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Smart City: è Milano la regina d’Italia

03/11/2016
Smart City: è Milano la regina d’Italia

Anche quest’anno l’indagine ICityRate, realizzata da FPA, stila la classifica delle Smart City italiane, analizzando una serie di variabili che vanno dalle politiche del governo locale alla mobilità. In particolare, la ricerca ha interessato 106 Comuni capoluogo sulla base di 105 indicatori statistici e sette dimensioni tematiche, ovvero Economy, Living, Environment, People, Mobility, Governance e Legality.

“Quest’anno più che in passato”, spiega Gianni Dominici, Direttore di FPA, “ICityRate va a misurare, unitamente alla qualità del vivere urbano, la capacità delle città di farsi piattaforma abilitante, di guardare a traguardi lunghi facendo scelte e investimenti che puntano sui nuovi driver di sviluppo. Il paradigma della Smart City negli ultimi anni ha sempre di più spostato l’accento dall’innovazione tecnologica all’innovazione sociale, al co-design, alla gestione dei beni comuni. In questa direzione sono andate le strategie europee della nuova programmazione, e in questa direzione stanno andando le politiche locali”.

Milano, continuando a sorprendere, tiene stretta la testa della classifica e registra, rispetto al 2015, un ulteriore passo in avanti. Nella dimensione Economy la città meneghina stacca nettamente gli altri Comuni, visto il più alto valore aggiunto pro capite. Inoltre Milano è il principale luogo dove vengono impiantate imprese di grandi dimensioni e in cui sono nate negli ultimi anni il maggior numero di Fablab e maker space, merito delle politiche urbane e del sostegno economico ai nuovi progetti.

In seconda posizione si conferma Bologna, che vede comunque allargarsi la forbice che la separa dal capoluogo lombardo (60 punti di distanza contro i 25 del 2015). Ad eccellere nel capoluogo emiliano è soprattutto la Governance: bene anche la dimensione Living, grazie alle opportunità di lavoro offerte nel territorio provinciale, ai servizi di cura dell’infanzia e alla bassa incidenza dei nuclei familiari a basso reddito sui residenti.

Al terzo posto troviamo Venezia, che usufruisce delle ottime performance nella dimensione Mobilità e del miglioramento significativo del capitale umano (People) e della struttura economica. Scende di una posizione Firenze, ora quarta, che si distingue per il primato nella dimensione People – superando anche Milano – ma perde terreno nel settore ambiente e legalità. Chiude la top five Torino.

Questa supremazia delle città del Nord porta il settentrione ad essere l’area più performante del Paese. Le grandi province metropolitane rafforzano il proprio ruolo guida nello sviluppo di tutto il territorio circostante, facendo crescere ulteriormente i centri urbani di medie dimensioni: Padova, Parma, Trento, Modena e Ravenna occupano infatti le prime dieci posizioni del rating generale.

Diversa la situazione nelle grandi città del Sud che non riescono ad innescare meccanismi virtuosi di crescita delle zone limitrofe. Tuttavia l’area registra dei miglioramenti rispetto al passato, grazie a esperimenti di innovazione sociale che creano sviluppo e sopperiscono alle carenze infrastrutturali. Passi in avanti in classifica per Cagliari, salita di 6 posizioni rispetto al 2015 e ora 54esima (merito delle dimensioni People, Governance, Living e Legalità), Matera (+12 posizioni), Pescara (+5), Bari (+4), Lecce (+5), Potenza (+2) e Oristano (+1). Peggiora invece la performance di Napoli, scesa quest’anno all’89esimo posto.

Lontana dalle prime anche Roma, 21esima come nel 2015, e con un distacco rispetto a Milano che aumenta da 127 a 155 punti. Dall’analisi risulta che la Capitale è inferiore in tutte le dimensioni analizzate, tenendo testa al capoluogo lombardo solo nella qualità del capitale umano.

Milano dunque si conferma una città di caratura internazionale, attraendo investitori stranieri in tutti i settori – tra cui anche quello immobiliare.

Ricordiamo che gli ultimi dati sulle compravendite hanno visto la ripresa anche delle residenze esclusive, come già trattato nell’articolo "Milano, riparte il mercato immobiliare di lusso". L’acquisto della casa è agevolato anche dal comparto dei mutui, offerti in questo momento a condizioni di straordinario favore.

Tramite il portale MutuiOnline.it è possibile conoscere le migliori proposte di oltre 65 banche in base alla finalità scelta. Per fare un esempio, al 3 novembre, il prestito a tasso variabile più conveniente per acquistare una seconda casa a Milano è quello di Iw Bank Private Investments (impiegato 45 anni, residente a Roma, reddito 2.600 euro mensili, importo mutuo 110.000 euro, valore immobile 160.000 euro, durata mutuo 20 anni) che permette al cliente di pagare 508,34 euro mensili al tasso dello 1,05% (Taeg 1,27%). Le uniche spese da sostenere sono quelle di istruttoria per 950 euro.

A cura di: Paola Campanelli

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