline.it la richiesta di un dipendente a tempo indeterminato della provincia di Milano con uno stipendio di 2.200 euro che stipula un finanziamento per 150.000 euro a 20 anni (valore dell’immobile di 250.000 euro), abbiamo come migliore soluzione per un tasso variabile quella offerta da CheBanca!

Mutuo Variabile propone una rata mensile di 689,64 euro al Tasso Variabile dell’1,00% (Euribor 3 mesi+1,33%) e Taeg dell’1,08%. Le spese di istruttoria sono nulle, quelle per la perizia 250,00 euro. Il mutuo finanzia fino all’80% del valore dell'immobile ipotecato in caso di acquisto prima casa e l'erogazione della somma finanziata avviene di norma contestualmente all'atto notarile. Le filiali di Che Banca! sono aperte con orari flessibili, anche al sabato.

Se si sceglie il tasso fisso, la soluzione più conveniente diventa quella di BNL Gruppo Bnp Paribas. Mutuo Spensierato ha una rata da corrispondere mensilmente di 751,74 euro al Tasso Fisso dell’1,90% e Taeg 2,09%. Le spese iniziali sono per l’istruttoria, di 1.080,00 euro e per la perizia di 300,00 euro. Il mutuatario può arrivare all’età di 80 anni a mutuo concluso. Il finanziamento è rivolto a lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato e lavoratori autonomi o liberi professionisti.

Come si può vedere, la differenza tra le due soluzioni è di poco più di 60 euro. Su somme contenute, il tasso fisso rimane ancora conveniente.

A cura di: Paola Campanelli

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