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Istat, la debole ripresa dei prezzi delle case
Aggiornato il 16/12/2019
Segnali positivi per i prezzi degli immobili abitativi, che, anche secondo i dati diffusi dall’Istat, hanno registrato tra giugno e settembre 2016 una variazione positiva: più 0,1% rispetto al trimestre aprile-giugno. La percentuale è significativa in quanto inverte la tendenza dei mesi precedenti ed è da attribuire all’incremento degli importi delle abitazioni esistenti.
Tuttavia il dato su base annuale resta ancora in territorio negativo, con una diminuzione dello 0,9% sullo stesso periodo del 2015. In questo caso la flessione è dovuta principalmente ai prezzi delle abitazioni nuove (-2,1%) che scontano un elevato stock di invenduto. “Quest’ultima rilevazione Istat”, commenta Carlo Giordano, Amministratore delegato di Immobiliare.it, “offre un quadro molto interessante per comprendere lo stato del mercato immobiliare italiano. Se infatti da un lato le compravendite sono in forte crescita, dall’altro i prezzi delle case sono ancora parecchio lontani da quelli antecedenti alla crisi del settore. Eppure, pur restando in terreno negativo la variazione su base annua, il +0,1% su base trimestrale rappresenta un’inversione di tendenza che è bene annotare, perché certifica un assestamento dopo anni di cali”. Lo stesso Giordano è convinto che il mercato del prossimo futuro sarà caratterizzato ancora da una variazione positiva delle transazioni immobiliari, a fronte di una generale stabilità dei prezzi.
La ripresa delle quotazioni dovrebbe verificarsi solo nel medio-lungo periodo, a patto che venga superata l’attuale fragilità dell’economia nazionale. Tuttavia esistono delle eccezioni, ovvero alcune città che hanno già anticipato la ripresa, come Milano, Firenze, Bologna e Venezia (dati Nomisma).
Per quanto riguarda il mercato immobiliare, si è registrata una crescita a doppia cifra sia per il totale delle compravendite immobiliari che per quelle residenziali. Le rilevazioni dell'Osservatorio dell'Agenzia delle Entrate parlano – sempre nel terzo trimestre – di un’impennata rispettivamente del 17,8% e 17,4%, un trend crescente iniziato già da gennaio 2016.
Il miglioramento delle compravendite va di pari passo con l’aumento delle erogazioni dei mutui. Nei primi nove mesi del 2016 si è infatti verificata una decisa accelerazione dei prestiti concessi per l’acquisto della casa, che si quantifica in un +34,9% sullo stesso periodo del 2015 (dati Assofin-Crif-Prometeia).
Grazie a MutuiOnline.it è possibile avere un quadro esaudiente dei finanziamenti più convenienti proposti dagli istituti di credito, classificati in base alla tipologia di tasso scelto dal cliente e alla percentuale del loan-to-value.
Simulando la richiesta di un cliente di Roma – 35 anni, acquisto prima casa, lavoro a tempo indeterminato, stipendio di 2.500 euro al mese – per un mutuo a tasso fisso a 25 anni del valore di 170.000 euro (valore immobile 240 mila euro), risulta quale miglior prodotto all’11 gennaio la proposta di IW Bank Private Investments, con una rata di 720,55 euro e un Tan del 2% (Taeg 2,11%). Il mutuo non prevede spese di perizia e gestione, ma solo un importo di istruttoria di 950 euro.
Scegliendo invece il tasso variabile si distingue il prodotto di BancadinAmica, con una rata mensile di 650,43 euro al Tasso dell’1,13% e Taeg 1,21%. Le spese di istruttoria sono di 850 euro mentre quelle di perizia ammontano a 275 euro. L’importo massimo finanziabile è l’80% del minore tra il valore della casa derivante da perizia ed il prezzo di acquisto.