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Più mutui al Nord

27/10/2016
Più mutui al Nord

Sono in crescita le nuove domande di mutuo da parte delle famiglie italiane e anche la somma dell’importo medio richiesto è leggermente più alta, mentre il valore degli immobili resta in calo.

Il Barometro Crif della domanda dei mutui si occupa di tracciare il comportamento delle famiglie italiane in merito alla richiesta di nuovi mutui e di surroghe, sulla base di analisi mensili effettuate sulle istruttorie presentate agli istituti di credito.
Dall’ultimo rapporto è emerso che nei primi nove mesi del 2016, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, le domande di mutuo sono aumentate dell’11,6% e l’importo richiesto nell’istruttoria è maggiore del 2%.

Un segnale di rallentamento è emerso nel settembre appena passato che ha visto un incremento più contenuto, pari al +6%, rispetto allo stesso mese del 2015. Va comunque tenuto presente che settembre dell’anno precedente aveva visto una crescita molto alta, del 50% rispetto al 2014. 

È interessante osservare a livello geografico dove in Italia sono maggiormente condensate le richieste di mutuo. Al Nord si è registrato un maggior fermento sia per quanto riguarda il numero delle domande di mutuo sia per gli importi richiesti, che superano nettamente quelli dell’anno precedente. I capoluoghi dove questa crescita è stata maggiore sono: Bolzano, Roma e Milano.

Sono molte le provincie del Nord Italia in cui si è rilevato un aumento degli importi a doppia cifra. Tenendo presente il dato nazionale di 123mila euro, Bolzano raggiunge una variazione di +28% con quasi 168mila euro e Asti si classifica come il capoluogo con la maggiore crescita nel periodo di riferimento con un +48%. Importante anche l’incremento che si è registrato nelle città di Cuneo, Aosta e Ferrara. Al Sud Italia, le città di Enna, Sassari, Trapani e Siracusa hanno evidenziato degli aumenti. Non sono mancati i dati negativi: Rieti, con un -6,7%, è la città con il dato più negativo, prima di lei Lecco, Taranto, Pesaro e Avellino.

Facciamo qualche esempio più dettagliato fra le città che meglio si sono posizionate nello studio di Crif: Bolzano, con una richiesta media di 167.924 euro, ha registrato una variazione del 28,1% e del 22,3% sul numero delle domande; Roma, con un importo medio di 147.405 euro, ha raggiunto una variazione del 7,4% e dell’8,6% sul numero delle richieste; Milano, con una media di 144.341 euro, ha ottenuto una variazione del 14% e del 10,1% sul numero dei contratti di mutuo; Trento, con un importo medio di 142.934 euro, ha evidenziato una variazione del 3,4% e del 1,4% sul numero delle richieste.

Simone Capecchi, executive director di Crif, ha commentato i risultati della ricerca affermando che l’incremento medio dell’11,6% si può considerare un dato assolutamente positivo, ma è distante dal quasi +59% rilevato nel 2015 rispetto al 2014, del +76,9% in confronto al 2014 e del +98% paragonato al 2013. Resta ancora un piccolo gap da colmare rispetto al biennio 2009 e 2010, in riferimento cioè a quegli anni che hanno raggiunto i livelli massimi. Ha poi sottolineato come già nel 2015, dopo anni di conclamata debolezza del comparto immobiliare, si sia vista una decisa inversione di tendenza in positivo.

Se osserviamo la classifica dal basso, con le città che hanno fatto registrare i dati peggiori, troviamo all’ultimo posto Medio Campidano, con un importo medio di 82.824, una variazione del 6,4% e del 7,9% del numero di richieste. Penultima Carbonia-Iglesias con un valore medio di 90.984, un aumento del 10,2% e del 10,9% del numero di richieste. Al terzultimo posto troviamo Agrigento con un importo medio di 92.885, una variazione del 16,8% e del 18,6% del numero di richieste.

Per Capecchi, negli ultimi anni si è consolidata la tendenza a fare richiesta di mutui con importi sempre più bassi rispetto ai periodi precedenti. Il motivo va individuato soprattutto nella necessità di cercare di non far gravare troppo il peso delle rate sul bilancio familiare. Sempre per questa ragione le surroghe hanno avuto un’importanza fondamentale, dal momento che hanno permesso di trasformare la rata in un importo più contenuto.

Non si vede la possibilità in un prossimo futuro di tornare ai livelli pre-crisi, quando la cifra richiesta col contratto di mutuo si aggirava intorno ai 136mila euro. Oggi il 29,3% delle domande si orienta su un importo medio che va dai 100 ai 150mila euro, un altro 27,6% richiede una cifra al di sotto dei 75mila euro e il restante 40% circa fa riferimento ad importi tra i 75 e i 100mila euro e tra i 150 e i 300 mila euro.

Per quanto riguarda le operazioni di surroga, si è registrato un calo, motivato dal fatto che il vantaggio nell’effettuare questa operazione è presente da molti mesi e molti si sono ovviamente affrettati. 

Proprio per questo, a chi ha già un mutuo in essere conviene, visti i tassi d'interesse ai minimi storici, ricorrere alla surroga. Un suggerimento: usare il comparatore messo a disposizione da MutuiOnline.it, troverete la migliore offerta in pochi click!

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Nelle nuove richieste di mutuo, la durata preferita dalle famiglie italiane per estinguere il loro debito è quella tra i 16 e i 20 anni, preferita dal 23,8% dei contraenti, seguita dalla fascia tra i 21 e i 25 anni scelta dal 20,7% del totale. Nel complesso i due terzi delle richieste effettuate nei primi nove mesi del 2016 fanno riferimento ad una durata superiore ai 15 anni.

Il mutuo viene richiesto dalla maggioranza, dal 66%, da coloro che non hanno superato i 44 anni. Di questo numero, il 36% è composto da richiedenti con età compresa tra i 35 e i 44 anni. Anche i giovanissimi iniziano a fare richiesta di mutuo e sono il 2%; sono i post millennials dei contratti a termine e del Jobs act. Invece, il 3,1% dei richiedenti è composto dagli over 65.

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Per sapere l’importo della rata prevista simuliamo, al 26 ottobre, una richiesta di mutuo da parte di un 38enne di Bolzano che guadagna mensilmente 2.500 euro da lavoro dipendente a tempo indeterminato e vorrebbe un finanziamento di 160mila euro, da restituire in 20 anni, per l’acquisto di un immobile che ne vale 280mila. Il miglior mutuo a tasso fisso, di una banca tradizionale con gestione in filiale, è Hello! Home Fisso di Hello Bank!, che ha una rata mensile di 786,88 euro con TAN dell’1,70% e TAEG dell'1,82%. Le spese di istruttoria ammontano a 200 euro, quelle della perizia a 300 euro, con erogazione contestuale alla stipula.

Invece, se consideriamo il tasso variabile, di una banca online con gestione a distanza, il miglior mutuo è Mutuo a tasso variabile Semprelight di IW Bank Private Investments, che ha una rata mensile di 739,41 euro a tasso variabile dell’1,05% e taeg 1,07%. Le spese di istruttoria ammontano a 600 euro, mentre non ci sono spese di perizia e gestione. Lo spread è decrescente. Queste condizioni sono valide per erogazioni entro 90 giorni.

A cura di: Orsola Mallozzi

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