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Come sta il nostro mercato immobiliare?

L’analisi dell'Osservatorio Immobiliare 2016 di Nomisma conferma l’andamento a due velocità del nostro mercato immobiliare, che vive da una parte l’aumento del volume del transato, dall’altra il deprezzamento degli immobili. Più 12,3% il volume di affari, con il residenziale settore trainante cresciuto del 23,3% negli ultimi tre anni, contro gli immobili di impresa che registrano un aumento più contenuto al 13%.
Differente discorso per l’andamento dei prezzi, che continua secondo una dinamica recessiva, seppur rallentata. Negli ultimi sei mesi la variazione dei prezzi è infatti variabile tra il -1,1% al il -0,6%, confermando l’ennesimo calo negli ultimi tre anni e le previsioni per il prossimo anno sono di prezzi ancora in discesa, seppure con una progressiva riduzione del trend.
"Ad alimentare le ambizioni di rilancio", commenta Nomisma, "è in particolare il ritorno di interesse per l'investimento immobiliare che, nonostante la precarietà delle prospettive e le fragilità reddituali, nel nostro Paese rimane un pilastro dell'allocazione familiare".
L’instabilità economica non frena quindi la voglia di investire nell’immobiliare, pur connotando il mercato delle compravendite e quello del credito a esso collegato in maniera differente. Un aspetto importante è costituito dai crediti deteriorati, visto che “l'ammontare delle sofferenze, associato alla limitata efficacia delle iniziative messe in campo per smaltirle, non consente di ipotizzare ulteriori eccessi proattivi, i cui effetti rischierebbero di rivelarsi disastrosi”. A questo si aggiunga la delicata situazione politica, la cui precarietà sembra ulteriormente minata dalle conseguenze del referendum, incidendo in maniera così importante da scuotere le istituzione bancarie e i mercati finanziari.
È nonostante questo quadro di incertezza che, secondo le previsioni di Nomisma, il mercato immobiliare nel nostro Paese chiuderà un anno positivo, con un incremento delle transazioni del 12,3% e una domanda che fino a ottobre ha registrato un aumento del 4,7% a partire da inizio anno. Un aumento che ha inizialmente riguardato soprattutto i centri più grandi, ma che ha poi distribuito la crescita in maniera equilibrata da Nord a Sud.
Si consideri a questo proposito l’indagine dell’Agenzia delle Entrate, che scandaglia i risultati del mercato immobiliare di 19 province italiane e vede sorprendentemente realtà come Crotone e Catanzaro registrare percentuali di crescita intorno al 39% e al 37%.
A Salerno, il centro storico ha visto crescere il volume delle compravendite di quasi il 50%, mentre in Emilia Romagna Modena ha registrato +27,8%. Anche la provincia di Udine che copre oltre il 40% del mercato del Friuli Venezia Giulia ha avuto un tasso di crescita del 17,1%. Infine in Lombardia la provincia di Mantova, per quanto oltre dieci volte inferiore per estensione a quella di Milano, presenta un tasso di crescita di pari livello, intorno al 27%.
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