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Quasi l’80% degli italiani ha scelto un mutuo a tasso fisso
Aggiornato il 10/12/2019

È stato un anno positivo quello del mercato dei mutui, caratterizzato da una dinamicità che ha fatto ben sperare che il periodo pre-crisi non fosse più così lontano.
L'Osservatorio di MutuiOnline.it ci aiuta a fotografare le tendenze più importanti: ne emerge un secondo semestre dell’anno appena chiuso molto interessante che ci aiuta nell'analisi su cosa potrebbe avvenire in questo 2017.
Partiamo dalle erogazioni: quelle per l’acquisto della prima casa sono cresciute del 36,3%, quando il mese precedente avevano segnato +33,9%. Ancora importante il peso delle surroghe seppur di 2,5 punti inferiore rispetto al semestre precedente: 55,3%, mentre solo il 3,6% dei finanziamenti concessi hanno avuto come finalità l’acquisto della seconda casa e un piccolo 2,0% la ristrutturazione. Dal lato delle richieste si riduce la percentuale finalizzata alla prima casa con il 33,5% (era il 39,6% il mese precedente) e crescono rispetto al 49,1% scorso i mutui per surroga e sostituzione, segnando il 56,1%. Il 5% ha domandato un mutuo per acquistare una seconda casa e il 2,9% per una costruzione o ristrutturazione.
Il dato più sorprendente riguarda la percentuale di richieste di mutui a tasso fisso: è il 79,8%, ancora in aumento rispetto al già importante 65,5% del primo semestre dell’anno, mentre la fetta di domanda di mutui a tasso variabile è scesa al 18,7%. Non troppo differenti i dati relativi alle erogazioni delle banche, che segnano per il tasso fisso il 76,4% rispetto al 71,6% del semestre prima e un 21,1% di tasso variabile contro il 23,8% precedente.
Sul lato delle erogazioni prevale la durata 20 anni, con il 29,5% dei mutui concessi, in crescita rispetto al 26,2% del primo semestre dell’anno. Segue la durata dei 15 anni con il 21,4% e dei 25 anni con il 18,6% sul totale delle erogazioni. Anche la durata più richiesta è quella dei 20 anni con il 28,3%, seguita però dal periodo più lungo 30-40 anni con il 21,4% e dai 25 anni con il 20,1%.
Dopo quattro anni di costante discesa, sale nella seconda metà del 2016 l’importo medio richiesto: è di 127.229 euro, contro i 126.671 euro del primo semestre dell’anno. Tuttavia il dato più sorprendente lo ritroviamo sul lato delle erogazioni, con una cifra media di 122.980 euro rispetto ai 115.605 euro del primo semestre.
La classe di importo più erogata è senza dubbio quella compresa tra i 50.000 e i 100.000 euro con il 39,2%, seguita dall’intervallo 100.000-150.000 euro che copre il 31,8% dei finanziamenti concessi. Spostandoci dalla parte della domanda, è la classe 50.000-100.000 euro che prevale con il 37,1% sul totale del campione rilevato, seguita dall’importo 100.000-150.000 euro con il 31,9%.
Il 22,3% dei mutui erogati è per un loan-to-value (LTV) ricompreso tra il 71 e l’80%, seguito dall’intervallo di valore 40-50% con il 19,0% e dal 60-70% con il 17,9% delle concessioni. Sul lato della domanda, gli italiani chiedono per il 31,0% un finanziamento che copra tra il 70 e l’80% del valore della casa, seguito dal 17,4% che chiede di finanziare tra il 60 e il 70% dello stesso valore.
La distribuzione geografica delle erogazioni vede il Centro in testa con il 41,4% delle erogazioni, contro il 39,6% dello scorso semestre. Quindi troviamo il nord Italia che recupera qualche decimo di punto e prende il 40,1% del totale, infine il Sud con il 12,6%, meno 2,1 punti se si guarda il semestre precedente. Per le richieste prevale ancora il centro Italia con il 39,7% della domanda, di seguito troviamo il Nord con il 36,5% e il Sud con il 16,1%.
Il 46,3% dei richiedenti ha fra i 38 e i 45 anni, il 24,7% tra i 26 e i 35 anni e il 21,6% ha tra i 46 e i 55 anni. Lato erogazioni, prevale nettamente ancora la fascia di età 38-45 anni con il 47,6%, seguita dai 26-35 anni con il 25,7% e dai 46-55 anni con il 20,3%.
L’83,0% dei richiedenti ha un lavoro fisso, il 9,3% è un lavoratore autonomo e il 4,2% un libero professionista. Di fatto le banche hanno erogato in questo secondo semestre per l’88,2% a coloro che avevano un impiego a tempo indeterminato, per il 5,0% ai lavoratori autonomi e per il 4,1% ai liberi professionisti.
Interessante valutare lo storico dei tassi, con il variabile che ha segnato in media nel 2016 il valore di 1,23% (era 1,86% lo scorso anno e 2,53% nel 2014). Il fisso ha segnato un valore pari al 2,30% contro il 3,13% del 2015 e il 4,73% del 2014. Più nel dettaglio, il mese di dicembre dell’anno appena passato ha visto scendere il variabile all’1,15% e aumentare leggermente il fisso al 2,24% rispetto al 2,10% del mese di novembre.
Per confrontare i tassi e trovare i migliori mutui sul mercato tra quelli di oltre 60 istituti di credito, MutuiOnline.it è il sito numero uno in Italia. Al 16 di gennaio il miglior mutuo a tasso fisso simulato su una richiesta di un impiegato 35enne di Milano (importo 135.000 euro per un valore dell’immobile di 180.000 euro e durata 25 anni) è quello offerto da IW Bank Private Investments. La rata è di 572,20 euro al Tan del 2,00% e Taeg 2,13%. Le spese sono solo riconducibili all’istruttoria e ammontano a 950 euro. Non sono previste spese di perizia e istruzione. Poco più di 50 euro la differenza con il tasso fisso e l’offerta migliore di Mutuo BancadinAmica. La rata è di 516,33 euro al Tasso Variabile dell’1,12% e Taeg 1,21%. Le spese di istruttoria ammontano a 675 euro, la perizia ha un costo di 275 euro e contestualmente al finanziamento la banca offre il conto corrente a zero spese.
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